UN ATTO POLITICO. IL RITORNO IN PUBBLICO DI MARIO DRAGHI, SEDUTO COME UN PAPA DI FRONTE ALL’ALTARE DI SANT’IGNAZIO DI LOYOLA PER LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI ALDO CAZZULLO, HA SIMBOLEGGIATO UN ATTO DI DISSENSO ALL'ATTUALE REGIME. IL SUO PROGRAMMA “ELETTORALE” (“PER L’EUROPA È IL MOMENTO DI DIVENTARE STATO” - ALTRIMENTI NON C’È SALVEZZA), E’ UN’ALTERNATIVA ALLA DERIVA SOVRANISTA IN ATTO. E LA FOLLA CHE SI È SCAPICOLLATA ALLE 16.30 NELLA CHIESA DEI GESUITI ERA LÌ IN CERCA DI UN ESORCISMO CHE SPAZZI VIA QUESTO INCUBO NERO COL FEZ - COSA CHE NON AVRÀ FATTO PIACERE A MELONI E SALVINI. NÉ HA FATTO PIACERE A QUELLA PARTE DEL ‘’CORRIERE DELLA SERA’’ CHE TIFA PER LA DUCETTA, CHE HA SBATTUTO UN EVENTO MAI VISTO IN ITALIA A PAGINA 15. NEMMENO UN DRAGHI CHE ROMPE IL SILENZIO DALLA SUA USCITA DA PALAZZO CHIGI (22 OTTOBRE 2022), INTERVISTATO DAL VICE DIRETTORE E PRIMA FIRMA ALDO CAZZULLO, PRESENTE IL SUO EDITORE URBANO CAIRO, HA CONVINTO IL CORRIERONE A SPARARE L’AVVENIMENTO IN PRIMA PAGINA - FOTO + VIDEO
Foto di Luciano Di Bacco per Dagospia
DAGOREPORT
Un atto politico. Il ritorno in pubblico di Mario Draghi, seduto come un papa di fronte all’altare di Sant’Ignazio di Loyola, chiesa dei gesuiti a cento metri da Montecitorio, per la presentazione del libro di Aldo Cazzullo su “Roma, l’impero infinito”, ha simboleggiato una manifestazione politica.
Certo, ha parlato dell’impero che ha dominato per sei secoli il mondo fin allora conosciuto, ma su assist di Cazzullo, colui che ha salvato l’Euro e l’Italia dal contismo pentastellato, giudicato inaffidabile dall’Unione Europea, ha detto cose politiche. Critico sugli Stati Uniti esportatori di democrazia nel mondo, ha squadernato il suo programma “elettorale”: “Per l’Europa è il momento di diventare stato” - altrimenti non c’è salvezza.
Dichiarazione che è un’alternativa alla deriva sovranista in atto, che non avrà fatto alcun piacere ai gerarchi di Giorgia Meloni e ai leghisti di Matteo Salvini, arroccati in Europa con l’autocrate filo-Putin Orban, i fascio-tedeschi di AFD, i fascio-spagnoli di Vox. Nella chiesa gremita in ogni ordine di posti, presenti in massa fotoreporter e giornalisti che hanno seguito il governo Draghi, ha avuto luogo la prima manifestazione di dissenso al nuovo regime meloniano che ha preso possesso di Palazzo Chigi.
E quella parte del ‘’Corriere della Sera’’ che tifa per la Ducetta di Colle Oppio, non ha potuto fare altro che sbattere un evento mai visto in Italia (isole comprese) a pagina 15, pur essendo presente il suo editore Urbano Cairo, scortato dal direttore de La7 Andrea Salerno.
Niente. Nemmeno un Draghi troneggiante sull’altare che rompe per la prima volta il silenzio dalla sua uscita da Palazzo Chigi (22 ottobre 2022), che viene intervistato dal vice direttore e prima firma del primo quotidiano italiano, vale a dire Aldo Cazzullo, ha convinto il Corrierone a sparare l'avvenimento in prima pagina.
Del resto, se gli esponenti della maggioranza del governo si sono ben guardati dal partecipare, va sottolineato che del Partito democratico era presente solo Lorenzo Guerini, seduto accanto al centrista Calenda, essendo Follini e Zanda due pensionati della politica. In fondo, la folla che si è scapicollata alle 16.30 nella chiesa dei gesuiti al richiamo di Draghi era lì in cerca di un esorcismo che spazzi via questo incubo nero col fez.