AVANTI C’E’ POSTO… ANZI NO! LA VISITA DI SCHIFANI A BERLUSCONI SCATENA LA REAZIONE DEI PARLAMENTARI DI FARSA ITALIA: SE TORNANO A CANOSSA GLI ALFANOIDI SI RIDUCONO I POSTI AL SOLE - IL CENTRINO DESTINATO A DIVIDERSI: META’ TORNERA’ DA SILVIO, META’ TENTERA’ DI ESSERE ASSORBITO DA RENZI
Francesco Cramer per “il Giornale”
«Non siamo mica un taxi noi...». Ecco la reazione prevalente di molti azzurri alla notizia che l' alfaniano Schifani ha, nei giorni scorsi, rivarcato il cancello di Arcore. Non è un mistero che il capogruppo dell' Ncd in Senato sia in rotta di collisione con i cosiddetti «governativi» del suo partito.
Lo stesso Schifani aveva chiesto un chiarimento con il leader Alfano per una sorta di redde rationem: Chiarimento che non c' è stato e le fibrillazioni proseguono. Mezzo partito guarda a Renzi: tanti sperano in un' alleanza strategica col Pd, convinti che il premier troverà loro dei posti al sole anche al prossimo giro. L' altra metà di Ncd, invece, ne dubita e vorrebbe tornare alla casa madre per ricostruire il centrodestra. Tra questi c' è Schifani, riavvicinatosi al Cavaliere.
Il quale, come sempre, ascolta e dà retta a tutti. Specie quando si tratta di politica. Ma la visita dell' ex presidente del Senato ha irritato tanti azzurri; i semper fidelis a Berlusconi arricciano il naso: «Forza Italia non può essere un autobus dal quale si scende e si risale a seconda della fermata di convenienza. E poi per il nostro elettorato gli alfaniani, siano essi ex o post restano traditori».
Nel mix di motivazioni per cui gli azzurri mostrano tutto il loro scetticismo per l' operazione-rientro c' è pure il calcolo dei posti a tavola alle future elezioni. «Allargare il centrodestra va bene ma se tutti i cespugli tornano nel nostro giardino a legge elettorale vigente è un pasticcio. Con l' Italicum con il premio di lista quante caselle sicure chiederanno i peccatori pentiti?».
E ancora: «Schifani mica chiederà un posto blindato soltanto per se stesso. Dovrà garantire seggi anche a qualche suo uomo, posto che millanta truppe che non ha», confessa un parlamentare forzista. Un altro deputato estende il ragionamento alle altre scorie del fu Pdl: «Se fanno così anche i Mauro, i Quagliariello e i Fitto siamo a posto...».
Insomma, una visita, quella di Schifani, che ha fatto rumore tra i berluscones. I quali, tuttavia, si stringono attorno al leader e si attengono alla linea politica dettata da Arcore: pancia a terra per far vincere il «no» al referendum, indebolire Renzi e poi, se è il caso, trattarci. Strategia che sembra dare i suoi frutti se pure dal Pd arrivano segnali di apertura alla revisione della legge elettorale.
L' Italicum così com' è favorisce Grillo e nessuno vuole consegnare il Paese alla Casaleggio & Associati. La strada da qui all' autunno è lunga, com' è lunga la riabilitazione del Cavaliere. Il quale, nonostante la convalescenza, in settimana vorrebbe incontrare i venti coordinatori regionali. Per dettare la linea e, senz' altro, per rassicurarli