AVANTI TUTTA CON IL “PACCO” DI STABILITÀ – L'EUROGRUPPO CHIEDE AI GOVERNI DEGLI STATI MEMBRI LA “RAPIDA ATTUAZIONE” DEL NUOVO PATTO DI STABILITA’ – I MINISTRI DELL'ECONOMIA DELL'EUROZONA AMMETTONO CHE I REQUISITI DELL’ACCORDO “SI TRADUCONO IN UN ORIENTAMENTO DI BILANCIO LEGGERMENTE RESTRITTIVO NELLA ZONA EURO NEL 2025” – TRADOTTO: UN CETRIOLONE PER L'ITALIA, CHE DOVRÀ PRESENTARE UN PIANO DI RIENTRO DEL DEBITO DELL’1% L’ANNO...
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(ANSA) - La riforma del Patto di stabilità è concepita "per rafforzare la sostenibilità del debito e promuovere una crescita sostenibile e inclusiva attraverso riforme strutturali e investimenti, promuovendo al tempo stesso la titolarità nazionale e rafforzando l'applicazione delle norme. Ci impegniamo a garantirne un'attuazione coerente e rapida nel corso di quest'anno".
Lo afferma l'Eurogruppo in una dichiarazione scritta. Spiega il coordinamento dei ministri dell'Economia dell'Eurozona di accogliere "con favore l'accordo politico raggiunto nel febbraio 2024 su una riforma globale del quadro di governance economica dell'Ue" e di attendere "con interesse la sua tempestiva adozione da parte dei co-legislatori. Sono in corso i lavori preparatori all'attuazione del quadro rivisto, una volta in vigore", segnala.
Per l'economia dopo un inizio del 2024 "su basi deboli", "sembrano esserci le condizioni per un'accelerazione dell'attività economica nella zona euro nel 2025", afferma. "I rischi per le prospettive economiche sono tuttavia orientati al ribasso, poiché l'incertezza globale pesa sulle prospettive economiche".
Sulla base degli ultimi dati disponibili, i requisiti del quadro rivisto di governance economica si tradurrebbero in un orientamento di bilancio complessivamente leggermente restrittivo nella zona euro nel 2025", nota anche l'Eurogruppo: "Sarebbe appropriato alla luce delle attuali prospettive macroeconomiche, della necessità di continuare a rafforzare sostenibilità fiscale e sostenere il processo disinflazionistico in corso, mentre le politiche dovrebbero rimanere agili alla luce dell'incertezza prevalente".