AVANZI DI GALLERA – DOPO LA CAZZATA “CI VOGLIONO DUE PERSONE PER INFETTARMI” AL PIRELLONE SI FA SEMPRE PIÙ INSISTENTE LA VOCE DI UN RIMPASTO PER FAR FUORI L’ASSESSORE ALLA SANITÀ, CHE INTANTO VIENE “AFFIANCATO” (CIOÈ COMMISSARIATO) DA UNA TASK FORCE DI TECNICI –L’IDEA NON DISPIACE ALLA LEGA, CHE COSÌ PAREREBBE I COLPI A FONTANA SE ARRIVASSERO AVVISI DI GARANZIA SULLA GESTIONE DEL VIRUS
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Andrea Montanari per “la Repubblica”
Giulio Gallera, assessore lombardo alla Sanità, finisce nuovamente nel mirino del centrodestra, dopo l' ultima gaffe sull' indice dei contagi, e ora si fa strada l' ipotesi del rimpasto di giunta. Non subito, ma forse prima dell' estate. Anche il leader della Lega Matteo Salvini ieri avrebbe dato il suo via libera. Prima, l' assessore Gallera sarà comunque affiancato da una task force anti Covid 19 formata da tecnici che rafforzeranno il suo assessorato. Poi, forse già a luglio, il mini rimpasto. Anche per mettere al sicuro la giunta lombarda nel caso arrivassero degli avvisi di garanzia da una delle diverse inchieste della magistratura, nate dagli esposti che accusano la Regione di non aver gestito bene l' epidemia.
Gallera infatti non sarebbe più assessore e a quel punto nessuno potrebbe invocare il voto anticipato. Scenari che il governatore Attilio Fontana non commenta. A chi lo ha incontrato nei giorni scorsi, il presidente della Lombardia avrebbe confidato: «Se questa cosa non la facciamo adesso, non la facciamo più».
Concetto che sarebbe stato ripreso anche ieri, durante una riunione ristretta con Salvini. Alla fine, bocche cucite. Fonti della Lega ufficialmente garantiscono che «non si è parlato di rimpasto». In realtà, differire la sostituzione di Gallera servirebbe solo a non avvalorare le accuse di chi nelle ultime settimane, nel centrosinistra, ha chiesto apertamente il commissariamento della sanità lombarda. Altri invece, anche da Forza Italia, ammettono che ormai il destino dell' assessore Gallera è segnato.
Già oggi, le sue delibere di giunta devono prima avere il nulla osta di tutti i capi gruppo della maggioranza di centrodestra che governa la Lombardia. Un altro segnale di come di fatto Gallera sia stato già commissariato dalla sua stessa maggioranza.
Era già successo a marzo, quando Fontana e Salvini chiamarono di gran fretta Guido Bertolaso per allestire l' ospedale nel padiglione della ex Fiera di Milano al Portello, escludendo Gallera dalla partita. Non è un mistero che anche ai piani alti di Palazzo Lombardia, sede della Regione, da giorni il ritornello ricorrente su Gallera sia: «Non lo controlliamo più». Un malessere che è aumentato di giorno in giorno tra i leghisti lombardi, ma anche tra i forzisti. Il partito dell' assessore. Contagiando perfino chi inizialmente si era schierato in difesa di Gallera, e non aveva escluso l' ipotesi di candidarlo a sindaco l' anno prossimo. L' idea però non è mai andata a genio a Salvini che, come è noto, preferirebbe un esponente della società civile.
L' iniziale popolarità di Gallera ha avuto una battuta d' arresto nel giro di poche settimane sotto i colpi dei dati sempre più impietosi sui contagi, tra gaffe, attacchi al governo e polemiche su test e tamponi. Lui si è sempre difeso, prima sostenendo che sull' emergenza «non ne aveva sbagliata una», poi confessando: «Forse ci è sfuggito qualcosa». La gaffe di venerdì, quando l' assessore ha sostenuto che, «se l' indice di contagio è 0,51, bisogna trovare due persone infette allo stesso momento per infettare me», scatenando ironie sui social, sarebbe stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ma i monologhi di Gallera durante la lettura del bollettino quotidiano sull' epidemia già in passato avevano fatto andare su tutte le furie i leghisti, che lo avevano escluso dalle dirette.
Salvini ieri, con i suoi, non ha usato giri di parole: «Bisogna cambiare passo». Non giocare più in difesa, ma all' attacco. Come dire: basta parlare di tamponi, è ora di «fare della Lombardia la protagonista della fase 3». Possibilmente, senza Gallera.