AVVOLTOI A 5 STELLE SULLA TESTA DELL’APPENDINO. E “BRUCIANO” IL PORTAVOCE DELLA SINDACA PER UNA CONSULENZA AL SALONE DEL LIBRO – HA INCASSATO 5 MILA EURO PER 2 SETTIMANE – I CAPI CITTADINI DI M5S SI ASPETTANO LE DIMISSIONI DI PASQUARETTA
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Diego Longhin e Jacopo Ricca per la Stampa
Il Movimento 5 Stelle di Torino scarica il capo ufficio stampa della sindaca Chiara Appendino, Luca Pasquaretta, finito nella bufera per una consulenza a supporto del presidente del Salone del Libro Massimo Bray. Il gruppo pentastellato nel Consiglio comunale di ieri non ha difeso né il portavoce né la prima cittadina dalle accuse dell' opposizione.
« La procedura di affidamento dell' incarico è stata corretta», ha detto Appendino. Ma nessuno dei suoi è intervenuto. Alla fine del dibattito, dopo il fuoco di fila dell' opposizione, i Cinque Stelle hanno bollato il conferimento dell' incarico come «inopportuno». Un incarico da 5 mila euro per 80 ore di lavoro in due settimane. Attività su cui anche la magistratura sta indagando. E proprio ieri i carabinieri della procura di Torino sono andati a Palazzo Civico per acquisire i documenti relativi alle attività di Luca Pasquaretta.
Gli inquirenti vogliono chiarire se abbia svolto la consulenza per la Fondazione fuori dall' orario di lavoro comunale, come è scritto nella richiesta di autorizzazione. In caso contrario, cioè se le due attività, quella per conto di Appendino e quella per conto di Bray, si fossero sovrapposte o, peggio ancora, non ne avesse svolta una delle due, scatterebbe l' accusa di truffa ai danni dello Stato.
A marcare ancora di più la distanza tra il Movimento e la sindaca su questa vicenda è il consigliere regionale Davide Bono, leader storico dei grillini piemontesi, che parla di «imbarazzo e disappunto » lamentando come non sia la prima volta. I Cinque Stelle piemontesi condividono « l' inopportunità dell' incarico ottenuto dal signor Pasquaretta al Salone del Libro », scrivono su Facebook.
«Chiediamo anche noi che venga fatta al più presto chiarezza sulle modalità dell' affidamento dell' incarico e vengano verificate le eventuali responsabilità personali cui dovranno seguire le dovute decisioni politiche » . Insomma, la parola dimissioni in pubblico non la pronuncia nessuno, ma in privato la maggioranza dei grillini vede l' addio di Pasquaretta come l' unica soluzione. Anche perché l' opposizione insisterà perché sul caso Appendino garantisca la trasparenza che ha sempre predicato dai banchi della minoranza.