IL BACIO DELLA MORTE DI MATTEONZO RENZI A MELONI – IL SENATORE SEMPLICE DI RIAD, CHE SULLE RIFORME COSTITUZIONALI CI HA PERSO PALAZZO CHIGI, VA IN SOCCORSO DELLA “SORA GIORGIA” SUL PREMIERATO: "SIAMO PRONTI A VOTARE LA RIFORMA RESTANDO ALL’OPPOSIZIONE, MA NON È SCONTATO, DIPENDERÀ DA QUALI EMENDAMENTI SARANNO ACCOLTI" - SULLE CRITICHE ALLA RIFORMA: "CHI GRIDA ALLA DERIVA AUTORITARIA È FUORI DALLA REALTÀ” (DITELO A CASSESE, FLICK, AMATO E TUTTI I GIURISTI CHE NE SOTTOLINEANO I PROBLEMI)

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Estratto dell'articolo di Maria Teresa Meli per il “Corriere della Sera”

 

MATTEO RENZI COME GIAMBRUNO - MEME BY DAGOSPIA

Matteo Renzi, voterete la riforma del centrodestra?

«Noi vogliamo l’elezione diretta del premier. Permettere ai cittadini di scegliere chi deve governare è una cosa normale in tutto il mondo. Ed è un passo in avanti per l’Italia. Noi l’avevamo messa nel programma delle Politiche, non cambiamo idea ogni anno. Ha cambiato idea chi dice no a sinistra.

 

E ha cambiato idea la destra che partiva dal presidenzialismo. La proposta è un passo in avanti, ma molti nodi sono da chiarire. Il tetto ai mandati, il ballottaggio, il superamento del bicameralismo. E naturalmente non capisco perché il premier non possa scegliere e revocare i ministri. Discuteremo e presenteremo in Aula i nostri emendamenti».

GIORGIA MELONI MATTEO RENZI CARLO CALENDA FOTOMONTAGGIO

 

Non ha risposto: la voterete?

«Dipende da che testo verrà fuori. Il nostro governo ha prodotto risultati che con il tempo sono riconosciuti anche dagli avversari: pensi alle misure per le imprese, alle leggi sul sociale, agli 80 euro. Se ho perso Palazzo Chigi, allora, è solo perché sulla riforma costituzionale le opposizioni hanno usato il referendum contro di me. Ai miei avversari di allora da Meloni a Grillo, da Salvini a D’Alema, non interessava la Costituzione: bastava farmi fuori.

 

E io non farò a Giorgia ciò che Giorgia ha fatto a me, perché io non sono come loro. Noi siamo seri. Siamo pronti a votare la riforma costituzionale restando all’opposizione. Il voto però non è scontato: dipenderà da quali emendamenti saranno accolti. Non diciamo sì a prescindere come fa la destra, non diciamo no a prescindere come fa il campo largo. Miglioriamo il testo e poi decidiamo».

giorgia meloni ride alle battute di renzi in senato 3

 

La riforma non stravolge la Costituzione?

«Ma dai. La cantilena di chi grida alla deriva autoritaria è fuori dalla realtà. Chiedere che un governo duri 5 anni con un premier scelto dalla gente è deriva autoritaria? Vorrebbe dire che nei Comuni c’è una deriva autoritaria, che in Francia c’è una deriva autoritaria, che negli Stati Uniti c’è una deriva autoritaria. Non scherziamo, dai. È importante che la riforma fili e che il testo sia liberato dalle incongruenze ma ci sono quattro letture in Aula per migliorarla».

 

La riforma depotenzia il capo dello Stato.

«Intendiamoci, se il presidente della Repubblica deve essere il capo del governo allora dobbiamo accettare l’elezione diretta per il Quirinale. Se invece, come penso io, ci serve una figura di arbitro con ruoli di garanzia, dalla Corte costituzionale al Csm, allora va benissimo far coesistere un capo dello Stato arbitro e un premier giocatore.

 

Negli ultimi anni ho avuto un ruolo nelle dinamiche del Quirinale e ne porto anche le cicatrici. Per eleggere Mattarella nel 2015 ho rotto con Berlusconi. Per evitare l’elezione di un uomo di Salvini mi sono alleato persino con Conte nel 2019. E nel 2022 mi sono immolato in solitaria quando quasi tutti gli altri avevano chiuso l’accordo sulla Belloni, dalla Meloni ai grillini. Siccome so di cosa stiamo parlando dico: va benissimo un presidente della Repubblica eletto dal Parlamento con un premier eletto dai cittadini. Se volete cambiare schema, allora eleggiamo il presidente della Repubblica. […]».

MATTEO RENZI GIORGIA MELONI

 

Mattarella potrebbe dimettersi?

«Mattarella terminerà il suo mandato nel gennaio 2029 come prevede la Costituzione. Tutto il resto è chiacchiericcio». […]

giorgia meloni e matteo renzi meme by fawollo pubblicato dal fatto quotidiano