A BALI ESTREMI – AL G20 IN INDONESIA I MINISTRI DEGLI ESTERI RUSSO E AMERICANO, LAVROV E BLINKEN, SI INCROCIANO E NON SI PARLANO DIRETTAMENTE, MA SI LANCIANO MINACCE INCROCIATE. CHI FARÀ IL PRIMO PASSO VERSO IL DISGELO? GLI OCCIDENTALI VOLEVANO DISERTARE IL VERTICE, POI HANNO CAPITO CHE AVREBBERO LASCIATO ALLA RUSSIA CAMPO LIBERO PER AUMENTARE ANCORA LA SUA PRESA SUI BRICS…
-
1 - UCRAINA: LAVROV, NON PREMEREMO SU USA PER RIPRESA CONTATTI
(ANSA) – L'iniziativa di fermare i contatti tra Mosca e Washington sull'Ucraina non è stata presa dalla Russia ma dagli Stati Uniti e la Russia non ha intenzione di imporsi su Washington per riavviare i colloqui: lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, a margine del vertice ministeriale degli Esteri del G20 in corso a Bali, in Indonesia. Lo riporta la Tass. "Non siamo noi che abbiamo cessato i contatti reciproci. Questo è stato fatto dagli Stati Uniti", ha affermato Lavrov. "E' tutto ciò che posso dire. Non corriamo dietro a nessuno, offrendo di incontrarci. Se non lo vogliono, è una loro scelta", ha sottolineato.
2- G20: BLINKEN, FORTE CORO DAL MONDO PER STOP GUERRA UCRAINA
(ANSA-AFP) - "Quello che abbiamo sentito oggi è un forte coro da tutto il mondo, non solo dagli Stati Uniti, ma da tutto il mondo sulla necessità di porre fine all'aggressione in Ucraina", ha detto il Segretario di Stato americano Antony Blinken ai giornalisti a margine del vertice ministeriale degli Esteri del G20 in corso a Bali.
3 - G20: LAVROV ASSENTE A INTERVENTO MINISTRO ESTERI UCRAINO
(ANSA-AFP) - Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, era assente quando il suo omologo ucraino, Dmytro Kuleba, è intervenuto al vertice ministeriale degli Esteri del G20 in corso a Bali, in Indonesia. Lo hanno riferito due fonti diplomatiche. Lavrov ha partecipato alle sessioni mattutine del vertice, dove l'attenzione si è concentrata sull'invasione della Russa in Ucraina, ma non era presente quando Kuleba è intervenuto nel pomeriggio.
4 - G20: BLINKEN AI RUSSI, FATE USCIRE IL GRANO DALL'UCRAINA
(ANSA-AFP) - Il Segretario di Stato americano Antony Blinken si è rivolto direttamente alla sua controparte russa durante i colloqui a porte chiuse del vertice ministeriale degli Esteri del G20 in corso a Bali, chiedendo a Mosca di consentire le spedizioni di grano dall'Ucraina, devastata dalla guerra, ha dichiarato un funzionario occidentale. "Ai nostri colleghi russi: l'Ucraina non è il vostro Paese. Il suo grano non è il vostro grano. Perché bloccate i porti? Dovreste far uscire il grano", ha detto Blinken al Ministro degli Esteri Sergei Lavrov, che ha rifiutato di incontrarlo separatamente, secondo un funzionario occidentale presente.
5 - IL G20 GELO TRA BLINKEN E LAVROV PARTE LA SFIDA SULLE ALLEANZE
Alberto Simoni per “La Stampa”
Al G20 di Bali riappare il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e il blocco occidentale decide di presentarsi per non lasciare spazi di manovra alla «propaganda russa», ha spiegato il capo della diplomazia europea Josep Borrell.
Dall'aereo che lo ha portato in Indonesia, il segretario di Stato Antony Blinken ha ribadito che Washington non intende far deragliare l'agenda dei lavori faticosamente messa in piedi dal presidente di turno, l'Indonesia.
Le sessioni di stamane - cui parteciperà il ministro Di Maio - verteranno su multilateralismo, sicurezza alimentare ed energetica.
Infatti, fonti del Dipartimento di Stato poco prima avevano sottolineato che l'obiettivo Usa è quello di impedire che dal G20 esca una qualche forza di legittimazione di quanto la Russia sta compiendo in Ucraina. È una precisazione che va dritta al nodo della questione dei rapporti fra le potenze mondiali vecchie e in ascesa.
Per questo l'impegno di Blinken sarà comunque oltre le sessioni dei lavori del vertice e il clou sarà nel faccia a faccia che domani avrà con l'omologo cinese Wang Yi. Con lui parlerà di relazioni bilaterali, di commerci e della possibile riduzione dei dazi sull'import cinese e di diritti umani.
Washington vuole far passare il messaggio che «la competizione con la Cina non deve diventare confronto» e che per evitare fraintendimenti «serve una linea di comunicazione sempre aperta». I dossier su cui le due potenze devono dialogare - dicono al Dipartimento di Stato - sono molti: dal clima alla salute globale. Ma vi sono questioni su cui i rischi di un confronto sono alti. Ieri, ad esempio, i capi dell'intelligence di Usa e Regno Unito hanno diffuso un alert sulle azioni di spionaggio e le infiltrazioni cinesi nel mondo del business (e non solo) occidentale.
Il G20 raccoglie il 73% del Pil globale e comprende diversi Paesi che sull'invasione russa in Ucraina hanno mantenuto un basso profilo. Sud Africa, India, Cina, Brasile e la stessa Indonesia hanno misurato le parole di condanna.
Per gli occidentali è fondamentale presenziare e non lasciare che la Russia estenda la sua presa sui Brics e sminare così le dichiarazioni di Putin per cui «l'Occidente ha fallito nel contenere la Russia» e che «il mondo si avvia alla transizione multipolare». La linea occidentale ha preso forma durante il G7 tedesco.
In aprile al summit primaverile del Fondo monetario, gli americani guidarono la plateale risposta ai russi e uscirono - Janet Yellen in testa - dalla sala quando prese la parola il delegato di Mosca. A fine marzo Biden aveva lasciato trapelare la sua intenzione di saltare l'appuntamento di novembre del G20 se ci fosse stato Putin. Poi la diplomazia occidentale ha pesato i contro di una partecipazione ridotta.
Al castello di Elmau, il premier italiano Mario Draghi, aveva sottolineato le conseguenze negative nel restare imbrigliati nell'eurocentrismo. Antony Blinken in quell'occasione aveva infatti confermato che sarebbe andato a Bali «per tutelare gli interessi americani». Il Pil del G7 rappresenta il 31,09% di quello globale e il G20 senza i sette grandi resta di dodici punti superiore.
Oggi, nella grande sala allestita a Bali, Lavrov vedrà per la prima volta Blinken. Entrambe le parti hanno categoricamente negato possa esserci un colloquio a margine. La posizione Usa l'ha sintetizzata Ned Price, portavoce del Dipartimento di Stato: «Le nostre relazioni con la Russia non sono semplici, i russi hanno mostrato di non voler lasciare spazio alla diplomazia, non c'è motivo per un contatto fra il segretario di Stato e Lavrov».
I russi dicono così: «Ci sono contatti fra le ambasciate e sporadiche chiamate. Sono sufficienti per quel che serve». Per evitare che il vertice partisse con il piede sbagliato, i ministri del G7 ieri sera hanno disertato la cena inaugurale. «Capisco e rispetto la loro decisione», ha detto il ministro degli Esteri indonesiano Retno Marsudi. Non era chiaro ieri sera se Lavrov era alla cena. È comunque arrivato prima di tutti a Bali e ha cominciato a tessere la sua tela. Avrà un bilaterale con l'inviato di Ankara, ma soprattutto ha già incrociato il cinese Wang.
Le dichiarazioni sono all'unisono e improntate a una critica «delle sanzioni unilaterali imposte senza passare dall'Onu». La relazione fra Mosca e Pechino è stata rafforzata non solo sul piano economico, ma anche su quello della sintonia politica. Quando domani Blinken vedrà Wang sarà stato già messo al corrente della posizione cinese: «Gli Usa rispettano la legge internazionale solo quando fa comodo a loro».