SUL BANANA SCHIZZATO DALL’EUROPA ED ECLISSATO DA RENZI, OGGI PIOVERÀ LA NUOVA SENTENZA DI CASSAZIONE SULLA CONFERMA O MENO DEI 2 ANNI DI INTERDIZIONE DAI PUBBLICI UFFICI - L’EUROCANDIDATURA OFFERTA A TREMONTI
Ugo Magri per ‘La Stampa'
Il polverone che si alza sulla candidatura europea di Berlusconi è, con ogni probabilità, proprio l'effetto sperato dal Cavaliere. Il quale si trovava ai margini, eclissato dall'astro di Renzi, e non sapeva come tornare agli onori della cronaca. Vi ha provveduto l'annuncio del consigliere Toti, giovedì su «La Stampa»: Berlusconi correrà alle prossime Europee.
Con il che si è subito scatenato un coro di «Silvio non può», «la legge lo vieta», «la candidatura verrà respinta», come se il 25 maggio prossimo davvero potessimo trovare nella scheda elettorale il nome dell'ex-premier. Ancora ieri hanno sentito l'urgenza di invocare la legge non solo il vice-presidente del Csm Vietti, ma la stessa Viviane Reding che è vice-presidente della Commissione Ue. Viceversa Alfano, subodorando il rischio di cadere nella trappola mediatica del Cavaliere, si è rifiutato di esprimere commenti.
La polemica divamperà più forte oggi, quando pioverà la nuova sentenza di Cassazione. I giudici devono confermare o meno i 2 anni di interdizione dai pubblici uffici (in origine 4, ridotti in appello) quale pena accessoria della condanna Mediaset. I legali del Cav sperano nel colpo di scena, cioè in un rinvio della sentenza davanti alla Consulta. Sul loro cliente, è l'argomento di Coppi e di Ghedini, si accumulano troppe penalità: l'interdizione nonché il divieto di candidatura fissato dalla legge Severino. Se la tesi verrà respinta, Forza Italia griderà con tutto il fiato contro la «giustizia politicizzata».
Monterà l'indignazione nel popolo di destra, rampa di lancio ideale per il nuovo missile ideato dalla Santanché, unica rimasta a rimboccarsi le maniche nel mortorio berlusconiano, e perciò screditata dal «cerchio magico» delle vestali gelose: una petizione a Giorgio Napolitano, affinché conceda la grazia prima del 10 aprile, quando il Condannato comincerà a scontare la pena.
Oggi la «Pitonessa» aprirà il sito «Silviolibero», in attesa che pure i club comincino a mettere i banchetti per strada. È una provocazione cui Silvio s'è immediatamente aggrappato, sul presupposto che davanti a una milionata di firme il Capo dello Stato forse potrebbe procedere «motu proprio».
Ma davvero si commuoverà il Presidente? Il primo a dubitarne sembra proprio Berlusconi. Prova ne sia che, pur travolto da risentimento e amarezza, l'uomo si sta preoccupando di mettere in campo personaggi capaci di dare rappresentanza al centrodestra nel consesso europeo.
Aveva già immaginato di lanciare in pista Toti (circoscrizione Nord-Ovest) e l'altro vicepresidente Ue Tajani (Centro). Ed ecco la sorpresa: nei giorni scorsi ha riallacciato i contatti con Giulio Tremonti, proponendogli in un colloquio di candidarsi quale capolista nel Nord Est per Forza Italia. L'ex ministro ne era uscito un anno e mezzo fa per dare vita al proprio movimento politico, la Lista libertà e lavoro. Alle ultime elezioni aveva unito le forze con la Lega.
E guarda caso, al colloquio di Arcore con Berlusconi era presente pure il vecchio Bossi, affaticato dalla malattia ma lucido (così raccontano) come nei tempi andati. L'offerta di candidatura è stata recepita da Tremonti con gratitudine e interesse. Per molti mesi il professore era rimasto lontano dai riflettori, assorbito dal dramma della moglie Fausta mancata nello scorso dicembre. Dopodiché è tornato a sfornare idee. Uscirà a giorni per Mondadori il nuovo libro intitolato «Bugie e verità. La ragione dei popoli». Berlusconi lo leggerà, cercando ispirazione per la prima campagna, dopo vent'anni, di cui non sarà protagonista.