BASTA CON TODDE QUESTE MINCHIATE - LA SURREALE VERSIONE DELLA VICEMINISTRA GRILLINA DELLO SVILUPPO ECONOMICO ALESSANDRA TODDE, CHE RIVENDICA IL TAP ORA CHE C’È BISOGNO DI GAS: “È STATO SUPPORTATO DAL GOVERNO CONTE” - PECCATO CHE IL M5S SIA SEMPRE STATO CONTRARIO AL GASDOTTO PUGLIESE. DI BATTISTA IN SALENTO DICEVA “SE ANDIAMO AL GOVERNO QUEST'OPERA LA BLOCCHIAMO IN DUE SETTIMANE” - ALDO GRASSO: "CERTE TESTE SUBLIMANO E DIVENTANO GAS, CHE SI DISPERDE NELL'ARIA AL PRIMO REFOLO DI VENTO" - VIDEO


1 - E TODDE TEORIZZÒ IL GASDOTTO SENZA GAS

Aldo Grasso per il “Corriere della Sera

 

aldo grasso

Sottosviluppo economico. A «Piazzapulita» (La7) c'è stato un confronto dai toni surreali. Il M5S ha preso voti in Puglia opponendosi alla costruzione del Tap (il gasdotto Trans-Adriatico) ma adesso, con il rincaro delle bollette, ne rivendica la realizzazione. Questo contestava Antonino Monteleone ad Alessandra Todde.

 

A quel punto, la viceministra dello Sviluppo economico ha cominciato ad arrampicarsi sugli specchi: «Il problema non è l'infrastruttura in sé ma i benefici che può portare al Paese... non è buona l'infrastruttura in sé è buono il fatto che abbiamo differenziato la fonte».

 

Traduzione: il gasdotto in sé resta una porcheria, il colpo di genio del governo Conte è stato quello di utilizzarlo per il gas. Qualcuno, forse, avrebbe potuto usare l'infrastruttura per la posta pneumatica, ma ha trovato il M5S sui suoi passi.

 

gasdotto

La viceministra scivola su un errore ontologico: l'unico modo in cui un contenuto può esprimersi nella sua interezza consiste nella possibilità di esistere in un contenitore. Una ferrovia è tale se ci corre sopra il treno, altrimenti non è.

 

Forse pensava di cavarsela con una sineddoche (confondere il contenuto con il contenitore) ma la retorica non sembra il suo forte. Certe teste sublimano e diventano gas, che si disperde nell'aria al primo refolo di vento.

 

2 - LA SURREALE VERSIONE DI TODDE (M5S) SUL TAP: "SUPPORTATO DAL GOVERNO CONTE”

Luciano Capone per www.ilfoglio.it

 

alessandra todde 1

E’ un discorso dialogo surreale quello tra il giornalista Antonino Monteleone e la viceministro grillina dello Sviluppo economico Alessandra Todde. Monteleone ricorda, in questa fase di aumento del costo dell'energia, che il M5s era contrario alla costruzione del Tap, il gasdotto transadriatico che in questa fase molto critica sta garantendo all'Italia il 10% dell'approvvigionamento di gas.

 

gasdotto

“Il tema non è l'infrastruttura in sé, ma che beneficio può portare al nostro paese", è la risposta della Todde durante la puntata di Piazzapulita su La7. "Il Tap ha portato 10 miliardi di metri cubi di gas dall'Azerbaijan e quindi non è buona l'infrastruttura in sé, è buono il fatto che abbiamo differenziato la fonte e quel gas è particolarmente conveniente”.

 

alessandra todde 4

Si tratta di un'argomentazione abbastanza surreale perché, essendo un gasdotto, il Tap non è stato pensato per trasportare acqua minerale ma, appunto, gas. E l'obiettivo non era “creare un'infrastruttura in sé”, quasi fosse un'installazione artistica, ma proprio differenziare le fonti di approvvigionamento facendo arrivare il gas dall’Azerbaijan.

 

“Avete preso i voti di chi non lo voleva e adesso rivendicate di averlo fatto. È un po' strana questa cosa...”, è l'osservazione del giornalista quando la vicepresidente del M5s dice che “Il Tap è stato supportato dal governo Conte”.

 

antonino monteleone e alessandra todde

L'affermazione della Todde è a dir poco fuorviante, per non dire falsa. Perché da sempre il M5s si è opposto strenuamente contro la costruzione del gasdotto, partecipando a manifestazioni No Tap con i big del partito in prima linea: Beppe Grillo, Barbara Lezzi, Alessandro Di Battista.

 

tap

“Con il governo del M5s quest'opera la blocchiamo in due settimane”, urlava Di Battista in un comizio in Salento pochi mesi prima delle elezioni del 2018. “Questo gasdotto non serve a niente. Il gas non serve all'Italia. Non serve neanche all’Europa. Abbiamo più gasdotti del dovuto”, urlava durante una manifestazione No Tap Barbara Lezzi, prima di diventare ministro del Sud.

 

tap puglia

E non è vero che l'impostazione è cambiata radicalmente con il governo Conte. Il M5s ha continuato ad opporsi al gasdotto e ha tentato in tutti i modi di bloccare la sua costruzione, senza però riuscirci.

 

alessandra todde 2

“Si tratta di un accordo tombale e il Paese non può fare altro che subire le decisioni prese per colpa del PD in Parlamento. Sciacalli sia ieri che oggi – dichiarava il sottsegretario grillino agli Esteri Manlio Di Stefano, che oggi si dice favorevole al Tap –. E' una mina lasciata a terra dagli imbroglioni per natura che ci hanno preceduto, ed è impossibile da disinnescare. E Calenda, Emiliano, Letta e tutto il Pd sono i principali ed unici veri responsabili”.

 

alessandra todde 3

L'allora vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio dichiarava: “Sul Tap sono stato molto chiaro: il M5s era ed è No Tap”. Poi il gasdotto si è fatto solo perché, spiegava l'allora capo politico del M5s: "Non sapevo che c'erano delle penali da pagare, l'ho scoperto una volta diventato ministro. Da ministro dello Sviluppo economico ho studiato le carte Tap per tre mesi. Vi posso assicurare che non è semplice dover dire che ci sono delle penali per quasi 20 miliardi di euro. Ma è così, altrimenti avremmo agito diversamente”.

 

di battista di maio

Della stessa linea di Di Maio era il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che dopo aver dato il via libera all'opera, spiego agli elettori del M5s che aveva effettuato “un rigoroso controllo delle procedure di realizzazione dell'opera al fine di verificare tutti i profili di eventuale illegittimità che erano stati segnalati", preannunciando che “se avessimo riscontrato tali profili di illegittimità non avremmo esitato ad assumere tutti i conseguenti provvedimenti, compresa la decisione di interrompere i lavori”.

 

Ma, concludeva Conte “ad oggi non è più possibile intervenire sulla realizzazione di questo progetto che è stato pianificato dai governi precedenti con vincoli contrattuali già in essere. Gli accordi chiusi in passato ci conducono a una strada senza via di uscita. Non abbiamo riscontrato elementi di illegittimità.

 

BARBARA LEZZI

Interrompere la realizzazione dell'opera comporterebbe costi insostenibili, pari a decine di miliardi di euro. In ballo ci sono numeri che si avvicinano a quelli di una manovra economica.  Abbiamo fatto tutto quello che potevamo, non lasciando nulla di intentato. Ora però è arrivato il momento di operare le scelte necessarie e di metterci la faccia”.

 

Insomma, non è affatto vero che il M5s e Conte abbiano mai sostenuto la costruzione del Tap. Si sono sempre opposti, con ogni mezzo, alla realizzazione di un'opera che ora è ritenuta strategica senza però riuscire nel loro intento. Per fortuna.

 

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