BATTAGLIA CON COLTELLI E PISTOLE A BANGKOK: CINQUE MORTI E PIÙ DI 50 FERITI - THAILANDIA SEMPRE PIÙ NEL CAOS PER L’ESCALATION DELLA RIVOLTA CONTRO IL GOVERNO


Corriere.it

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Thailandia sempre più nel caos per l'escalation della rivolta contro il governo che da sabato sera ha causato cinque morti e più di 50 feriti. I manifestanti hanno sferrato una nuova offensiva per il «golpe del popolo», assaltando uffici governativi e occupando la sede di una tv pubblica, Thai Pbs. Il premier Yingluck Shinawatra è stata trasferita dalla polizia in un luogo segreto dopo che i rivoltosi hanno assaltato il circolo sportivo in cui era giunta per rilasciare alcune interviste. Il governo nel tardo pomeriggio ha diffuso un appello tv alla popolazione affinché rimanga in casa tra le 10 di domenica sera (le 16 italiane) e le 5 di lunedì mattina «affinché le persone non diventino vittime di provocatori».

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LA PROTESTA - La rivolta iniziata il 31 ottobre è promossa da gruppi nazionalisti e monarchici, appoggiati dalla classe medio-alta di Bangkok, e da attivisti del sud, feudo del Partito democratico che è la prima forza d'opposizione. Nel mirino c'è il governo di Yingluck, uscito dalle elezioni vinte dal partito Puea Thai del luglio 2011 e appoggiato dalle classi medio-basse soprattutto nel nord-est rurale, ma che per i suoi detrattori continua ad essere guidato dal fratello Thaksin, il magnate ed ex premier deposto dai militari nel 2006, autoesiliatosi all'estero poco prima di una condanna per corruzione. I cinque morti si sono registrati in una battaglia con coltelli e pistole tra sostenitori e oppositori del governo nell'area di Ramkhamhaeng e in altri scontri scoppiati successivamente in un'università.

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EMITTENTI OCCUPATE - Al mattino almeno 30.000 manifestanti si sono radunati in otto zone diverse dopo che i leader della rivolta avevano invitato ad attaccare 10 uffici governativi, le sedi di sei emittenti tv, il quartier generale della polizia e gli uffici del primo ministro. In almeno tre casi, la polizia ha usato i gas lacrimogeni contro la folla che lanciava pietre, bottiglie di plastica e altri oggetti. La sede della tv Thai Pbs è stata occupata da 250 manifestanti che hanno imposto all'emittente di condividere il segnale per le trasmissioni con Blue Sky, tv controllata dal Partito democratico all'opposizione.

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