IL BECCIU È PASSATO - PAPA FRANCESCO HA TELEFONATO AL CARDINALE “DIMESSO”: IL MONSIGNORE SI È SENTITO CONFORTATO. LA CHIAMATA È ARRIVATA AL TERMINE DEL CONCISTORO A CUI NON HA POTUTO PARTECIPARE DOPO LA SANZIONE COMMINATAGLI DA BERGOGLIO IN PERSONA – ANCHE AL PONTEFICE NEGLI ANNI NOVANTA FU IMPOSTA “UNA SPECIALE QUARANTENA” PER DISCIPLINA, COME RACCONTA NEL SUO NUOVO LIBRO…
-Maria Antonietta Calabrò per www.huffingtonpost.it
Ieri sera, prima domenica d’Avvento, Papa Francesco ha telefonato a casa a monsignor Angelo Becciu. Dopo lo scoppio dello scandalo del Palazzo di Londra e le “dimissioni” dai diritti e doveri del cardinalato, un colpo di scena. Forse. Sicuramente, un’iniziativa che ha aperto il cuore all’arcivescovo sardo, così ha raccontato, “visto che i pensieri del Santo Padre, sono stati ben altri da quelli dei giornalisti”.
La chiamata da Casa Santa Marta è arrivata al termine di un fine settimana duro per Becciu caratterizzato in Vaticano dal nuovo Concistoro (la creazione dei nuovi cardinali), cui sua eminenza, vista la sanzione che gli è stata comminata a fine settembre dal Papa in persona, non ha potuto partecipare (come, allo stato, non potrà partecipare ad un futuro Conclave) .
In più il Papa nel Concistoro aveva avuto parole dure nei confronti di chi è un’eminenza ma sbanda e finisce “fuori strada”. Ma il Vangelo di Marco letto durante la celebrazione - ha sottolineato il Papa nella sua omelia - mostra non solo i discepoli che fanno a gara a chi è più grande ma anche l’atteggiamento di Gesù che - come ha ricordato Francesco - non si arrabbia, ma con pazienza, educa gli apostoli non a sbandare, ma a seguirlo su quella strada che lo porterà a Gerusalemme e alla morte in croce.
Del resto nell’ultimo libro del Pontefice che esce proprio domani in tutto il mondo ( e in Italia per Piemme -Il quotidiano La Repubblica “Ritorniamo a sognare”) racconta della sua esperienza di governo da provinciale gesuita, lui si era comportato in modo molto duro e a causa di quel suo stile di governo, gli venne imposta “ una speciale quarantena — un anno, dieci mesi e tredici giorni — trascorsa all’inizio degli anni Novanta in una residenza gesuita a Córdoba, in obbedienza ai superiori”.
«La cosa più strana» in quella circostanza, annota Francesco nel libro, è stata la lettura dei trentasette tomi della Storia dei Papi di Ludwig von Pastor: «Avrei potuto scegliere un romanzo, qualcosa di più interessante. Da dove sono adesso mi domando perché Dio mi avrà ispirato a leggere proprio quell’opera in quel momento. Con quel vaccino il Signore mi ha preparato. Una volta che conosci quella storia, non c’è molto che possa sorprenderti di quanto accade nella curia romana e nella Chiesa di oggi. Mi è servito molto!».
Insomma anche Bergoglio a suo tempo subì una quarantena imposta per disciplina, ma da una crisi, si può uscire migliori. “ Ne ho imparato che soffri molto, ma se lasci che ti cambi ne esci migliore. Se invece alzi le barricate, ne esci peggiore», ha scritto il Pontefice.
Del resto, l’Avvento è il tempo della speranza.