BELPIETRO, IL “MR. WOLF” DI GIORGIA MELONI – IL DIRETTORE DELLA “VERITÀ” IERI ERA A PALAZZO CHIGI SU RICHIESTA DI GIORGIA MELONI, CHE HA PIANIFICATO CON LUI LA STRATEGIA DIFENSIVA DI SANGIULIANO: PUBBLICARE GLI ESTRATTI CONTO DELLA CARTA DI CREDITO DI “GENNY DELON”, PER PROVARE LA TESI DEL MINISTRO (“HO PAGATO TUTTO IO PER LA SIGNORA BOCCIA”). E OGGI IL QUOTIDIANO TITOLA IN PRIMA PAGINA: “IL FUTURO DI SANGIULIANO APPESO ALL’ESTRATTO CONTO”
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LA TRINCEA SANGIULIANO
Estratto dell’articolo di Francesco Olivo per “La Stampa”
[…] Al culmine di questa tensione, Sangiuliano arriva a Palazzo Chigi. Entra dal lato posteriore e sale al primo piano nella stanza di Meloni. La premier non nasconde il suo fastidio per la vicenda e lo sottopone a una sorta di interrogatorio: «Fai chiarezza, se dici di essere con la coscienza a posto devi essere certo di essere coperto».
Il ministro […] si presenta con le pezze d'appoggio della sua linea difensiva, scontrini, mail e ricevute per dimostrare che è stato lui a farsi carico delle spese dei viaggi della collaboratrice, la quale non sarebbe stata coinvolta in riunioni sulla sicurezza del G7 a Napoli e Pompei. Meloni è molto preoccupata dalle prossime puntate di una serie che non giova all'immagine del suo governo: «Cos'altro esce su di te?», chiede con tono poco amabile. Anche su questo Sangiuliano tenta di rassicurarla.
Le dimissioni, anche implicitamente, restano sul tavolo di questo colloquio teso. La presidente del Consiglio ha messo sulla bilancia i pro e i contro. Sollevare subito Sangiuliano le consentirebbe di evitare sovrapposizioni con la probabile sostituzione di Daniela Santanché e con quella pressoché certa di Raffaele Fitto, insomma niente rimpasto, ma solo ritocchi diluiti nel tempo.
Di contro, però, far dimettere il ministro della Cultura vorrebbe dire smentire le sue stesse parole pronunciate il giorno prima in tv, lasciare senza un capo il ministero a pochi giorni dal G7 e soprattutto alimentare gli appetiti degli alleati, specie della Lega, che già due anni fa pretendeva la casella della Cultura (per Lucia Borgonzoni). Meglio andare avanti, quindi, almeno per ora.
Così, insieme si decide la strategia difensiva: pubblica su un giornale gli estratti conto della carta di credito del ministro, a riprova della tesi «ho pagato tutto io per la signora Boccia». E, infatti, a Palazzo Chigi verso la fine del colloquio arriva Maurizio Belpietro, direttore de La Verità, al quale viene affidato il dossier. […]