AL DI LÀ DEL BENNET E DEL MALE – IL PREMIER ISRAELIANO, NAFTALI BENNETT, POTREBBE ESSERE UNO DEI MEDIATORI TRA ZELENSKY E PUTIN. MA LO STATO EBRAICO STA EVITANDO ACCURATAMENTE DI PRENDERE POSIZIONE PER EVITARE DI INDISPETTIRE LA VICINA RUSSIA. HA BISOGNO DI PUTIN, CHE IN QUESTI ANNI GLI HA CONCESSO IL PERMESSO DI BOMBARDARE GLI AVAMPOSTI IRANIANI IN SIRIA – L’AMICIZIA TRA “MAD VLAD” E NETANYAHU
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1 - UCRAINA: BENNETT,ISRAELE SI COMPORTA IN MODO RESPONSABILE
(ANSA) - Israele si comporta "in modo misurato e responsabile". Lo ha detto il premier Naftali Bennett nella riunione di governo a Gerusalemme senza tuttavia nominare di nuovo la Russia e l'invasione dell'Ucraina.
"Preghiamo per l'incolumità dei civili ucraini e speriamo - ha aggiunto - che si evitino ulteriori spargimenti di sangue". "A nome dei cittadini di Israele esprimo la speranza che questo conflitto trovi soluzione prima che la guerra si sviluppi oltre e che ci siano ripercussioni umanitarie impensabili". Bennet ha poi annunciato la partenza entro 48 ore di un areo con 100 tonnellate di aiuti umanitari per l'Ucraina.
2 - LA PARTITA A SCACCHI DEL PREMIER BENNETT SULLA MEDIAZIONE
Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
Le gigantografie srotolate lungo 12 dei 17 piani: Benjamin Netanyahu stringe la mano a Vladimir Putin, insieme guardano al resto del mondo (e alla tangenziale attorno a Tel Aviv che passa sotto al grattacielo) dalla «stessa altezza» come recitava lo slogan di quei manifesti elettorali.
Adesso l'ex primo ministro osserva la situazione a livello del mare, dalla sua villa a Cesarea sulla costa del Mediterraneo, e non è ancora intervenuto da capo dell'opposizione per dire che cosa pensi dell'amico russo dal quale è andato in visita 10 volte in 4 anni (durante il penultimo mandato, pre-Covid) molte più che a Washington.
Parlare tocca al successore Natfali Bennett che con il socio di coalizione Yair Lapid sembra essersi spartito le parti: al ministro degli Esteri la condanna più dura dell'invasione russa, al premier i toni sfumati che neppure menzionano Mosca.
Così l'appello di Volodymyr Zelensky - il presidente ucraino che in una telefonata ha chiesto a Bennett di ospitare eventuali negoziati a Gerusalemme - viaggia su una linea disturbata da questi anni di coordinamento tra l'aviazione israeliana e l'esercito russo dispiegato in Siria. Netanyahu ha ottenuto da Putin - e il governo di Bennett vorrebbe mantenerlo - il permesso di bombardare gli avamposti iraniani nel Paese devastato da 11 anni di guerra.
«Non hanno detto no all'idea di mediare - spiega Yevgen Korniychuk, ambasciatore ucraino in Israele, al New York Times -, vogliono capire come posizionarsi in questa partita a scacchi». Nelle mosse Bennett deve stare attento a non irritare l'alleato americano che ha già subito un no: il rifiuto di sostenere come sponsor la risoluzione contro la Russia presentata al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
Per Bennett i russi restano «i nostri vicini a nord», oltre le alture del Golan, e allo stesso tempo è consapevole di poter avere un ruolo: dopo la caduta dell'Unione Sovietica gli ebrei sono immigrati in Israele a centinaia di migliaia. Al punto che l'ambasciata ucraina a Tel Aviv ha lanciato un appello ai giovani di seconda generazione che hanno servito nell'esercito israeliano: andate a proteggere Kiev.