BENVENUTI ALL’ORBAN SHOW – A CERNOBBIO IL PREMIER UNGHERESE SI PRENDE LA SCENA, DEFINISCE GIORGIA MELONI “LA MIA SORELLA CRISTIANA”, SI AUGURA LA VITTORIA DI TRUMP ALLE PRESIDENZIALI USA E TORNA A FARE IL MEGAFONO DI PUTIN: “C'È BISOGNO DI DIALOGO CON L'UCRAINA, MA ANCHE CON LA RUSSIA” – LE PAROLE SPREZZANTI SUL CASO DI ILARIA SALIS: “È NELLO STILE ITALIANO ELEGGERE I CRIMINALI AL PARLAMENTO EUROPEO” – VIDEO

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Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “La Stampa”

 

viktor orban al forum di cernobbio

«Un incontro tra Putin e Zelensky è sicuramente possibile e necessario». «C'è bisogno di dialogo con l'Ucraina, ma anche con la Russia». «Se siamo in attesa di un piano di pace accettato e accettabile dalle due parti, non ci sarà mai la pace, perché il primo passo non è la pace, ma il cessate il fuoco». Missionario di pace 3.0. Così si era definito su X Viktor Orban a inizio luglio, in occasione delle sue missioni diplomatiche autogestite a Mosca, Pechino e Mar-a-Lago che fecero infuriare gli altri leader europei.

 

E con lo stesso spirito il premier ungherese ha intenzione di affrontare anche gli ultimi quattro mesi da presidente di turno del Consiglio dell'Ue, nonostante il boicottaggio degli altri Paesi membri. […]

 

viktor orban e giorgia meloni 1

Il premier ungherese ha ridato prova della sua volontà di protagonismo ieri da Cernobbio, dove si è presentato con la consueta cravatta arancione alla 50ª edizione del Forum Thea (The European House-Ambrosetti). La prima battuta con i giornalisti, in mattinata, è sull'arrivo del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al summit organizzato come ogni anno sulle rive del lago di Como.

 

[…] Pazienza se Zelensky in persona a luglio aveva pesantemente criticato la sua iniziativa diplomatica. «Se qualcuno in Europa cerca di risolvere le questioni alle spalle degli altri o addirittura a spese di qualcun altro» disse il presidente ucraino «perché dovremmo dare retta a una persona del genere?».

 

viktor orban al forum ambrosetti di cernobbio

Parole che Orban, intenzionato com'è a sfruttare fino in fondo il suo ruolo di presidente di turno della Ue, fa ovviamente finta di non aver sentito. «C'è una grande letteratura in Europa di come creare la pace e questa abbondante letteratura riguarda il dialogo, che se non c'è in un tempo opportuno provoca l'escalation» ragiona il premier ungherese.

 

«Poi c'è il cessate il fuoco, su cui c'è un fraintendimento nell'opinione pubblica occidentale, secondo cui prima dovremmo fare un piano di pace, poi aprire un negoziato e poi attuare il cessate il fuoco» aggiunge, facendo riferimento alla richiesta di nuove armi a lunga gittata per colpire in territorio russo che proprio in queste ore Zelensky sta facendo agli alleati europei. Orban è per il no e cerca di tirare anche altri Paesi - a cominciare dall'Italia - dalla sua parte.

 

viktor orban e volodymyr zelensky

Da Cernobbio, poi, il leader ungherese parla anche di Europa e di Stati Uniti, dove auspica una vittoria di Donald Trump.

Attacca von der Leyen sostenendo che la precedente commissione Ue è stata fallimentare su competitività dell'economia, immigrazione e stop alla guerra mentre definisce Giorgia Meloni «la mia sorella cristiana». Una sorella «con la quale possiamo aprire una nuova era perché le basi culturali avranno un peso politico sempre più importante». Parole di apprezzamento anche per il ministro e commissario in pectore Raffaele Fitto: «Un uomo eccezionale».

 

VIKTOR ORBAN IN VISITA DA DONALD TRUMP A MAR-A-LAGO

Nonostante Fidesz, il suo partito, abbia fondato il gruppo europeo dei Patrioti insieme alla Lega di Matteo Salvini e del generale Roberto Vannacci, Orban sembra voler creare un asse Teocon e sovranista con Giorgia Meloni e i Conservatori.

Una proposta che, in attesa del voto Usa, i Conservatori non sembrano disdegnare. Qualche giorno fa, ad esempio, hanno rimosso dal loro sito web un articolo che criticava Orban.

 

[…] Il fondamento dell'asse, invece, sono le politiche migratorie. «La migrazione sta disintegrando sempre di più la struttura europea e sarebbe molto meglio concedere l'opt-out ai Paesi Ue che non vogliono seguire la politica comune invece di forzarli a restare insieme» sostiene Orban, contrapponendo i problemi dell'Italia e di altri Paesi alla situazione ungherese, che «non ha mai fatto entrare» i migranti.

 

ilaria salis e mimmo lucano al parlamento europeo

Un paragone, quello con l'Italia, che riprende anche parlando dell'elezione di Ilaria Salis al Parlamento Ue. «Dal punto di vista dell'Ungheria - dice - è più che sorprendente venire in Ungheria in modo organizzato e commettere atti di violenza contro cittadini che camminano per strada e poi essere eletti nel parlamento europeo. È nello stile italiano, non ungherese». «È un tiranno che disprezza lo stato di diritto» la replica immediata di Salis.

viktor orban e giorgia meloni 3
viktor orban al forum ambrosetti di cernobbio