BIDEN STA PROVANDO A FAR CAPIRE A NETANYAHU CHE NON PUO’ FARE QUELLO CHE GLI PARE - GLI STATI UNITI, CHE HANNO FRA 400 E 600 CITTADINI CON DOPPIO PASSAPORTO A GAZA, STANNO NEGOZIANDO CON ISRAELE E CON L'EGITTO L'APERTURA DEL VALICO DI FRONTIERA DI RAFAH - LA LINEA DEL PRESIDENTE USA: "NETANYAHU OPERI SECONDO IL DIRITTO DI GUERRA”"
-Estratto dell’articolo di Vittorio Sabadin per “Il Messaggero”
Migliaia di palestinesi stanno lasciando il nord della Striscia di Gaza come hanno ordinato gli israeliani, e con loro si muovono anche decine di cittadini stranieri rimasti intrappolati nel conflitto. Gli Stati Uniti, che hanno fra 400 e 600 cittadini con doppio passaporto a Gaza City, stanno negoziando con Israele e con l'Egitto l'apertura del valico di frontiera di Rafah agli stranieri che vogliano mettersi in salvo.
Un alto funzionario della diplomazia americana, secondo quanto riferito da France Press e Al-Arabiya, ha confermato che il salvacondotto per gli stranieri «è qualcosa di cui abbiamo discusso con Israele, qualcosa di cui continueremo a discutere con l'Egitto: l'importanza che il valico di Rafah sia aperto per i cittadini americani e per i cittadini stranieri di altri Paesi che vogliono andarsene e hanno il diritto di andarsene».
Non tutti lo faranno: ci sono alcune centinaia di stranieri nella Striscia, ma la maggior parte lavora nelle organizzazioni umanitarie che soccorrono da anni la popolazione palestinese, e non abbandoneranno l'impegno che hanno preso nel momento in cui è più necessario. Già un centinaio di americani ha contattato l'ambasciata per avere informazioni su come lasciare la Striscia: tutti sono stati invitati ad andare verso Sud, unendosi alla carovana di auto e carri trainati da asini che, da ieri, è in marcia.
[…] Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha fatto sapere di essere impegnato a far rilasciare gli ostaggi imprigionati da Hamas nella Striscia, tra i quali vi sono molti stranieri: risultano dispersi tra gli altri 17 americani, altrettanti francesi, tre italiani, 15 argentini, sei russi, 14 thailandesi e un numero imprecisato di britannici con il doppio passaporto. Al-Arabiya, citando sue fonti anonime, ha ottimisticamente annunciato che l'Egitto «prenderà in carico il dossier degli ostaggi stranieri con doppia nazionalità detenuti da Hamas e raggiungerà un'intesa al riguardo».
Ma bisognerà vedere che cosa i terroristi chiederanno in cambio, e se Israele sarà d'accordo. Gli stranieri che lavorano nelle organizzazioni umanitarie si stanno anche loro spostando verso Sud per assistere i profughi. I francesi hanno «qualche dozzina» di cittadini impegnati nell'assistenza alla popolazione e il Quai d'Orsay dice di essere in contatto con ognuno di loro: «Ma tutti - ha puntualizzato un portavoce del ministero degli Esteri - hanno manifestato il desiderio di non andarsene».
L'agenzia dell'Onu Unrwa (United Nations Relief and Work Agency for Palestine) ha chiuso la sua sede nel nord della Striscia e ha spostato gli uffici un po' più a sud. Non sa come fare ad assistere le migliaia di profughi in arrivo, perché manca tutto: cibo, elettricità, acqua potabile, medicinali. Unrwa aveva fondato a Gaza 284 scuole dove ogni anno venivano educati 294.000 bambini. Ora le scuole sono usate come rifugi e l'agenzia ha chiesto a Israele di non bombardarle: «Sono strutture della Nazioni Unite, devono essere protette in ogni momento e non devono essere attaccate in osservanza delle leggi umanitarie internazionali».
Già 11 membri del personale di Unrwa sono rimasti uccisi dai bombardamenti israeliani. L'agenzia non ha specificato la loro nazionalità: erano cinque insegnanti, una ginecologa, un ingegnere, uno psicologo e tre componenti dello staff di supporto. Oggi a Gaza si rischia la vita, ma nessuno dei volontari che aiutano la gente chiederà di passare il valico di Rafah con gli altri stranieri.