BISI E RISI - LE ULTIME ELEZIONI HANNO SMENTITO IL RUOLO STORICO DELLA SICILIA COME LABORATORIO POLITICO DA TRASFERIRE A LIVELLO NAZIONALE. QUESTA VOLTA A FARLA DA PADRONE SONO SEMPRE I COSIDDETTI ‘CAPIBASTONE’, CAPACI DI TRASFERIRE PACCHETTI DI VOTI DA UNA LISTA ALL’ALTRA E DA UN’ELEZIONE A UN’ALTRA, SENZA DISPERDERE I PROPRI CONSENSI - INDAGA LA GUARDIA DI FINANZA

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Luigi Bisignani per Il Tempo

 

RENZI DOPO VOTO SICILIA

Tre considerazioni dopo il voto in Sicilia.  La prima, il centrodestra  viene percepito ormai come  vincente, la seconda, il solo argine ai grillini è proprio  Berlusconi, nazional popolare e non populista, la terza, senza l’appoggio dell’intramontabile scudo crociato al Sud non si vince.

 

Il resto è tutto ‘work in progress’, con il rischio che se il M5stelle si afferma  come partito più votato, potrebbe essere tentato di governare, nonostante i proclami, con la Lega o con quello che sarà la sinistra di Bersani. Le ultime elezioni , invece, hanno smentito il ruolo storico della Sicilia come laboratorio politico da trasferire a livello nazionale.

 

maria elena boschi in sicilia 6

Questa volta è stata un’esperienza a sé stante ; a farla da padrone sono  sempre i cosiddetti ‘capibastone’, capaci di trasferire pacchetti di voti da una lista all’altra e da un’elezione a un’altra, senza disperdere i propri consensi.

 

Con la Guardia di Finanza  che sta già indagando.

Paradossalmente, se domani i ras delle preferenze - al di là dei partiti politici e delle liste elettorali con cui si sono presentati alle ultime regionali - si riunissero per un progetto ancor più autonomista dell’isola- porterebbero un bagaglio di preferenze tale da consentire loro di avere la maggioranza assoluta.

 

Il giochino è facile: prendendo tutti i candidati arrivati primi all’interno di ogni lista provinciale, la somma delle loro preferenze è di 514.088 pari al 26,71% sul totale regionale dei voti raccolti da tutte liste. Se ai primi, si sommano anche i secondi classificati, il totale è di 842.933 pari al 43,8%, infine, aggiungendo i terzi candidati, si sfiora il 55%per cento.

MUSUMECI SALVINI MELONI BERLUSCONI

 

Con queste considerazioni e con la fine dei partiti, è dunque un bene che alle elezioni nazionali non si voti con le preferenze. Anche se dei partiti veri, Dc, Pci e Psi in testa, la gente sente una grande nostalgia. Ed in effetti, comunque la si pensi, erano una fucina di idee e soprattutto di uomini. Con buona pace di questo assurdo leaderismo.