1. ELETTORI! ELETTRICI! VI ERAVATE PREPARATI AD ANDARE A VOTARE NEL FEBBRAIO-MARZO DEL 2017, COME DA VOLERE DEL DUCETTO DI PALAZZO CHIGI? ORA PREPARATEVI AD ANTICIPARE
2. COGLI OTTIMI SONDAGGI CHE AL MOMENTO SI RITROVA, RENZI VUOLE ANDARE ALLE URNE APPENA POSSIBILE, OSSIA NON APPENA QUELLA GRANDIOSA SUPERCAZZOLA DELLA RIFORMA COSTITUZIONALE DI MADAMA BOSCHI ENTRERÀ IN VIGORE. E TANTI SALUTI AI CINQUE STELLE
3. SI METTANO L’ANIMO IN PACE QUEI PERACOTTARI DEI SENATORI COMPRATI-VENDUTI, I POVERI PEONES CHE SI SONO CONVERTITI AL RENZISMO IN CAMBIO DI UN PIATTO DI LENTICCHIE PROMESSE DAL DUO LOTTI-VERDINI. MALGRADO TUTTI I LORO SFORZI PER ARRIVARE A FINE LEGISLATURA (CON RELATIVA PENSIONE), BALLERANNO UNA SOLA ESTATE, LA PROSSIMA. POI, TUTTI A CASA. UNA NUOVA, MERAVIGLIOSA EPOCA DI RENZISMO SENZA LIMITISMO È ALLE PORTE
DAGOREPORT
Elettori! Elettrici! Vi eravate preparati ad andare a votare nel febbraio-marzo del 2017, come da volere del ducetto di Palazzo Chigi? Ora preparatevi ad anticipare. Secondo gli ultimi pissi pissi da Palazzo Chigi, il boss sta seriamente pensando che è inutile perdere tempo: cogli ottimi sondaggi che al momento si ritrova, Renzi vuole andare alle urne appena possibile, ossia non appena quella grandiosa supercazzola della riforma costituzionale di madama Boschi entrerà in vigore. E tanti saluti ai Cinque Stelle, che in questo modo (pensa lui) col cazzo che possono ambire a sorpassarlo.
Passate perciò parola a Villa Arzilla: il Senato deve darsi una mossa ed approvarla subito, per favore, questa riforma. E annunciatelo alla Camera: bisogna esaminare e chiudere tutto entro la tarda primavera, forza! forza!, così il referendum confermativo, invece che a ottobre, si può fare un po’ prima. Meglio tanto, tanto prima. E poi tutti al voto.
Con l’Italicum, naturalmente.
Conseguenze inevitabili dell’accelerazione di cui sopra:
1) Si mettano l’animo in pace quei peracottari dei senatori compravenduti, i poveri peones che si sono convertiti al renzismo in cambio di un piatto di lenticchie: chi mai di loro si godrà a lungo le mirabolanti presidenze di commissioni promesse dal duo Lotti-Verdini? E chi i posti di sottogoverno, le assunzioni nei gruppi parlamentari per madri figli amanti e parenti assortiti, i posti blindati in liste blindate, e pure qualche spicciolo (le ultime quotazioni oscillavano, a seconda dei soggetti, tra i 160 e i 250 mila euro, dicono), visto che qualche spicciolo non ci sta mai male?…
Malgrado tutti i loro sforzi per arrivare a fine legislatura (con relativa pensione), balleranno una sola estate, la prossima. Poi, tutti a casa. Una nuova, meravigliosa epoca è alle porte.
2) Le vecchie volpi lo hanno annusato da tempo, basta guardare quel grande pesce pilota che è Pierfurby Casini: dopo 32 anni ininterrotti in Parlamento (la prima elezione risale alla IX legislatura! anno 1983!), il cosiddetto leader dell’Udc ormai è arrivato definitivamente a fine corsa. E lo sa. Infatti nessuno se lo vuole prendere in carico: basterebbe il suo nome in lista, si dice in giro toccandosi i maroni, per far crollare voti e consensi. Un po’ come Alfano.
Perciò il volpone Pierferdi, ormai in scadenza come presidente della commissione Esteri di Villa Arzilla, non ha chiesto alcuna prebenda politica o elettorale per dimostrarsi un entusiasta sostenitore del renzismo, ed è talmente entusiasta, ecco, che lui Renzi lo riteneva un genio prima ancora che Renzi venisse al mondo.
Casini ambisce a seguire le orme di Lapo Pistelli ed accomodare le chiappe in qualche ben retribuito cda di una bella società pubblica, tipo Eni o Enel: ma anche una banca o una fondazione gli andrebbero benissimo. Perciò prendete nota: parla bene di Renzi, fa votare bene i suoi, impara bene l’inglese. E si fa trovare dappertutto, come Renzi. Visto che qualche amico ambasciatore ce l’ha ancora, e visto che al governo c’è il fido amico Galletti, è riuscito perfino a rimediare un invito all’Onu per applaudire il discorso di papa Francesco. Un applauso anche a lui.
3) Mentre Alfano e Schifani ancora s’affannano a cercare uno strapuntino da qualche parte (ma dove? E con chi? Nessuno se li vuole caricare, né B. né Renzi), i vecchi furboni della Dc stanno trafficando per mettersi insieme e rendersi un po’ appetibili per il fronte del centrodestra. Tolto l’invotabile Casini, Fitto e Quagliariello sono convinti che un po’ di voti, loro, li ramazzerebbero. Non in quantità esaltante, certo, ma forse interessante. Beh, almeno un poco. Un pochino.
Buona settimana a tutti.