1. LE BRACCIA STRAPPATE ALL’AGRICOLTURA A VOLTE RITORNANO: DI PIETRO E IL SOMARELLO 2. LASCIATA LA POLITICA (MEJO: ABBANDONATO DAGLI ELETTORI), TONINO PASSA MOLTO TEMPO NELLA SUA FATTORIA BIODINAMICA IN MOLISE, DOVE HA VIGNE, ULIVETI E ANIMALI 3. "MI SVEGLIO ALLE 5 E MEZZA PER BADARE AGLI ANIMALI E LI CURO DUE ORE AL MATTINO E DUE AL POMERIGGIO, TUTTO IL RESTO DEL TEMPO MI DEDICO ALLE COLTIVAZIONI” 4. ‘’IO SONO UN CONTADINO VERO, MICA COME QUELLI DELLA DOMENICA... IO MI SPORCO LE MANI NELLA MIA TERRA". E CHIEDE AL MINISTRO PDL DE GIROLAMO “LE QUOTE LATTE”


Giulia Cerasoli per "Chi"

Sì, lo so che i maialini appena nati fanno tenerezza, ma mica posso tenerli in casa per giocarci... Ne ha partoriti nove. Una femmina la tengo per figliare, un maschio per il pranzo di Natale, il capocollo e il prosciutto, mentre gli altri li venderò al macellaio. I coniglietti sono undici... Non verrò considerato un assassino, se li mangerò. Questa è la legge della campagna. Ognuno ha il suo destino. I cavalli me li tengo e pure la vitellina...». Antonio Di Pietro ha fatto molte cose nella sua vita: l'avvocato, il pm, poi il politico, il ministro e ora, dopo la disfatta elettorale, di nuovo l'avvocato.

ANTONIO DI PIETRO CONTADINO FOTO DA CHI

Ma quella del contadino è l'attività che più gli si addice. Anzi, a volte sembra abbia fatto solo quello. È il suo ritorno alle origini, alla terra dove suo padre ha lavorato e cresciuto i suoi figli. Nella sua azienda agricola di Montenero di Bisaccia è sempre più presente, ora che è fuori dal Parlamento e si è dimesso da segretario dell'Italia dei valori (il 24 e il 25 giugno verrà eletto il nuovo "giovane" segretario). Anche se in parte è tornato a fare l'avvocato e non ha smesso di fare politica (anzi, dialoga con Grillo). Nella sua masseria, in Molise, lo troviamo di lunedì. Qui ha lavorato tutto il weekend. Perché in campagna non esistono sabati e domeniche.

Domanda. Questo è un periodo difficile per fare politica. Lei è stato molto amato e molto odiato, invece in questo posto è completamente a suo agio. Non le verrebbe voglia di restare qui a fare solo il contadino?
Risposta. «Forse un giorno lo farò, mollerò tutto e mi ritirerò qui per sempre. Ma è ancora presto, anche se sono già coltivatore diretto. Ho voluto costruire questa azienda esattamente com'era quando era vivo mio padre. Stesso numero di animali e di colture. Si tratta di una fattoria biodinamica, cioè del tutto autosufficiente. Non compriamo nulla. E, quando torno a Roma o a Milano, porto con me tutto quello che serve per mangiare qualche giorno, compreso olio e vino. Vede? Stasera parto con quattro uova, il latte appena munto, un polletto, le zucchine, gli asparagi e le fragole...».

D. Nella sua fattoria si fa il pane, si mungono le mucche, si prepara il formaggio, senza acquistare nulla, come gli Amish?
R. «In un certo senso sì. Non ho voluto una azienda agricola moderna, non mi interessa, mica ci devo guadagnare. Anzi, se mio padre non mi avesse lasciato il terreno e la casa, ci rimetterei. Il litro d'olio biologico che produco con le olive prese a una a una dall'albero, mi costa più di quello del supermercato».

ANTONIO DI PIETRO CONTADINO A MONTENERO FOTO DA CHI

D. Finché prendeva lo stipendio da parlamentare, se lo poteva permettere. Come fa ora a mantenere tutto senza guadagnarci?
R. «Faccio l'avvocato, come mia moglie, e qui non ci manca niente. Il contadino magari non ha soldi, ma non muore di fame».

D. Lavorare la terra è faticoso. Chi l'aiuta?
R. «Mia moglie e i miei figli vengono spesso. Mia figlia, in particolare, l'altro giorno si è trovata a dover dare una mano nel corso di un parto. Comunque, ci sono sempre mia sorella Concetta e un operaio che vive qui. L'impegno è grande. Dall'alba al tramonto».

D. La sua giornata tipo in campagna a che ora inizia?
R. «Alle 5 e mezzo. Due ore la mattina e due il pomeriggio sono per gli animali, perché non sempre va tutto liscio, magari il vitellino non prende il latte e la mamma fa fatica. Il resto della giornata è per le coltivazioni, dedicata soprattutto alla cura della vigna e degli olivi».

ANTONIO DI PIETRO CON LA COPPOLA

D. Va di moda tornare alla terra. È radical chic.
R. «Ma io sono un contadino vero, mica come quelli della domenica, che arrivano nel bell'agriturismo e fanno finta... Io mi sporco le mani nella terra».

D. Che dice del nuovo ministro dell'Agricoltura Nunzia De Girolamo?
R. «Spero vengano garantite le pari opportunità sulle quote latte. In agricoltura la filiera è dispersiva, c'è enorme speculazione nei passaggi. Ho già proposto una sorta di organizzazione cooperativa. Vedremo».