BRUTTA CORRENTE NELLA MILANO DI SALA – SOTTO LA MADONNINA CI SONO STATI 160 BLACKOUT IN SETTE GIORNI: SICURI SIA SOLO COLPA DEL CALDO? - IL SINDACO HA CHIESTO CHIARIMENTI ALLA MUNICIPALIZZATA A2A CHE, OLTRE AI GUASTI, STA PROVOCANDO ALTRI GRATTACAPI AL SINDACO: NEL CDA DEL 4 GIUGNO È STATO BATTEZZATO IL PROGETTO DI UNA NUOVA SOCIETÀ CON IL FONDO FRANCESE ARDIAN, SCELTO SENZA GARA. COME ADVISOR È STATA SCELTA LA BANCA D’AFFARI NOMURA, DI CUI IL PRESIDENTE DI A2A, MARCO PATUANO, È SENIOR ADVISOR...
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Giovanna Predoni per www.tag43.it
Senza luce, come la nota canzone dei milanesissimi Dik Dik, ma nel senso letterale del termine. Non era mai successo prima, ma da qualche tempo Milano è costretta a subire improvvisi e reiterati black out della sua rete elettrica (si sono verificati 160 guasti in sette giorni).
Colpa del caldo? In effetti la temperatura non scherza, ma forse siamo poco sopra la media stagionale. E allora perché solo quest’anno la capitale morale ha problemi di corrente?
Mai le scorse estati Milano aveva patito così tanti black out di corrente
Il sindaco ha chiesto chiarimenti ad a2a, la municipalizzata di cui è importante azionista, ricavandone una considerazione assolutoria verso i suoi attuali vertici: «Molti dei problemi sono radicati nel tempo», ha detto Giuseppe Sala.
«Adesso c’è un piano di investimenti serio proprio per evitare altri episodi simili». Il sindaco uscente in cerca di riconferma mette dunque sul banco degli imputati la precedente gestione e il suo ad, il renziano Luca Valerio Camerano che ha guidato per sei anni la società elettrica. Con il viatico ovviamente dello stesso Sala che ora lo critica.
Sta di fatto che a Milano cose del genere non erano mai successe. Ma oltre al black out, a2a provoca anche altri grattacapi all’inquilino di Palazzo Marino. Nel cda del 4 giugno è stato battezzato il progetto di nuova società con il fondo francese Ardian. Nella NewCo che avrà la comproprietà e la gestione degli impianti di produzione di elettricità, ora di a2a, l’azienda milanese avrà il 51 per cento, il resto andrà ai transalpini.
L’ombra del conflitto d’interessi nell’operazione con Ardian
E sono proprio i rapporti con Ardian, colosso europeo delle infrastrutture, a sollevare qualche perplessità. Come rivelato in precedenza da Tag43 il partner è stato scelto da a2a senza alcuna gara. Inoltre come advisor dell’operazione franco-italiana è stata scelta la banca d’affari Nomura, di cui Marco Patuano, presidente di a2a, è senior advisor Europe per Tlc e infrastrutture.
Conflitti di interesse? Non è la prima volta, visto che Patuano è anche presidente di Daphne 3, la società che detiene circa il 30 per cento di INWIT (Infrastrutture Wireless Italiane Spa) e che è ancora una volta partecipata al 49 per cento da Ardian e altri fondi; anche in quell’occasione, Nomura fece da consulente all’operazione.
Per carità, nel curriculum vitae riportato sul sito di a2a Patuano non nasconde il suo rapporto con la banca giapponese. Ma forse una questione di opportunità avrebbe suggerito di recidere quel legame che potenzialmente poteva dare adito a un conflitto di interessi. Oppure di scegliere un altro advisor