A BRUXELLES HANNO DECISO: SERVIRÀ UNA PATRIMONIALE PER L’ITALIA - NEI CORRIDOI PIÙ ALTI DEI PALAZZI DEL POTERE, A GUIDA TEDESCA, HANNO LE IDEE CHIARE: NESSUNO HA INTENZIONE DI ACCOLLARSI IL NOSTRO DEBITO PUBBLICO, SCHIZZATO A 2.583 MILIARDI, AUMENTATO DI 174 MILIARDI RISPETTO ALLA FINE DELLO SCORSO ANNO - E GENTILONI CHE DICE? L’INVISIBILE COMMISSARIO AGLI AFFARI ECONOMICI È APPIATTITO SULLE POSIZIONI DEGLI EUROFALCHI, E NON NE FA MISTERO…
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Dagonews
Patrimoniale si, patrimoniale no? Nessuno ha dimenticato il prelievo forzoso del 6 per 1000 sui conti correnti attuato nottetempo da Giuliano Amato. Era il 1992, riguardava denari che erano già stati tassati alla fonte. Permise di fare cassa. Ma a Bruxelles, vero decisore in tema di conti pubblici, decisore che sta per riempirci di soldi altrui - che per noi sono debiti di proporzioni colossali - che cosa ne pensano?
Pensano che in Italia sia arrivato il momento di tassare seriamente il risparmio privato.
Il prode Gentiloni, invisibile Commissario agli affari economici, è appiattito sulle posizioni degli Eurofalchi, e non ne fa mistero... Troppo garbato per sconquassare il dibattito politico interno, ma troppo onesto per mentire.
In ottobre ha messo per iscritto, rispondendo ad un’interrogazione parlamentare, che è un grosso errore la detassazione della prima casa, perché le entrate supplementari potrebbero permettere di togliere le imposte al reddito da lavoro. Creando così un incentivo per il lavoro e non per stare seduti a rimirare il proprio capitale. “L’obiettivo è spostare la tassazione su elementi meno penalizzanti per la crescita, come quelle sul patrimonio”. Mette nero su bianco Gentiloni.
Nei corridoi più' alti dei palazzi del potere, a guida tedesca, hanno le idee chiare. La presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, è la delfina della cancelliera Merkel. E i crucchi non vogliono finanziare quegli spendaccioni degli italiani, che piangono miseria e hanno i risparmi infilati sotto il materasso. Sul sito del MEF si legge che nel 2019, il valore del debito pubblico italiano è stato di oltre 2.409 miliardi di euro, a fronte di un PIL superiore a 1.787 miliardi.
Paolo Savona, presidente Consob, ha precisato: “A fine 2019 le famiglie italiane disponevano di una ricchezza immobiliare, monetaria e finanziaria, al netto dell’indebitamento, pari a 8,1 volte il loro reddito disponibile, di cui 3,7 volte in forma di attività finanziarie, per un ammontare di 4.445 miliardi di euro”.
Il rapporto debito/PIL nel 2019 era del 134,8%, non può far altro che schizzare verso l'alto. Il rapporto tra il risparmio privato e il Prodotto Interno Lordo si attestava invece al 248,7%. Per il 2020 i dati economici precipitano. Il calo del Pil è certificato secondo l’Istat a 8,9. Si prevede una crescita del 4% per il 2021, ma tutto dipenderà dall’evoluzione della pandemia.
La Banca d’Italia ha certificato il 30 settembre che il debito pubblico ha raggiunto il suo massimo storico, pari a 2.583 miliardi, aumentando di 174 miliardi rispetto alla fine dello scorso anno. E non abbiamo ancora ricevuto i finanziamenti UE, che troveremo sempre alla voce debito pubblico. I conti sono presto fatti, e a Bruxelles non sfuggono a nessuno. I debiti degli Italiani vanno pagati con i soldi degli Italiani. Non dai contribuenti europei.
Intendiamoci. A tutt’oggi non ci sono proposte pubbliche né indicazioni ufficiali della Commissione in questo senso. Stiamo parlando di quello che scrivono e dicono i tecnici della Commissione Europea. Di quello che inevitabilmente arriverà a noi finita la crisi pandemica. I soldi che prendiamo sono a debito. E starà a noi pagarli. In Europa su questo non c’è alcun dubbio.