BYE BYE BORIS - IL PREMIER BRITANNICO BORIS JOHNSON È COSTRETTO AD AMMETTERE DI AVER PARTECIPATO AL PARTY ORGANIZZATO NEL GIARDINO DI DOWNING STREET IL 20 MAGGIO 2020, MENTRE IL REGNO UNITO ERA IN PIENO LOCKDOWN - IL “MINI-TRUMP D’ALBIONE” HA CIANCICATO SCUSE IMBARAZZATE E IMBARAZZANTI ALLA CAMERA DEI COMUNI, TRA L’INDIGNAZIONE DEL LABURISTA KEIR STARMER, CHE HA CHIESTO LE SUE DIMISSIONI. ORMAI IL DESTINO DI “BORIA” È SEGNATO: PIÙ DI METÀ DEL PARTITO CONSERVATORE LO VUOLE FAR SLOGGIARE DA DOWNING STREET. IL CANDIDATO NUMERO UNO PER LA SUCCESSIONE È IL CANCELLIERE DELLO SCACCHIERE RISHI SUNAK…

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boris johnson si scusa per i covid party 1

1 - TRA UN MESE BORIS JOHNSON SLOGGERA' DA DOWNING STREET - IL PREMIER BRITANNICO ORMAI HA CONTRO OLTRE LA META' DEL PARTITO CONSERVATORE. LA SCONFITTA NELLA STORICA ROCCAFORTE TORY DEL NORTH SHROPSHIRE È STATA LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO PER IL “MINI TRUMP D’ALBIONE”. E IERI SI E' DIMESSO IL CAPO DEI NEGOZIATI DELLA BREXIT, DAVID FROST – IL CANDIDATO NUMERO UNO PER LA SUCCESSIONE È IL CANCELLIERE DELLO SCACCHIERE RISHI SUNAK (MA LE SUE ORIGINI INDIANE POTREBBERO PENALIZZARLO)

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/goodbye-boris-ndash-nbsp-mese-premier-inglese-sloggera-39-293464.htm

 

keir starmer se la ride davanti a boris johnson

2 - COVID, JOHNSON SI SCUSA: “SONO STATO AL PARTY IN LOCKDOWN, AVREI DOVUTO IMPEDIRLO”. I LABURISTI: “MENTE, DEVE DIMETTERSI”

Da www.lastampa.it

 

l premier britannico Boris Johnson ha ammesso di aver partecipato al party organizzato nel giardino di Downing Street «per 25 minuti» credendo che fosse «un evento di lavoro» e poi di essersene andato tornando nel suo ufficio.

 

Ma «con il senno di poi avrei dovuto interrompere l'evento» e «rimandare lo staff all'interno» della sede di Downing Street, ha dichiarato riferendo davanti alla Camera dei Comuni.

 

UNO DEI COVID PARTY NEL GIARDINO DELLA RESIDENZA DI BORIS JOHNSON - MAGGIO 2020

Johnson – le cui scuse un po’ imbarazzate sono in copertina sul Times – ha ammesso di aver partecipato al party «incriminato» del 20 maggio 2020 nel giardino di Downing Street, affermando di essersi trattenuto per circa 25 minuti, al fine di «ringraziare il personale», quindi funzionari e collaboratori presenti.

           

«Credevo implicitamente che si trattasse di un evento di lavoro», ha aggiunto per ridimensionare la portata dello scandalo. Ma «avrei dovuto trovare un altro modo per ringraziarli riconoscendo che ci sarebbero stati milioni e milioni di persone che semplicemente non l'avrebbero vista in quel modo».

boris johnson rishi sunak

 

Non solo, il primo ministro ha ricordato che il n.10 di Downing Street viene utilizzato col suo giardino come sorta di estensione dello spazio di lavoro, soprattutto in un periodo in cui si deve contrastare la diffusione del coronavirus e quindi è consigliato stare all'aria aperta.

 

Johnson ha comunque ripetuto più volte le sue scuse più sentite per l'accaduto e ricordato i milioni di persone che hanno sofferto a causa del coronavirus nel Regno Unito e di conseguenza anche delle restrizioni introdotte che hanno impedito a molti di stare vicino ai loro cari.

matt hancock

 

L’attacco dei laburisti

Il leader dei laburisti Keir Starmer, ha attaccato il premier britannico Boris Johnson ricordando che il ministro della Salute, Matt Hancock, si dimise quando violò le regole, così come la portavoce Allegra Stratton.

dibattito alla camera dei comuni sui covid party di boris johnson

 

E ha chiesto perchè il capo di Downing Street pensa che le regole non valgano per lui. BoJo ha evitato la domanda e ha esortato il leader laburista ad «attendere prima di saltare alle conclusioni spiegando che «un avvocato dovrebbe rispettare l'inchiesta in corso sui fatti».

boris johnson.

 

3 - COVID PARTY

Alessandra Rizzo per “La Stampa”

 

«Ciao a tutti! Dopo questo un periodo incredibilmente intenso, ci piacerebbe approfittare del bel tempo e bere qualcosa di socialmente distanziato nel giardino di Dowing Street questa sera. Porta la tua bottiglia!».

 

È questo il testo della mail che sta inguaiando Boris Johnson. Il messaggio inviato a circa 100 persone dello staff è stato mandato non dal primo ministro britannico ma da un suo collaboratore. Ma Johnson è accusato di aver partecipato alla serata con la moglie (all'epoca fidanzata) Carrie.

 

 

boris johnson si scusa per i covid party

Era il 20 maggio del 2020, e il Paese era in pieno lockdown. «Non solo sapevi delle feste a Downing Street, ma ci sei andato. Smettila di mentire al popolo britannico e ammetti la verità», ha incalzato il leader dell'opposizione laburista, Keir Starmer. Johnson per ora tace, ma lo scandalo del «partygate» che dura da settimane adesso lo tocca direttamente, e rischia di travolgerlo.

 

Scotland Yard ha preso contatto con l'ufficio di gabinetto e potrebbe aprire un'indagine; il pubblico è indignato a fronte di mesi di sacrifici; e dai banchi dell'opposizione qualcuno chiede le dimissioni del premier conservatore.

 

Johnson, rockstar del partito finora pressoché intoccabile, è sempre riuscito a sopravvivere agli scandali. Ma il suo partito si dice furioso di fronte al crollo di credibilità, e sta rapidamente perdendo la pazienza, mentre sondaggi impietosi mostrano come gli iscritti al partito stiano già pensando al prossimo leader.

 

mail di martin reynolds

Molta stampa solitamente amica cavalca l'onda dello scandalo. Se c'è una cosa che i britannici non perdonano ai loro politici è l'ipocrisia, l'idea che ci siano delle regole per i cittadini e regole diverse per le élite.

 

Anche i facoltosi donatori dei Tory potrebbero abbandonare Boris: uno di loro, John Caudwell, gli ha dato un ultimatum senza tanti giri di parole: «Sistema le cose o fatti da parte». Il festino al centro dello scandalo è solo l'ultimo di una serie di ritrovi nei palazzi o giardini del governo durante il lockdown di cui si è avuta notizia, ma il primo cui Johnson avrebbe partecipato.

 

carrie symonds boris johnson

Il 20 maggio del 2020 le regole imposte dal governo consentivano di incontrare al massimo una persona fuori dal proprio gruppo familiare; i ricoveri ospedalieri da Covid quella settimana erano quasi 10 mila e i morti registrati nelle 24 ore precedenti 363. In una straordinaria seduta urgente ai Comuni ieri pomeriggio, il povero ministro chiamato all'ingrato compito di difendere Johnson è stato subissato di fischi e risatine ironiche. Alcuni deputati hanno ricordato storie personali di sacrifici e di parenti morti in solitudine, qualcuno di loro non è riuscito a trattanere le lacrime.

carrie symonds boris johnson

 

L'associazione che riunisce le famiglie delle vittime del Covid ha scritto al primo ministro chiedendo un atto di «decenza» per «dire a tutti noi se ha partecipato a questa flagrante violazione delle regole del suo governo». Johnson viene da mesi difficili, tra scandali di corruzione nel partito e accuse di aver mentito ad un'indagine sui finanziamenti della costosissima ristrutturazione del suo appartamento di Downing Street.

Boris Johnson

 

Se sperava di voltare pagina, si deve ricredere. Per la prima volta la maggior par-te dei cittadini pensa che debba dimettersi. Johnson non è amato tra i deputati Tory, ma in un partito pragmatico e spregiudicato è stato sostenuto perchè finora ha sempre vinto: la gara a sindaco di Londra, il referendum sulla Brexit e le ultime elezioni (a valanga).

boris johnson

 

Se questa percezione dovesse cambiare, la sua sorte potrebbe essere segnata. Tra pandemia ancora in corso ed elezioni ancora lontane, la caduta potrebbe non essere imminente. Ma il partygate potrebbe segnare l'inizio della fine di Boris Johnson.

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LA REGINA ELISABETTA CON BORIS JOHNSON
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LA REGINA ELISABETTA CON BORIS JOHNSON
LA REGINA ELISABETTA CON BORIS JOHNSON
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