Stefano Graziosi per "la Verità"
Joe Biden ha un problema: suo figlio. Hunter è infatti sotto inchiesta da parte della Procura federale del Delaware. È stato lo stesso diretto interessato a renderlo noto mercoledì con una nota in cui ha affermato di essere indagato a causa dei suoi «affari fiscali». Il sito della Cnn ha riportato che la Procura si sta coordinando con l' Fbi e l' Irs criminal investigation, aggiungendo che «secondo due persone informate sull' indagine, gli investigatori hanno esaminato molteplici questioni finanziarie, tra cui se Hunter Biden e i suoi soci abbiano violato le leggi fiscali e quelle sul riciclaggio di denaro negli affari condotti in Paesi stranieri, principalmente in Cina».
Sempre stando a Cnn, Hunter sarebbe rimasto coinvolto in transazioni che, secondo l' Fbi, «hanno suscitato le preoccupazioni del controspionaggio». Particolarmente critico Donald Trump che, su Twitter, ha lasciato intendere come, se fosse uscita prima, la notizia avrebbe potuto cambiare il corso delle elezioni. L' indagine - che stando ad Abc News sarebbe stata aperta già nel 2018 - non coinvolgerebbe direttamente Joe Biden. Un Joe Biden che rischia comunque un deciso indebolimento politico da questa vicenda. Se il presidente entrante ha infatti diramato un comunicato nelle scorse ore dicendosi «orgoglioso di suo figlio», restano tuttavia per lui dei nodi non indifferenti.
In primis, la notizia dell' indagine è arrivata in prossimità di due scadenze politiche importantissime: non solo il 14 dicembre i grandi elettori si riuniranno per eleggere formalmente il presidente, ma - il prossimo 5 gennaio - si terranno i due ballottaggi della Georgia: ballottaggi che stabiliranno quale sarà il partito a detenere la maggioranza in Senato.
La posizione politica di Biden potrebbe quindi farsi traballante, in quanto sempre più potenzialmente esposta agli attacchi dei repubblicani e della sinistra dello stesso Partito democratico. Non solo l' asinello rischia di uscire elettoralmente danneggiato dalla questione, ma il medesimo Biden - una volta insediato - dovrà decidere se tollerare la spada di Damocle di questa indagine o se - bloccando tutto attraverso il Dipartimento di Giustizia - attirarsi le accuse di abuso di potere.
Una situazione non certo rosea, che potrebbe tuttavia non dispiacer troppo a quanti desiderano una presidenza capitanata da Kamala Harris (e che sperano in una rapida archiviazione del vecchio Joe). Frattanto, il senatore repubblicano Tom Cotton ha chiesto che venga nominato un Procuratore speciale per investigare su Hunter.
In secondo luogo, è pur vero che Joe Biden non risulta al momento indagato e che la responsabilità penale è personale. Resta tuttavia il fatto che il presidente entrante si trascina da tempo fondati sospetti di conflitto di interessi.
Nel 2013, da vicepresidente in carica, si fece accompagnare in una visita a Pechino dallo stesso Hunter, il quale - guarda caso - poco tempo dopo ottenne la licenza commerciale in Cina per una società che aveva contribuito a fondare.
Senza poi dimenticare come, nel 2014, proprio Hunter fosse entrato ai vertici della società ucraina Burisma: appena un mese dopo che il padre era stato nominato da Barack Obama come tramite tra il governo di Kiev e quello di Washington. Sempre in questa veste, nel 2016, Biden pretese e ottenne il siluramento del Procuratore ucraino che stava indagando per corruzione proprio su Burisma.
joe biden con la prima moglie neilia e i figli hunter e beau.crdownload
In terzo luogo, registriamo come un rapporto dei senatori repubblicani, Ron Johnson e Chuck Grassley, avesse messo in evidenza la preoccupazione che le attività economiche di Hunter in Cina avvenissero in connessione con pezzi dello stesso governo cinese.
Il fatto che adesso Cnn abbia riportato le apprensioni dell' Fbi in materia di controspionaggio sottolinea allora che quelle preoccupazioni non fossero del tutto infondate. Ricordiamo inoltre che il suddetto rapporto si era in particolare soffermato sulle relazioni strette da Hunter con il controverso businessman cinese, Ye Jianming: una figura che, oltre a essersi attirato accuse di corruzione, risultava vicinissimo all' Esercito popolare di liberazione.
Alla luce di tutto ciò, la censura preventiva degli articoli del New York Post sulla famiglia Biden da parte dei social network e di ampi settori della stampa appare adesso - anche più di prima - decisamente fuori luogo. Tra l' altro, mentre con il Russiagate sono state fatte trapelare illegalmente ai giornali quantità cospicue di informazioni (più o meno fondate), l' indagine su Hunter è rimasta stranamente segreta per circa due anni.
Senza contare che la notizia della sua esistenza è arrivata nelle stesse ore in cui è scoppiata una bufera sul deputato dem, Eric Swalwell, che - secondo quanto rivelato da Axios - ha intrattenuto (tra il 2012 e il 2015) stretti legami politici con una donna cinese, Christine Fang, sospettata oggi di essere una spia di Pechino.
Insomma, le ombre cinesi che aleggiano sulla famiglia Biden e su alcuni settori del Partito democratico potrebbero rivelarsi un imbarazzo non di poco conto per l' amministrazione entrante. Un' amministrazione che rischia di partire già azzoppata.
joe biden con la seconda moglie jill, i figli hunter e beau e la figlia ashley BARACK OBAMA JOE BIDEN E HUNTER BIDEN