LA CADUTA DI ASSAD E’ UN BEL SUPPOSTONE PER L’IRAN - IL REGIME SIRIANO ERA L’ANELLO CRUCIALE DELL’”ASSE DELLA RESISTENZA”, CIOE’ L’ALLEANZA MILITARE ANTI-ISRAELE E ANTI-OCCIDENTE DI CUI FANNO PARTE ANCHE HEZBOLLAH, GLI HOUTI E HAMAS - DALLA SIRIA PER ANNI SONO TRANSITATE INDISTURBATE LE ARMI CHE TEHERAN HA FORNITO ALLE MILIZIE SCIITE LIBANESI E CHE HANNO PERMESSO DI BOMBARDARE IL NORD DELLO STATO EBRAICO - E ORA L’IRAN NON SA CHE PESCI PRENDERE: “IL NOSTRO RAPPORTO CON DAMASCO DIPENDERÀ DA LORO POLITICHE” - IL PRESIDENTE MASOUD PEZESHKIAN, TENDE LA MANO: "IL POPOLO SIRIANO È L'UNICO CHE DOVREBBE DECIDERE DEL FUTURO DEL SUO PAESE E DEL SUO SISTEMA POLITICO”

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TEHERAN, ASSAD NON CI HA MAI CHIESTO AIUTO CONTRO RIBELLI

BASHAR AL ASSAD ABBRACCIA ALI KHAMENEI

(ANSA-AFP) - TEHERAN, 08 DIC - Il deposto presidente siriano Bashar al-Assad "non ha mai chiesto" aiuto all'Iran, che è il suo principale alleato insieme alla Russia, per combattere l'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi. Il governo siriano "non ci ha mai chiesto aiuto" a livello militare, ha dichiarato Araghchi alla televisione di Stato, precisando di essere "sorpreso" dalla "velocità" dell'offensiva ribelle e "dall'incapacità" dell'esercito siriano di respingerlo.

 

IRAN, 'NOSTRO RAPPORTO CON DAMASCO DIPENDERÀ DA LORO POLITICHE'

ASSAD E KHAMENEI

 (ANSA) - ROMA, 09 DIC - Il comportamento di Teheran nei confronti delle nuove autorità siriane dipenderà dalle politiche che adotterà. Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi, citato da Al Jazeera. L'Iran valuterà "quale politica adotterà con la Repubblica islamica dell'Iran, quale politica avrà con i siriani (musulmani sciiti), quale sarà la distanza tra loro e il regime sionista (Israele), quale sarà la distanza tra loro e i gruppi terroristici. Come si comporteranno", ha detto.

 

PRESIDENTE IRAN, 'IL POPOLO SIRIANO DECIDA IL PROPRIO FUTURO'

KHAMENEI - ASSAD - NASRALLAH

 (ANSA) - TEHERAN, 09 DIC - "Il popolo siriano è l'unico che dovrebbe decidere del futuro del suo Paese e del suo sistema politico", ha dichiarato in serata il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, in riferimento alla caduta del governo del presidente Bashar Assad. Sottolineando l'importanza di "preservare l'unità, la sovranità e l'integrità territoriale della Siria", il presidente ha chiesto di tenere un "dialogo tra i diversi gruppi siriani per porre fine ai conflitti militari e alla violenza il prima possibile, in modo che il popolo siriano possa decidere il proprio destino, libero da preoccupazioni o interferenze esterne 'distruttive'". Secondo la Tv di stato, ha anche sottolineato la necessità di proteggere i luoghi sacri e tutte le missioni diplomatiche in Siria.

ASSAD E KHAMENEI

 

IRAN, KHAMENEI, IL GRANDE SCONFITTO È A TEHERAN

Estratto dell’articolo di Fabio Tonacci per www.repubblica.it

 

Il tentativo di minimizzare è tanto prevedibile quanto velleitario, perché neppure la censura più retriva può oscurare quel che è sotto gli occhi di tutti: il grande sconfitto della partita siriana è l’Iran di Khamenei. Il regime di Bashar al Assad era l’anello cruciale dell’Asse della Resistenza, come Teheran chiama l’alleanza militare anti-Israele e anti-Occidente di cui fanno parte anche Hezbollah, gli Houti e Hamas.

 

Dalla Siria per anni sono transitate indisturbate le armi che la Repubblica islamica ha fornito alle milizie sciite libanesi e che hanno permesso di bombardare il nord dello Stato ebraico e di resistere all’operazione di terra dell’Idf intenzionato a creare una zona cuscinetto fino al fiume Litani.

mahmoud pezeshkian foto lapresse

 

«La caduta del governo siriano è stata una battuta d’arresto che non distruggerà l’Asse», dichiara il ministro degli esteri iraniano, Abbas Araghchi, promettendo che l’Iran continuerà a sostenere i gruppi militanti «anche senza la Siria». Solo le parole di un governo che sta perdendo punti di riferimento e persino in imbarazzo per non aver neanche abbozzato una difesa militare del proprio alleato, dato che l’esercito siriano si è squagliato come neve al sole del deserto di fronte all’avanzata dei jihadisti.

 

[…] L’Asse, dopo 15 mesi di guerra a Gaza e in Libano, si è trovato sguarnito, privo di forze e incapace di una vera reazione. Hanno pesato gli attacchi dell’aviazione israeliana sull’Iran e le perdite inflitte a Hezbollah. […]