IL CAMPO LARGO E’ DIVENTATO UN CAMPO MINATO! DOPO L’ESPLOSIONE DEL M5S, SI SPACCA ANCHE IL PD SULL'ALLEANZA CON I GRILLINI – FRANCESCHINI, APPOGGIATO DA BONACCINI E MARCUCCI, INFILZA ZINGARETTI SUL PESO DELLE CORRENTI E AVVISA IL MOVIMENTO: RESTI NELLA MAGGIORANZA DEL GOVERNO DRAGHI. ALTRIMENTI ADDIO ALLEANZA CON I DEM - NON LA PENSANO COSÌ GLI ZINGARETTIANI CHE CON IL M5S GOVERNANO LA REGIONE LAZIO, CHE HANNO BISOGNO DELL’ASSE CON I GRILLINI PER PROVARE A RICONQUISTARE LA PISANA…

-

Condividi questo articolo


Francesco Boezi per il Giornale

 

FRANCESCHINI ZINGARETTI FRANCESCHINI ZINGARETTI

La decantata «pacificazione» interna al Partito Democratico - sempre nel caso in cui sia mai stata effettiva - non esiste più. Anche il campo largo sembra vivere fasi pre-incendiarie. L'innesco è posizionato in casa del Pd che risulta spaccato a metà sul da farsi con i grillini. La detonazione, soprattutto dopo la scissione di Luigi Di Maio e la nascita di «Insieme per il Futuro», è però attesa sul lato grillino di «campo»: qualora Giuseppe Conte dovesse uscire dal governo, l'alleanza con i Dem terminerebbe all'istante.

 

Per ora la strategia del Movimento, con le continue richieste mosse a Draghi, costringe il Pd, e magari persino il segretario Enrico Letta, a ragionare di nuovi schemi in vista delle politiche. Per comprendere il quadro, conviene focalizzarsi su cosa accade dalle parti del Nazareno. È bastato che durante la convention di Area Dem venisse rievocata quella parola: «Correnti». Il risultato è stato una slavina di batti e ribatti.

 

Dario Franceschini ha aperto il sipario. «Mi dispiace - ha detto in un ragionamento più amplio in cui ha ribadito la necessità che il M5S non abbandoni l'esecutivo in carica - che un segretario nazionale se ne sia andato denunciando il mal delle correnti, ma capita di sbagliare».

 

FRANCESCHINI ZINGARETTI FRANCESCHINI ZINGARETTI

La replica degli uomini di Nicola Zingaretti - l'ex segretario a cui il ministro della Cultura si è riferito - non si è fatta attendere: «Ingenerosa e fuorviante questa ricostruzione. Le correnti attuali del Pd sono correnti nominali, senza politica e mi permetto di dire senza più storia. Non sono più le correnti valoriali di un tempo.. servono solo alla distribuzione e all'occupazione di postazioni. Quel segretario, caro Dario, se ne andò denunciando questa degenerazione», ha tuonato Marco Miccoli, zingarettiano di ferro che siede nella Direzione nazionale. Si è trattato del più classico ping-pong tra esponenti che fanno parte dello stesso partito ma in maniera diversificata: com' è tipico delle correnti, appunto.

FRANCESCHINI ZINGARETTI FRANCESCHINI ZINGARETTI

 

Dopo il primo atto, è arrivato anche il resto dello spettacolo. Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, ha preso le parti di Franceschini, mentre il senatore Andrea Marcucci, parlando del caso con il Giornale, ha fatto presente quanto segue: «È naturale che io sia d'accordo con Franceschini. Le aree, quando sono un luogo di confronto sulle idee, sono una ricchezza per il Pd». E ancora: «Ho sempre diffidato di chi le addita come fonte di ogni male...». Per gli zingarettiani ci ha pensato il vicesegretario del Pd del Lazio Enzo Foschi a rincarare la dose: «Le correnti di oggi con il pluralismo delle idee non c'entrano nulla». Il convitato di pietra di questa storia - come premesso - è il rapporto tra i Dem ed i pentastellati.

 

dario franceschini cerimonia di presentazione dei david di donatello dario franceschini cerimonia di presentazione dei david di donatello

La conditio sine qua non posta da Franceschini, e non solo dal ministro, è che il Movimento resti dove si trova in questo momento: nella maggioranza del governo Draghi. Altrimenti verrà l'ora dei saluti automatici. Non la pensano così gli ex diessini che si sono raggruppati attorno a Zingaretti, che con il M5S governano la Regione Lazio, che avrebbero tentato ogni strada per un Conte ter e che hanno bisogno del modello giallorosso per una serie di ragioni, tra cui provare a riconquistare la Pisana. In sintesi: il Pd, che ha passato un anno a predicare la necessità di allargare la coalizione il più possibile, non riesce a trovare la quadra al suo interno.

letta conte di maio letta conte di maio

Non un buon viatico per chi dovrebbe guidare il cosiddetto «campo largo» alle prossime elezioni.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

VENETO DI PASSIONE PER SALVINI – IL “CAPITONE” PROVA AD ALZARE LA CRESTA E USCIRE DALL’ANGOLO: “CHIEDEREMO IL VENETO E IL TERZO MANDATO PER ZAIA”. MA SA BENE CHE IL DESTINO DELLA REGIONE, VERO FORTINO E CASSAFORTE DEL CARROCCIO, È SEGNATO: GIORGIA MELONI VUOLE METTERE LE MANI SUL NORD-EST. E COME DARLE TORTO? FORZA ITALIA CON L'8% GOVERNA PIEMONTE, SICILIA, BASILICATA E CALABRIA. LA LEGA, CON UNA PERCENTUALE SIMILE, HA IN MANO VENETO, LOMBARDIA E FRIULI. PERCHE' LEI, CHE GUIDA IL PARTITO DI MAGGIORANZA RELATIVA, DOVREBBE ACCONTENTARSI DI LAZIO, ABRUZZO E MARCHE? - LO PSICODRAMMA NEL CARROCCIO È INIZIATO DOPO CHE IL MITE LUCA ZAIA È USCITO ALLO SCOPERTO (“SE PERDIAMO QUI VA TUTTO A ROTOLI”). A VENEZIA SI PREPARA LA SCISSIONE, CON UNA “LISTA ZAIA”...

DAGOREPORT! MONTANELLI E FALLACI SCANSATEVE! AI GIORNALISTI DEL “CORRIERE DELLA SERA” SI INSEGNA A SCRIVERE IN MODO “INCLUSIVO” CON UN CORSO ON-LINE - L’ULTIMA FOLLIA DEL POLITICAMENTE CORRETTO APPLICATA ALL’EDITORIA SERVIRA’ PER APPRENDERE UN “USO NON SESSISTA DELLA LINGUA ITALIANA” E PER “EVITARE L’USO DEL MASCHILE SOVRAESTESO”: IN PRATICA, IL MATTINALE DEI CARABINIERI RISULTERÀ IN FUTURO MOLTO PIÙ ACCATTIVANTE DEI TITOLI INCLUSIVI - SUL LAVORO BISOGNA EVITARE LE MICRO-AGGRESSIONI, TIPO L’UOMO CHE SIEDE A GAMBE SPALANCATE (LA DONNA MAI?) - PER NON FARSI MANCARE NULLA ARRIVANO LE INDICAZIONI SU COME CHIAMARE I NERI E I TRANS -INSOMMA, CONTINUANDO CON QUESTA FINTA E IPOCRITA “ECOLOGIA DEL LINGUAGGIO” POI NON LAMENTATEVI SE TRIONFA TRUMP!