IL CAMPO NON E’ PIU’ COSI’ LARGO! SORGI: “FINIRÀ CON LA SCISSIONE DEL M5S. GRILLO SI RIPRENDE LA SUA CREATURA SEPARANDOSI DA CONTE, E CONTE CHE SARÀ COSTRETTO A FONDARE UN NUOVO PARTITO PERSONALE - IL PRIMO EFFETTO SARÀ CHE LE FILE DEL "CAMPO LARGO" SARANNO DESTINATE DA SUBITO AD ASSOTTIGLIARSI, DATO CHE IL FONDATORE VUOL TORNARE A UNA LINEA CONTRO TUTTO E TUTTI” – LE CONTRADDIZIONI E LE AMBIGUITA’ SULLA POLITICA ESTERA DEL M5S
-IL FONDATORE ASSOTTIGLIA IL CAMPO LARGO
Marcello Sorgi per “La Stampa” - Estratti
Finirà come doveva finire, con Grillo che si riprende la sua creatura separandosi da Conte, e Conte che sarà costretto a fondare un nuovo partito personale, basandosi sulla popolarità e la fiducia di cui ancora gode nell'elettorato (ex) grillino, ma rassegnandosi a liberarsi dell'ingombrante figura del Garante-Fondatore.
Ed anche se i sondaggisti sono molto prudenti, dopo la delusione della scissione di Di Maio del 2022, sciolta praticamente nel nulla, su un punto concordano: sarà l'"avvocato del popolo" a prendersi la fetta maggiore di quel che resta dei voti pentastellati che portarono il Movimento nel 2018 al primo posto e a dar vita ai due governi gialloverde e giallorosso seppelliti dal "tradimento" di Renzi e dall'avvento di Draghi.
Basandosi sui dati delle Europee, il M5S vale attorno al 10 per cento, una percentuale che rivela come l'onda lunga dell'antipolitica si stia ormai esaurendo e come anche l'elettorato più indisciplinato e ingovernabile che la sosteneva si stia adeguando alla logica degli schieramenti: allearsi per competere, cercare di vincere e mandare Meloni con il destra centro all'opposizione.
Più o meno questa è la scommessa di Conte: stare nel centrosinistra per radicarsi, conquistare fette di potere (com'è avvenuto in Sardegna con la vittoria della Todde) e negoziare con il Pd il prezzo più alto dell'alleanza. Fino a qualche mese fa questo prezzo sarebbe stato il ritorno a Palazzo Chigi dell'ex-premier; ma i risultati delle Europee hanno reso più forte l'ipotesi di una corsa Meloni contro Schlein.
Conte non ha praticamente più avversari interni, se si considera che Di Battista è da tempo fuori dal Movimento e in un certo senso dalla politica, e così la prima linea dell'ex sindaca Raggi, dell'ex presidente della Camera Fico e di tutti i falcidiati dalla regola dei due mandati, che il leader lascia intendere di voler abolire, dopo aver costruito un partito a sua immagine e somiglianza, mentre Grillo vuol mantenere. Il primo effetto della scissione, però, sarà che le file del "campo largo" saranno destinate da subito ad assottigliarsi, dato che Il Fondatore vuol tornare a una linea contro tutto e tutti. È l'eterna tela di Penelope del centrosinistra, che qualcuno pensa sempre di scucire quando sembra che possa essere rammendata.
(...)