1. CARO CI COSTA UN SELFIE DELLA BOSCHI: LA SOTTOSEGRETARIA È VOLATA IN CANADA SOLO PER PAVONEGGIARSI SU INSTAGRAM. E L’AMBASCIATA PRESENTA IL CONTO DEL FOTOGRAFO
2. L’INTERESSE DI ‘MEB’ ALL’AUTOPROMOZIONE È CHIARO, QUELLO DEL GOVERNO MENO: COME SCRIVE LA STAMPA LOCALE, I GIORNALISTI NON SONO STATI AVVERTITI, E SONO STATI TENUTI FUORI DAGLI INCONTRI UFFICIALI. A CHE SERVE FARE UNA ‘MISSIONE’ SE NESSUNO SA CHE CI SEI?
3. UN PERFETTO CONDENSATO DEL RENZISMO: UN CAFFÈ CON STRETTA DI MANO ALLA MINISTRA, UN BRINDISI DI MEZZ’ORA ALL’ISTITUTO DI CULTURA, ‘UN BREVE E INFORMALE’ INCONTRO CON IL PREMIER PIACIONE TRUDEAU. VACUITÀ BUONA SOLO PER INGIOIELLARE IL SUO PROFILO SOCIAL 


 

1. BOSCHI SI "INVIA" IN CANADA E LASCIA IL CONTO A PALAZZO CHIGI

Estratti dall’articolo di Carlo Tecce per il Fatto Quotidiano

 

Follow the vanity. Segui la vanità. Così a Palazzo Chigi hanno scoperto i dettagli del viaggio in Canada - dal 14 al 16 settembre 2017 - della sottosegretaria Maria Elena Boschi: con una fattura da saldare, trasmessa dall' ambasciata d' Italia di Ottawa, per un servizio fotografico da oltre 1.000 euro. Quello che conta, per giocare con le parole, non è il conto, ma l' imprudenza con cui la Boschi confonde le visite istituzionali e le trasferte di carattere politico.

justin trudeau maria elena boschi

 

Sfruttando l' incarico di governo, la sottosegretaria promuove se stessa e alimenta relazioni personali con le risorse pubbliche destinate alle "missioni" dei rappresentanti dell' esecutivo. Non è la prima volta.

 

La sottosegretaria è andata in Canada per intervenire al Global Progress, un seminario (…)

 

Boschi ha riempito l' agenda con una serie di rapidi impegni per giustificare la presenza al Global Progress di Montreal di venerdì 15 e sabato 16 settembre, complice l' assistenza dell' ambasciata, già schierata in passato per sostenere il Sì al referendum costituzionale: caffè con stretta di mano a Maryam Monsef, ministra canadese per le Pari Opportunità; un brindisi di mezz' ora all' Istituto di Cultura di Toronto coi parlamentari eletti all' estero (in Canada votano 115.762 italiani) e un' altra passerella nel Centro canadese di Architettura fra imprenditori e banchieri.

 

Ingresso sempre vietato ai giornalisti, nessun resoconto ufficiale né conferenze stampa. Un po' bizzarro per una "missione" ufficiale, come ha notato il Cittadino, il giornale canadese in lingua italiana che ha ricostruito le tappe del viaggio fra Toronto e Montreal. Il contorno dei succitati appuntamenti, senz' altro utili per la carriera politica, ha accompagnato il sottosegretario fino all' evento del Global Progress con Justin Trudeau, il giovane primo ministro canadese; Philippe Cuillard, il premier del Quebec e John Podesta, ex capo di gabinetto di Bill Clinton e responsabile della campagna di Hillary.

l’ambasciatore claudio taffuri, il console generale marco riccardo rusconi e l’on. maria elena boschi con alcuni italo canadesi di montreal, tra cui tony loffreda

 

A un mese dal rientro dal Canada, il servizio fotografico ha innescato il dibattito interno a Palazzo Chigi sul controllo dei movimenti dell' ex ministra perché non incluso nel preventivo - di solito va dai biglietti per il volo alle stanze d' albergo - autorizzato da Paolo Aquilanti, il segretario generale, l' unico dirigente che valuta tutte le spese di Maria Elena.

 

(…)

 

Del presunto viaggio di Stato esiste soltanto il diario di Meb: qualche pensiero disperso su Facebook, un album di fotografie postato su Instagram. In un' immagine c' è la Boschi in posa con Trudeau "breve e informale incontro", precisa lei; in un' altra la sottosegretaria dorme sull' aereo con un libro di Niccolò Ammaniti, Anna.

 

 

2. MARIA ELENA BOSCHI IN CANADA, ALL’INSAPUTA DELLA STAMPA

Vittorio Giordano per http://cittadino.ca/ 

 

 

maria elena boschi in canada dorme in aereo

Maria Elena Boschi in Canada. La Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega alle Pari Opportunità, ha attraversato l’oceano per prendere parte al Global Progress, un seminario sulla promozione di idee e politiche di centrosinistra organizzato da importanti Centri Studi, come Canada 2020, Center for American Progress, Policy Network e Volta.

 

Dopo Copenhagen, Berlino, New York, Londra, Madrid, Roma e Santiago, il simposio si è tenuto per la seconda volta consecutiva a Montréal, città che – tra comune (Coderre), governo provinciale (Couillard) e federale (Trudeau) – sintetizza al meglio il life-style progressista dei nostri tempi. Nonostante la stampa non sia stata allertata (per esplicite disposizioni, ci risulta, della Sottosegretaria, scelta – discutibile – avallata dall’Ambasciata e dai Consolati), siamo comunque riusciti a ricostruire l’itinerario del viaggio-lampo della Boschi.

maria elena boschi in canada caffe con la ministra

 

 A beneficio dei nostri lettori. Dopo essere atterrata a Toronto alle 18:30 di giovedì 14 settembre, la Boschi ha subito incontrato la Ministra canadese per le Pari Opportunità, Maryam Monsef: “Una donna straordinaria – ha raccontato la Boschi su Facebook – con la quale mi sono confrontata sulle buone pratiche ed esperienze che accomunano Italia e Canada nella lotta per i diritti delle donne”. Un ottimo viatico in vista del prossimo G7 che si terrà a novembre proprio in Italia, con un tavolo specifico sulla ‘parità di genere’.

 

maria elena boschi in canada

Ma anche un ottimo inizio di campagna elettorale, in vista del voto del 2018, in un bacino ‘appetibile’ come quello canadese: 115.762 elettori in tutto, 62.933 a Toronto e 30.482 a Montréal. Intorno alle 21, quindi, tra le mura dell’Istituto di Cultura di Toronto, è andato in scena l’incontro con la Comunità italiana: un saluto di circa mezz’ora con una cinquantina di invitati, tra cui – oltre al Console Generale Giuseppe Pastorelli e all’Ambasciatore d’Italia a Ottawa, Claudio Taffuri – Francesca La Marca, deputata PD eletta in Nord e Centro America; Tony Porretta, Forza Italia Toronto; Antonio Giannetti, vice segretario Pd Canada; Mario Marra, segretario Pd Canada; imprenditori edili come Mario Cortellucci e Ralph Chiodo; Fausto Gaudio, direttore dell’Italian Canadian Credit Union; ed alcuni esponenti dei patronati.

 

MARIA ELENA BOSCHI SULL AMERIGO VESPUCCI

Più rosa, invece, la ‘platea’ che ha accolto la Boschi a Montréal, venerdì 15, alle ore 18:30, presso il Centro Canadese di Architettura: anche qui una cinquantina gli invitati (sempre al riparo da microfoni e taccuini), tra cui – a parte il Console Generale Marco Riccardo Rusconi – i Ministri provinciali Rita de Santis e Martin Coiteux, il deputato federale David Lametti, i banchieri Michelina Lavoratore, della Cassa Popolare Canadese Italiana, e Tony Loffreda, Vice Chairman RBC, Royal Bank of Canada; e Daniela Virone, direttrice generale della Camera di Commercio Italiana in Canada.

MARIA ELENA BOSCHI ALLA SERATA SIGARO TOSCANO

 

“Un orgoglio vedere – ha postato la Sottosegretaria su FB – come tanti talenti italiani siano stati capaci di inserirsi all’interno del tessuto sociale di Paesi come il Canada, mantenendo un forte legame con la nostra terra”. Sempre venerdì 15, verso le 14.30, la Boschi ha avuto un incontro – breve e informale – con il Primo Ministro del Canada, Justin Trudeau, anche lui a Montréal per prendere parte al Global Progress.

 

MARIA ELENA BOSCHI CON CLAUDIO BAGLIONI

Che il giorno dopo, sabato 16, alle 10 del mattino, ha visto Maria Elena Boschi salire sul palco in un panel di conferenzieri formato da: Philippe Couillard, Primo Ministro del Quebec; Roland Lescure, parlamentare francese; Helena Dalli, Ministra maltese dell’Uguaglianza e degli Affari Europei. “Oggi – ha raccontato la Boschi su Facebook – le forze progressiste di tutto il mondo hanno la possibilità di scrivere una storia in cui la volontà di costruire una società equa e giusta sia più forte del timore di cambiare”. Populismo e protezionismo, dunque, le principali sfide da vincere con il mercato libero e la globalizzazione, secondo la Boschi.

MARIA ELENA BOSCHI SUL SET DI CARLO VERDONE

 

Che ha elogiato il lavoro svolto dai governi Renzi e Gentiloni: “Matteo Renzi – ha detto la Boschi alla platea di Global Progress – ha approvato la legge sulle unioni civili: credetemi, e lo dico da cattolica, in Italia è stato più difficile che in altri Paesi”. Sul gentil sesso: “La vera sfida del nostro tempo – ha sottolineato – è riconoscere le stesse opportunità tra uomini e donne: in quest’ottica abbiamo approvato il primo piano nazionale contro la violenza sulle donne”.

 

BOSCHI

Sulle misure antiterrorismo: “La risposta è più sicurezza, ma anche più cultura, più integrazione, più educazione: da qui la scelta di spendere, per ogni euro per la sicurezza, un euro per la cultura”. Quindi l’Europa: “Sull’immigrazione l’Europa ci ha spesso lasciati soli, ma l’Italia è pronta a fare la sua parte”.

 

maria elena boschi in sicilia 6

Grazie anche alla vicinanza di Paesi come il Canada: “Per noi è importante poter contare su alleati progressisti internazionali che hanno scelto il coraggio a scapito della paura”. L’economia italiana è in ripresa: “Negli ultimi 3 anni la disoccupazione è scesa ed il PIL è passato da -1,9% a +1,5%. Questo grazie anche a riforme come il Jobs act, che ha abolito l’articolo 18, e gli sgravi fiscali per tre anni a vantaggio dei giovani assunti. Con la crisi economica abbiamo perso un milione di posti di lavoro in Italia: in 3 anni, però, ne abbiamo recuperati 918 mila”. Nessuna menzione, naturalmente, del debito pubblico che ha raggiunto un nuovo record storico: 2.300 miliardi di euro a luglio.

maria elena boschi e antonio pappano

 

 L’ultimo passaggio è sui giovani, la cui disoccupazione resta alta: 34,2%. “Dobbiamo impegnarci ancora di più per i giovani: non solo per gli italiani, ma anche per gli stranieri che vogliono investire. Fermo restando che studiare e lavorare all’estero resta un’esperienza preziosa, ma deve essere una scelta e non una necessità. Un Paese come l’Italia non deve essere una terra di opportunità solo per i suoi cittadini: c’è più sviluppo se possiamo combinare un mix con diverse prospettive di cambiamento”. Resta il fatto che, solo nel 2016, a lasciare il Belpaese sono stati in 115 mila, soprattutto neolaureati. La stragrande maggioranza per necessità.

 

maria elena boschi alla festa per i dieci anni del pd
MARIA ELENA BOSCHI CON LA GOLINO AL BRANCACCIO
MARIA ELENA BOSCHI ALL ANEMA E CORE DI CAPRI
maria elena boschi a venezia col fratello
BOSCHI
maria elena boschi con il fratello pier francesco
MARIA ELENA BOSCHI CON IL FRATELLO PIER FRANCESCO
MARIA ELENA BOSCHI
MARIA ELENA BOSCHI
MARIA ELENA BOSCHI
MARIA ELENA BOSCHI
MARIA ELENA BOSCHI E CATERINA CARPINELLA
MARIA ELENA BOSCHI ALL ANEMA E CORE DI CAPRI