UN CARROCCIO DI GUAI PER GIORGIA MELONI – IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA LOMBARDIA, ATTILIO FONTANA, SE LA PRENDE CON IL GOVERNO PER LA REDISTRIBUZIONE DEI MIGRANTI - È L'ENNESIMA REAZIONE DEI LEGHISTI AL COMMISSARIAMENTO DEL MINISTRO PIANTEDOSI: LA MELONI HA AFFIDATO IL DOSSIER MIGRANTI AL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO, SFILANDOLO A SALVINI - E IL SINDACO DI MILANO, L'ARCOBALENO BEPPE SALA, RINCARA LA DOSE: "SIAMO SATURI"

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Estratto dell’articolo di Francesco Moscatelli per “la Stampa”

 

SILVIO BERLUSCONI MATTEO SALVINI ATTILIO FONTANA GIORGIA MELONI MAURIZIO LUPI

«I migranti? Siamo saturi». Parola del sindaco di Milano Beppe Sala. Ma pure del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. E così, dopo le proteste diffuse degli amministratori locali, soprattutto del Nord Italia, che hanno segnato questo agosto in cui gli sbarchi e i successivi trasferimenti sui territori sono aumentati in modo esponenziale, sulla questione dell'accoglienza ai migranti il governo deve fare i conti anche con l'asse fra il primo cittadino indipendente di centrosinistra e il governatore leghista di centrodestra. È la rivolta di Milano.

 

«Quello che a mio avviso non va è che la logica di redistribuzione non è chiara e uniforme - ha detto Sala ieri mattina, alla sua prima uscita pubblica dopo la pausa estiva - Come l'Italia chiede di redistribuire i migranti in tutta Europa io, da sindaco di Milano, chiedo che vengano redistribuiti in tutte le città e i Comuni altrimenti è evidente che il prezzo che noi paghiamo è eccessivo».

 

attilio fontana beppe sala ai funerali di silvio berlusconi

Quindi Sala ha chiamato in causa indirettamente Giorgia Meloni, evidenziando le differenze fra ciò che la leader di Fratelli d'Italia dichiarava quando stava all'opposizione e il modo in cui oggi il governo gestisce il dossier. In particolare per quanto riguarda l'accoglienza dei minori che raggiungono l'Italia da soli.

 

[…] Ma quali sono le ragioni di questa sollecitazione comune nei confronti del governo? Oltre alle più evidenti motivazioni di «sindacato territoriale», la Lombardia è la prima Regione come presenze con il 13% del totale dei profughi fra hot spot, centri di accoglienza e centri Sai (oltre 17.200 persone al 15 agosto), c'è anche altro. Ovvero il rapporto mai facile fra Milano, la Lombardia e il governo Meloni.

 

ATTILIO FONTANA AL SEGGIO PER LE REGIONALI DELLA LOMBARDIA

Che nei mesi scorsi è emerso nelle proteste di Sala sulla poca attenzione riservata al bilancio di Palazzo Marino ma anche sulla scarsa considerazione che, nonostante il colore politico, Palazzo Chigi sembra riservare a Palazzo Lombardia. Un caso su tutti riguarda la vicenda degli impianti olimpici: anche in quell'occasione Comune e Regione fecero fronte comune per difenderli.

 

Dietro le parole di Fontana poi, a voler seguire un ragionamento più politico-partitico, probabilmente un ruolo lo giocano anche le tensioni che, sull'immigrazione, stanno dividendo Lega e Fratelli d'Italia.

 

Perché se è vero che ieri il Carroccio ha diffuso una nota per ribadire che il vice-premier Matteo Salvini sarà presente a ogni riunione del Comitato interministeriale dedicato alla gestione della questione migranti «come sempre successo», è anche vero che la decisione di Giorgia Meloni di affidare l'emergenza al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, dalle parti di via Bellerio, non è certo stata vissuta bene. […]

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