Mario Ajello per il Messaggero
MICHELE EMILIANO - ELLY SCHLEIN
Tutti quelli che la conoscono bene e ci parlano, anche se è più blindata del solito in queste ore, descrivono Elly Schlein particolarmente preoccupata e infuriata per la vicenda pugliese e per la «slealtà» di Giuseppe Conte.
Sulle prime, in questa bufera, la segretaria del Pd ha preso anche in considerazione la via dell'intervento drastico, ossia di superare Conte a sinistra in questo senso: se lui dice che la giunta Emiliano va azzerata, io chiedo di più e dico che il presidente pugliese si deve dimettere. Ma adesso Schlein - che incontrerà Emiliano a breve a Roma e comunque dicono entrambi: «Ci parliamo continuamente» - sembra aver trovato quella che ritiene la linea più adatta da seguire.
ELLY SCHLEIN - GIUSEPPE CONTE - MEME BY USBERGO
La linea, per così dire, garantista. Ovvero: mi fido di Emiliano come persona, è un magistrato integerrimo e che ha lottato sempre contro il malaffare, ma la sua stagione di governo regionale è finita.
Dunque, si sta pensando di stringere con il governatore un patto di fine mandato, per gestire la Puglia fino al 2025, e accompagnare Emiliano all'uscita sperando di evitare strappi troppo tremendi. Patto di fine mandato significa un cambio radicale della squadra in Regione, anche se il governatore pensava di cavarsela con un paio di nuovi ingressi.
(...)
Una posizione che viene così tradotta nelle stanze del Nazareno: «Il caso Puglia è la riprova che il terzo mandato ai presidenti regionali non va concesso, e stiamo facendo bene a negare la possibilità che venga eliminato lo stop».
Discorso che investe non solo Emiliano ma anche Vincenzo De Luca e guarda caso ieri il governatore campano è tornato all'attacco: «I veri cacicchi stanno a Roma».
Il caso pugliese nell'ottica della segretaria rientra insomma in un problema più generale, quello del «notabiliato» come lo chiama lei, ma i notabili - o cacicchi che dir si voglia - sono anche quelli che sui territori raccolgono i voti per il partito e dunque, meglio non esagerare troppo nella linea della durezza alla vigilia delle elezioni europee da cui molto dipende il destino di Elly.
(...)
Il superamento di Emiliano non subito ma poi (altro che terzo mandato per lui e per gli altri!) porta con sé il ragionamento, che già si sta molto anticipatamente facendo ai vertici dem, di chi candidare il prossimo anno a presidente della Puglia. Un successone di Decaro, il sindaco barese, che è in pista per Bruxelles gli spalancherebbe la corsa a governatore. Ma il successone, dopo tutto quello che sta accadendo a Bari e in Puglia, ci sarà? E soprattutto: se viene sciolto il comune di Bari per infiltrazioni mafiose, non si potrà presentare Decaro per la presidenza regionale. Altri nomi per il dopo Emiliano per ora non ci sono. Puntare su un esponente della società civile come l'editore Alessandro Laterza? Improbabile.
SCHLEINING - MEME BY SHILIPOTI
Mettere in campo Francesco Boccia? Sarebbe naturale ma è un'altra ipotesi difficile. Nel caso l'attuale candidato dem a sindaco di Bari, Leccese, venisse tolto dalla lizza - e insieme a M5S si puntasse su un terzo - potrebbe essere lui la carta per il 2025. Ma per ora è probabilissimo che Leccese resti in pista per il dopo Decaro. E il guazzabuglio pugliese resta una questione nazionale assai intricata.