CASSA INTEGRAZIONE ALLARGATA: SOLDI PER TUTTI - IL GOVERNO È PRONTO A STANZIARE 2,5 MILIARDI PER GARANTIRE UNO STIPENDIO A 700 MILA LAVORATORI, ALTRIMENTI PRIVI DI PROTEZIONE - ALTRI 630 MILIONI PER CONSENTIRE A 1,5 MILIONI DI MAMME O PAPÀ DI STARE A CASA IN CONGEDO O PAGARE UNA BABYSITTER. E 129 MILIONI PER COPRIRE IL PERIODO DI QUARANTENA DI 160 MILA LAVORATORI - CHI RESTA FREGATO? PARTITE IVA, STAGIONALI, COLLABORATORI E OCCASIONALI…

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Valentina Conte per www.repubblica.it

 

CASSA INTEGRAZIONE

Il governo è pronto a stanziare 2,5 miliardi per garantire uno stipendio a 700 mila lavoratori, altrimenti privi di protezione se costretti al fermo forzato insieme a milioni di colleghi che invece usufruiscono della cassa integrazione. Altri 630 milioni per consentire a 1,5 milioni di mamme o papà di stare a casa in congedo o pagare una babysitter. E 129 milioni per coprire il periodo di quarantena di 160 mila lavoratori. Un pacchetto da 3,3 miliardi totali la cui dimensione rischia però di lievitare, ora che chiudono ovunque negozi e attività commerciali. Fuori dal calcolo rimane la parte più fragile dei lavoratori italiani: partite Iva, stagionali, collaboratori, occasionali.

 

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«Nessuno perderà il lavoro per il coronavirus», ripete il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri. Ma i sindacati segnalano che questo sta già accadendo. Ecco perché Cgil, Cisl e Uil chiedono che il governo inserisca nel secondo decreto di sostegno all’economia, annunciato per domani, una norma anti-licenziamento. Allarghi, quantomeno ai collaboratori, la rinata cassa integrazione in deroga. E introduca un’indennità per gli autonomi. In una parola: estenda a tutta Italia, diventata ormai “zona protetta”, quanto previsto dal primo decreto del 2 marzo limitato agli 11 comuni della “zona rossa” nel lombardo-veneto.

 

Se così fosse, il conto salirebbe e non di poco. Ai 3,3 miliardi già ipotizzati vanno sommate le indennità destinate agli autonomi. Impossibile garantire 500 euro al mese a tutti, la platea andrà circoscritta.

 

il coronavirus cinese

Il conto è destinato a salire anche perché il governo pensa di allargare il periodo di copertura, forse temendo una durata maggiore della crisi in atto, a 3 mesi - come pure chiedono i sindacati - anziché 2 come si qui sin qui ipotizzato. A partire in modo retroattivo dal 23 febbraio, data a cui si riconduce il deflagrare del Covid-19 in Italia. «Occorrerà riflettere anche sul congedo parentale, di solito usufruito dalle mamme», suggerisce Ivana Veronese, segretario confederale Uil. «Ipotizzarlo al 30% dello stipendio significa comprimere un reddito, quello delle donne, già molto basso. Siamo poi preoccupati per le tante imprese che in queste ore stanno licenziando personale, anziché sospenderlo o metterlo in ferie. Il decreto per loro potrebbe arrivare troppo tardi».

 

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L’estensione straordinaria della cassa integrazione in tutte le sue forme sarà in grado di proteggere tutti i lavoratori dipendenti. Anche quelli di bar, ristoranti, estetisti e altri piccoli esercizi commerciali sotto i cinque dipendenti e costretti alla serrata. E di garantire l’80% dello stipendio, ma con un tetto. Chi guadagna fino a 2.100 euro lordi al mese arriverà al massimo a 900 euro netti. Tutti gli altri ne incasseranno non più di 1.000 netti. «Dobbiamo proteggere i più fragili, meno contrattualizzati e sindacalizzati», aggiunge Tania Scacchetti, segretario confederale Cgil. «I collaboratori, le partite Iva, gli artigiani, gli occasionali come i rider, gli stagionali, i freelance dello spettacolo non godono del welfare tradizionale e sono senza rete».

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