CAVALIERI DI MALTA, ARIDATECE ER’ GRAN BALÌ - PURE NOBILI E MARCHESI FANNO COSE SERIE: OLTRE AL SERVIZIO MENSE AI POVERI E ALL’ASSISTENZA AI ‘SIGNORI MALATI’, NASCE IL PROGETTO DI APRIRE UNA GRANDE CASA DI ACCOGLIENZA A ROMA PER I PADRI SEPARATI, CHE ORA VIVONO NELLE AUTO
DAGOREPORT
Lavori in corso alla fortezza templare sull’Aventino. Il 12 febbraio, dieci Capitolari si ritroveranno nel Capitolo dell’Ordine per eleggere il Gran Priore di Roma, l’uomo che indicherà per i prossimi sei anni la strategia della solidarietà per migliaia di bisognosi e nuovi poveri tra Lazio, Toscana, Umbria e Marche. Con tutta probabilità i Cavalieri con la Croce a 8 punte sceglieranno la continuità, confermando nell’incarico l’attuale Gran Priore, Balì fra Giacomo Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto.
Discende da un'antica famiglia comitale trevigiana poi trasferitasi a Roma, da sempre legata alla Santa Sede. Il nonno è stato direttore de L'Osservatore Romano, mentre suo fratello Giuseppe è l'attuale presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Un uomo spirituale, spiega chi lo conosce, che ha aperto le porte della villa magistrale ai poveri e con i suoi volontari e dame oltre alle mense (40.000 pasti gratis l’anno), paga pure le bollette delle famiglie in difficoltà.
Dalla ‘rivoluzione del sorriso’, con i Cavalieri che hanno lasciato i salotti per sporcarsi le mani con i poveracci di strada, nasce ora anche il progetto di aprire una grande Casa di accoglienza a Roma per i padri separati, che ora vivono nelle auto. Il fine settimana potranno incontrare i figli e giocarci in pace, senza doversi nascondere o vergognare.
Oltre al servizio mense e all’assistenza ai ‘signori malati’, si punta anche a rafforzare progetti di assistenza agli anziani e alle famiglie. Le cure sanitarie sono assicurate da volontari medici, psicologi, ma ci sono anche servizi di assistenza legale per chi è nel bisogno.
I numeri di questo impegno per i bisognosi parlano chiaro: nell’anno appena trascorso, sono stati serviti più di 40.000 pasti caldi. Il Rapporto sulle attività caritative nel 2013 parla di 101.385 ore di volontariato; 607 i volontari e 980 i membri, per un totale di 1.587 risorse che portano in strade, stazioni, ospedali e mense il Vangelo della carità. Circa 3.000 le persone assistite: si va dai pranzi per i poveri a progetti di assistenza sociale e medica, distribuzione di vestiario e alimenti. Sempre nel 2013 sono state 30.538 le ore di assistenza sociale, dono di 484 risorse dell’Ordine, e 873 le ore di assistenza medica assicurate da 24 risorse.
Ma non solo: sono infatti circa 55.000 i capi d’abbigliamento distribuiti, 2.836 i pacchi-viveri donati ai bisognosi, per 10.602 quintali in 27.772 ore di impegno in prima linea sul fronte delle nuove povertà; 600 i pasti per i poveri, 720 le ore impegnate in Progetti Speciali a favore dei giovani, mentre nel servizio su strada i pasti distribuiti sono stati 30.000, con 25.600 ore di impegno di 40 risorse. Ammontano invece a 172.879 euro le donazioni.
Numeri che testimoniano un servizio a chi è bisogno, in aumento grazie a nuove iniziative realizzate nel 2014, come l’istituzione di ‘Nuclei operativi’ Legale-Medico-Assistenza anziani, una maggiore armonizzazione delle attività delle consorelle per un miglior impegno spirituale e solidale sul territorio, la creazione di case-alloggio per senza tetto, in collaborazione con l’associazione ‘Prendi tuo fratello sulle spalle’. Il Gran Priorato di Roma ha inoltre assunto la cogestione della Mensa ‘Comunità Matteo 25’, che distribuisce ogni giorno festivo 350 pasti oltre la colazione, la doccia, il cambio vestiario e le visite mediche.
Insomma, senza mantelli e pennacchi, pure nobili e marchesi fanno cose serie.