IL CENTRO DI RENZI? MEJO IL CENTROTAVOLA DI CLEMENTE MASTELLA E S-CATENO DE LUCA - "RIFAREMO LA MARGHERITA. NEL MEZZOGIORNO POSSEDIAMO UN PACCHETTO DI 400 MILA VOTI. SIAMO IL PRIMO PARTITO DA QUELLE PARTI. RENZI E GLI ALTRI SONO AVVISATI" – MASTELLA: “DI ME DE LUCA SI FIDA, SA CHE NON GLI FACCIO FURBATE E NON LO IMBROGLIO" – IL SINDACO DI TAORMINA: "IO SONO PRIMO CITTADINO PER SCELTA DI VITA. CLEMENTE FORSE PER ALTRE RAGIONI…"

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Giuseppe Alberto Falci per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

cateno de luca

Clemente Mastella da Ceppaloni e Cateno De Luca da Fiumedinisi sono la nuova coppia della politica italiana.

 

Mastella veterano dei democristiani viventi, De Luca tribuno dell’antipolitica. O, come ironizzano in Sicilia, «De Luca una sottomarca del grillismo». Distanti ma oggi vicini, perché si sono messi in testa di voler rifare la Margherita 2.0. Mastella, ma lei — democristiano doc — cosa c’entra col rottamatore De Luca?

 

«Cateno ha una venatura democristiana. Tutto questo me lo fa piacere» dichiara l’ex leader dell’Udeur. «A 14 anni ero nei pulcini della Democrazia cristiana quando Clemente era già uno dei leader.

 

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Si conoscono da anni, dunque. Dai tempi in cui a Messina — città di cui è stato sindaco De Luca — l’Udeur di Mastella viaggiava a doppia cifra. «Avevamo fra il 15% e il 18%». Si sentono da settimane, anzi da mesi. Quante telefonate al giorno? «La prima volta — racconta Mastella — l’ho chiamato quando era sindaco di Messina. In realtà, un po’ mi piaceva chiamarlo e un po’ lo sfottevo. Di me si fida, sa che non gli faccio furbate e non lo imbroglio. Il confronto è costante, non è uno sprovveduto, è uno che ragiona politicamente».

 

MASTELLA SANDRA LONARDO

La stima è reciproca: «Nel deserto dei Tartari dell’attuale politica italiana Mastella rappresenta una delle menti più lucide. Se è merito di Clemente o demerito degli altri non me lo chieda», sorride.

 

Oltre alla comune formazione Dc, entrambi guidano una città: Cateno è sindaco di Taormina, Clemente di Benevento. «Io sono primo cittadino — spiega De Luca — per scelta di vita, perché sono uno sturziano. Clemente forse per altre ragioni. Ma il fatto che sia stato riconfermato significa che ha lavorato bene. Chi amministra come noi ha un concetto diverso della politica: il destino di noi sindaci è di avere dietro la porta un cittadino a cui dare risposte». Obiezione: un conto è fare il sindaco, un altro è far rinascere la Margherita. «Non sono innamorato delle vecchie formule in politica, né tantomeno delle riedizioni dei vecchi partiti».

 

cateno de luca

Ma come, De Luca, è un no all’idea di Mastella? Ha già cambiato idea, rispetto alla nota comune firmata con Clemente? «Sarà una questione di confronto su cui troveremo una sintesi» taglia corto De Luca. «Penso più a un cartello che riunisca tutti i petali non politici ma dei territori», a cominciare dalla sua «Sud chiama Nord» e da quella di Mastella che si chiama «Noi di centro».

 

Per Clemente Mastella invece la Margherita 2.0 può rinascere perché alle europee si voterà con il proporzionale. «Il timing è quello giusto. La Margherita fu fatta da me, Prodi, Marini e Dini. Perché non la possiamo rifare io e Cateno? Spero di riuscire a convincerlo».

CLEMENTE MASTELLA

 

E come la mettiamo con Matteo Renzi che ha lanciato il Centro? Risposta di Mastella: «Non vorrei correre il rischio di ritrovarmi come Meucci, il vero inventore del telefono, fregato da Bell che riuscì a registrare per primo il brevetto. In questo caso, però, ho l’impressione che possa vincere Meucci». Gli fa eco De Luca: «Il Centro è difficile capirlo per noi addetti ai lavori, figurarsi per gli elettori».

 

Dopodiché Clemente e Cateno sono convinti che chi oggi ritiene di voler rifare il centro dovrà comunque bussare alla loro porta: «Nel Mezzogiorno possediamo un pacchetto di 400 mila voti. Insomma, siamo il primo partito da queste parti. Renzi e gli altri sono avvisati».

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