IL CENTRODESTRA CADE A PEZZI - SALVINI INCONTRA BERLUSCONI AD ARCORE. MA LA MELONI NON C’È - FRATELLI D’ITALIA MANDA UN PIZZINO AGLI ALLEATI: “DI GOVERNO, DISCUTANO PURE. MA IN TEMA DI AMMINISTRATIVE NESSUNO SI ILLUDA DI IGNORARCI O DI ORGANIZZARE VERTICI SENZA PRIMA ESSERCI CHIARITI – SULLA FEDERAZIONE LANCIATA DA SALVINI PER LA SICILIA, I FORZISTI GIURANO: “E’ UN’IDEA CHE NON CI RIGUARDA”

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Marco Cremonesi e Paola Di Caro per corriere.it

 

 

matteo salvini e giorgia meloni incontrano silvio berlusconi nella sua villa a roma 10

Uova di Pasqua e colomba, grandi abbracci e sorrisi: Matteo Salvini ieri pomeriggio ha incontrato Silvio Berlusconi ad Arcore. Eppure, leghisti e azzurri danno versioni del faccia a faccia non esattamente sovrapponibili. Senza contare che Giorgia Meloni all’incontro non c’era. Del resto, con gli altri partner di coalizione il dialogo non è proprio serrato.

 

E di vertici, al momento, non si parla: «Non mi pare che sia calendarizzato» ha detto la leader di Fratelli d’Italia a margine dell’incontro sull’agricoltura organizzato dal partito. In ogni caso, ha aggiunto, «io sono sempre disponibile a parlare di tutto. Ho chiesto chiarezza e sono sempre disposta a farlo con tutti». Da FdI il commento è netto: «Di governo, discutano pure. Ma in tema di amministrative nessuno si illuda di ignorarci o di organizzare vertici senza prima esserci chiariti».

 

Ma appunto, a seconda di chi si ascolti, la narrazione del pomeriggio brianzolo cambia un pochino. Entrambi gli interlocutori avrebbero ribadito la necessità del massimo sostegno, con una guerra alle porte, al governo Draghi.

 

RIUNIONE DEL CENTRODESTRA A VILLA GRANDE

Ma dal versante leghista si esprime anche «preoccupazione per il fatto che alcune mosse del governo hanno come unica conseguenza quella di favorire l’opposizione». Il tema citato è la riforma del catasto, su cui i leghisti si sarebbero attesi da parte di Forza Italia un’opposizione più energica. Ma, anche qui, i forzisti un po’ si smarcano. Nella nota si legge della necessità di impedire che «in un momento di difficoltà vi siano aumenti di tasse a partire da quelle sulla casa».

 

Concordante (ma discordante dal governo) l’atteggiamento nei confronti della riforma della Giustizia: «Così, la riforma non va — avrebbero detto i due leader —. La miglioreremo in Parlamento». I due leader avrebbero poi concordato sul fatto che sia «pericoloso inviare armi in Ucraina a scatola chiusa». D’accordo sull’aumento delle spese militari ma cauti sulla loro destinazione al Paese invaso.

SILVIO BERLUSCONI E MATTEO SALVINI

 

Ma il tema che più divide è arrivato dopo quasi un’ora di incontro. E cioé, le sorti future del centrodestra. Salvini ha detto all’ex premier di «credere molto a Prima l’Italia», la lista che intende presentare in Sicilia. Il tema è un nervo assolutamente scoperto anche dentro la Lega: la possibilità di accantonare il simbolo storico per molti è un sacrilegio. Ma anche Silvio Berlusconi ha sorriso e soprattutto ascoltato. E gli azzurri, che in Sicilia hanno ancora un significativo bacino elettorale, giurano: «Non ci riguarda».

matteo salvini silvio berlusconi