CERTI AMORI NON FINISCONO - TORNA L'ASSE SALVINI-GRILLO SUI TAMPONI GRATUITI PER I NO VAX (CON CONTE COSTRETTO A INSEGUIRE E A METTERSI IN SCIA PURE DI VIRGINIA RAGGI) - PER ALLISCIARE UNA MINORANZA DI SVALVOLATI, ANTI-SCIENZA, NEGAZIONISTI E COSPIRAZIONISTI, DOVREMMO FAR RICADERE SULLA COLLETTIVITA' I COSTI DEI TAMPONI: COL CAZZO! CI SONO I VACCINI E SONO GRATUITI - IACOBONI: "SI E' RIALLINEATA UNA GALASSIA CHE IN REALTÀ È SEMPRE STATA APPARENTATA: LEGHISTI, MONDO GRILLINO E 5 STELLE CHE FU, INTELLETTUALI SPARSI, GRILLO, VIRGINIA RAGGI"
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Jacopo Iacoboni per www.lastampa.it
È curioso constatarlo, ma proprio dopo l’assalto fascista di Forza Nuova alla Cgil, una delle richieste gridate anche da Forza Nuova al corteo potrebbe passare: i tamponi gratuiti per tutti. A spese nostre? Nooo, a carico vostro, avrebbe risposto Corrado Guzzanti ad Avanzi, tanti anni fa. Per la verità il primo a reclamarlo – e allora tutti lo accusavano di populismo e antivaccinismo – è stato Matteo Salvini: il 2 settembre Il Capitano scrisse su Facebook «tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti. Così si aiutano gli Italiani, questo chiede la Lega».
Oggi ha esteso la richiesta invocando di «allungare la validità di tutti i tamponi da 48 a 72 ore e garantire tamponi gratuiti a lavoratrici e lavoratori senza green pass. Lo chiede la Lega, lo richiede il buon senso». Era, allora, una semplice via di fuga politica escogitata dal leader leghista, sempre sospetto di essere in fondo un No Green Pass, per uscire dall’angolo in cui s’era ficcato.
Ma quando le cose le dice Salvini, in questo momento, sembrano tutte assurde. Poi però è successo qualcosa di apparentemente strano, in realtà naturalissimo, e il grido “tamponi gratuiti” è diventato il mantra o se vogliamo l’ultima ridotta di un calderone composito che va dai no vax convinti, ai ni vax, agli autodichiarati liberi pensatori, quelli che sono contro il Green Pass non perché – dicono – antivaccinisti, ma perché viola fondamentali diritti: adesso, sostengono, anche quello al lavoro.
E così il mantra s’è ingigantito passando di bocca in bocca e finendo in editoriali, fino adesso a riunire e riallineare una galassia che in realtà è sempre stata in qualche modo apparentata: leghisti, mondo grillino e 5 stelle che fu, intellettuali sparsi, Grillo stesso, la sua pupilla politica Virginia Raggi, e adesso pure l’avvocato del popolo Conte, che aveva sempre un po’ temporeggiato, sul punto.
E farà sorridere, ma Beppe Grillo – quello che diceva «arrendetevi, siete circondati! Vi verremo a prendere!» – si propone addirittura col vessillo della «pacificazione»: «Serve una pacificazione sul green pass». Anni fa scriveva sul suo blog (correva il 2007) “Il vaccino provoca l’autismo”, oggi ci invita a essere saggi perché i no vax, ci spiega, per fortuna sono pochi: «Addirittura il popolo no vax in Italia è molto contenuto.
Sui 19 milioni mancanti circa 6 hanno meno di 12 anni, e altri 6 circa hanno tra 12 e 19 anni, e quindi sono in prevalenza studenti delle scuole superiori e non lavoratori. Si stima poi che ci siano circa 2,5 milioni di over 60enni senza vaccino, prevalentemente concentrati sui 60-69 anni. Tra questi oltre la metà sono pensionati e meno di 1 milione i lavoratori. Quindi dovremmo avere 19-12-1= 6 milioni circa in età attiva. Non tutti questi sono lavoratori: potrebbero essere disoccupati, inattivi e non occupati, almeno per i 2/3, quindi 2,5-3 milioni».
È paradossale ma proprio la Cgil, che è stata assaltata dalla marmaglia fascista, aveva sostenuto le tesi della pacificazione prima di Grillo. Il segretario Maurizio Landini il 19 settembre collocò il sindacato su questa frontiera: «Noi sindacati continuiamo a pensare che il provvedimento migliore è quello di rendere obbligatorio il vaccino per tutti i cittadini, non solo per i lavoratori». La cosa non piacque a tanti sindacalisti storici, il suo lontano predecessore Sergio Cofferati in primis. Sembrò tramontare come una posizione sbagliata e basta.
Ma poi, prima dell’asse Salvini-Grillo, ecco arrivare le battaglie di Virginia Raggi, a lungo accusata di non essersi vaccinata («ma ho avuto il Covid, e sono sotto controllo medico», rispose): «Allora, io non sono una no vax, in questo momento mi sembra che il Green Pass sia uno strumento. Se vogliamo dire questo, io dico però che servirebbe il tampone gratuito per chi non ce l’ha».
A quel punto, povero avvocato del popolo, già costretto a inseguire le freddezze della sindaca di Roma, che potrebbe diventare la leader di un Movimento grillino revanchista. Conte nei suoi comizi in piazzette affollate di questo periodo si è trovato spesso, di fronte a questo popolo “novax-ni vax no Green Pass”. E finora si era, come dire, barcamenato. Ma a un tizio che gli gridava «perché devo pagare per lavorare?», il leader grillino ha risposto, esattamente una settimana fa: «Eh, l’ho detto prima... amico mio. L’ho detto prima perché dobbiamo mettere in sicurezza il Paese: allora, il M5S ha chiesto tamponi gratuiti, c’è la nostra proposta in Parlamento da tempo. E le vaccinazioni sono gratuite», ha aggiunto. Perché è questo l’avverbio-mantra dell’ultima ridotta: «Gratuitamente».