CHE CI FA LA FIDANZATA DI LUIGI DI MAIO A UN RADUNO DOVE SI GRIDAVA “DRAGHI INFAME, ASSASSINO”? – VIRGINIA SABA IERI ERA IN PIAZZA SANTI APOSTOLI, A ROMA, ALLA MANIFESTAZIONE DEGLI EX GRILLINI DI “ALTERNATIVA C’È”, TRA SLOGAN NO-VAX E PRO-PUTIN. LA BELLA VIRGY, A CHI LE CHIEDEVA LA RAGIONE DELLA SUA PRESENZA, HA RISPOSTO: “SONO QUI PER LAVORO”. È INFATTI COLLABORATRICE DI EMANUELA CORDA, DEPUTATA E ANIMATRICE DELLA MANIFESTAZIONE. CHE NE PENSA IL MINISTRO DEGLI ESTERI, ATLANTISTA E SUPER DRAGHIANO?
1 - INSULTI A DRAGHI: È UN VILE AFFARISTA
«Infame». «Il peggiore di tutti». «Assassino». A Roma scendono in piazza contro il governo gli ex grillini di «Alternativa C'è», che riescono a radunare a malapena quattro gatti, con qualche bandiera e molti slogan no-vax e pro-Putin, per dichiarare guerra atomica contro Draghi.
Che, ai loro occhi, ha il peccato mortale di aver tolto la poltrona all'ottimo Giuseppe Conte. Il killer di cotanto statista un nome: «Matteo Renzi ha fatto cadere il suo governo», piange il deputato Francesco Sapia, «poi è arrivato lui, il peggiore di tutti. E ora lo dobbiamo mandare a casa: è l'amico dei boia della finanza, della guerra e delle armi».
Poi arriva sul palco Raffaele Trano, altro deputato, che strilla: «Questo è un governo infame di un vile affarista». E denuncia gli ex colleghi M5s: «Erano entrati come forze del popolo. E ora sono diventati schiavi». La manifestazione si chiude, e il gruppetto va a festeggiare in pizzeria (a spese del Parlamento).
2 - M5S, CONTE: "NO ARMI, CON ME O LASCIO". DI MAIO, FIDANZATA IN PIAZZA PRO PUTIN
La fidanzata di Luigi Di Maio alla manifestazione contro il governo Draghi e filo Putin.
Proprio così. Come riporta Repubblica, "sotto al palco della manifestazione contro il governo indetta dagli ex 5 stelle di Alternativa spunta anche Virginia Saba. «Sono qui per lavoro», risponde quando le viene chiesto il motivo della sua presenza. Saba infatti «da anni» — spiega — è una collaboratrice di Emanuele Corda, deputata e animatrice della manifestazione organizzata ieri in piazza Santi Apostoli, nel centro di Roma".
"Un impegno professionale dunque, quello della compagna del ministro pentastellato, ma che colpisce, visti gli slogan anti-Draghi lanciati dalla piazza", continua Repubblica.
"Il titolare delle Farnesina, infatti, è da tempo tra i ministri maggiormente in linea col premier, crisi Ucraina compresa. Tanto da essere entrato in rotta con la parte dei 5stelle contraria all’incremento della dote da assegnare agli armamenti".
M5s, aut aut di Conte sulle armi. Tensione anche sul Def
In concomitanza di questa manifestazione tra l'altro, Giuseppe Conte aveva lanciato un doppio messaggio indirizzato proprio anche a Di Maio. Il primo, alla vigilia delle votazioni sulla presidenza M5s, interno al Movimento per dire basta a chi rema contro e provoca un'immagine di divisione, vuole una legittimazione piena.
Il secondo diretto al governo: il Movimento 5 stelle è la prima forza parlamentare della maggioranza, deve tener conto delle nostre posizioni, sul no all'aumento delle spese militari nessuna intenzione di arretrare.
Con un video l'ex premier Conte sferza i suoi ma anche l'esecutivo. Non c'è l'intenzione di minare l'immagine dell'esecutivo ma sulle battaglie care al Movimento si va avanti e "non si gioca più sulla difensiva", l'ex presidente del Consiglio si dice disponibile a correre il rischio di avere tutti contro "pur di difendere gli interessi dell'Italia".
"Non votatemi - osserva - se volete una forza estremamente moderata, conservatrice, compatibile con il passato, timorosa del futuro, disposta a piacere a tutti anche a costo di essere la brutta copia di altri partiti".
E' un modo per sferzare chi, a suo dire, intende logorarlo. Ed è un tentativo a serrare i ranghi perche' dietro l'angolo c'e' il rischio flop sulla votazione sul presidente M5s che si terra' domenica e lunedì.
Nell'agosto del 2021 l'ex premier ottenne 67mila voti, ma nell'ultima votazione sullo statuto a pronunciarsi sono stati solo in 38mila. Al momento i fari sono puntati sul Senato: lunedì sera si terrà una riunione di maggioranza per decidere il da farsi sul dl Ucraina.
C'e' l'ipotesi fiducia, ma a provocare fibrillazione è la partita sugli ordini del giorno. Si tenterà una convergenza: i pentastellati puntano a far sì che ogni discorso sull'aumento delle spese militari venga posticipato alla fine dell'emergenza energetica.
Insomma, prima le risposte sul caro bollette - con il rilancio di uno scostamento di bilancio - poi il resto. Ma il governo dovrebbe comunque fare un riferimento nel Def sulla cifra da mettere a bilancio. Da qui il timore all'interno dei gruppi parlamentari che la situazione precipiti, con la considerazione che Draghi non vuole compromessi e distinguo all'interno della maggioranza.
"Cosi' si mette a repentaglio non solo l'esecutivo ma anche la posizione dell'Italia di fronte alla Nato e all'Europa", osserva un deputato M5s. Ma e' anche la votazione di domani a creare agitazione nei gruppi. Il convincimento di chi all'interno non condivide la linea dell'ex premier è che già in settimana possano arrivare dei ricorsi, portati avanti dall'avvocato Borre', per rendere nullo l'esito delle due ultime votazioni e bloccare anche la presentazione delle liste alle amministrative.
Sotto traccia c'è chi si appella a Grillo, auspicando che sia il garante a fermare Conte perché - osserva un'altra fonte parlamentare - così va a sbattere. Conte è stato netto: "Se il risultato fosse cosi' risicato sarei il primo a fare un passo indietro. Il Movimento ha bisogno di una leadership forte, di una forte investitura. Non posso accettare che ci sia chi rema contro o lavora per interessi propri".