CHE MI VENGA UN GOLPE! - MA CHE SORPRESA: GLI USA ORGANIZZANO COLPI DI STATO IN GIRO PER IL MONDO! A RIVELARLO È JOHN BOLTON, EX CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA NAZIONALE DI TRUMP, PARLANDO DELL’ASSALTO A CAPITOL HILL: “NON FU UN GOLPE ATTENTAMENTE PIANIFICATO. COME PERSONA CHE HA AIUTATO A FARE COLPI DI STATO, SO CHE RICHIEDE UN SACCO DI LAVORO, E NON È QUELLO CHE HA FATTO TRUMP” – OVVIAMENTE SI SONO SUBITO INCAZZATE RUSSIA E CINA, MA ANCHE VENEZUELA E TURCHIA
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(ANSA) - John Bolton, ex consigliere per la Sicurezza nazionale di Donald Trump ed ex ambasciatore Usa all'Onu con George W. Bush, ha rivelato di aver contribuito a colpi di Stato all'estero, suscitando la reazione di vari Paesi, dalla Russia alla Cina, dalla Bolivia al Venezuela e alla Turchia.
Parlando con la Cnn, Bolton ha detto che l'attacco al Capitol del 6 gennaio 2021 "non fu un colpo di Stato attentamente pianificato" e che lui ne sa qualcosa. "Come persona che ha aiutato a fare colpi di Stato, non qui ma in altri posti, esso richiede un sacco di lavoro e questo non è quello che ha fatto (Donald Trump, ndr)".
Forse voleva essere solo una critica all'ex presidente più che una clamorosa ammissione di responsabilità. Ma le sue parole non sono certo passate inosservate, diventando virali sui social, con milioni di visitatori da tutte le parti del mondo. Nel giro di qualche ora hanno suscitato anche condanne ufficiali e speculazioni informali da parte di osservatori stranieri, specialmente in quei Paesi dove decenni di interventismo Usa hanno lasciato forti ricordi.
Mosca ha subito preso la palla al balzo: l'agguerrita portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, ha chiesto una indagine internazionale, tuonando che "è importante conoscere in quali altri Paesi gli Stati Uniti hanno pianificato colpi di Stato". "Non è una sorpresa", le ha fatto eco Wang Wenbin, portavoce del ministero degli Esteri cinese. "L'ammissione mostra semplicemente che interferire negli affari interni di altri Paesi e rovesciare i loro governi è diventato una prassi del governo Usa", ha aggiunto.
Evo Morales, l'ex presidente della Bolivia cacciato dall'esercito nel 2019 sullo sfondo di accuse di elezioni non trasparenti, ha twittato che le parole di Bolton mostrano che gli Stati Uniti "sono il peggior nemico della democrazia e della vita".
In Turchia un giornale locale pro-Erdogan ha legate le ultime dichiarazioni dell'ex consigliere per la Sicurezza nazionale Usa al fallito tentativo di rovesciare il governo di Ankara nel 2016, quando però non aveva cariche di governo. Bolton non ha specificato in quale golpe è stato coinvolto ma, pressato dall'intervistatore, ha sottolineato il fallito tentativo di fare cadere il presidente venezuelano Nicolas Maduro nel 2019, pur precisando che gli Usa non hanno avuto "molto a che fare con esso". Maduro non ha replicato, ma Samuel Moncada, ambasciatore venezuelano all'Onu, ha twittato che Bolton ha ragione: "I colpi di Stato richiedono un sacco di lavoro. Per questo motivo ha fallito con i suoi agenti in Venezuela"