CHE SUCCEDE AL COPASIR? - ADOLFO URSO E ELIO VITO HANNO RIMESSO IL MANDATO IN POLEMICA CON LA LEGA CHE NON HA VOLUTO MOLLARE LA PRESIDENZA PER CEDERLA A FRATELLI D'ITALIA, CHE E' ALL'OPPOSIZIONE - IL PASSATO INGOMBRANTE DI URSO, CANDIDATO NUMERO UNO A RICOPRIRE L'INCARICO DI PRESIDENTE AL POSTO DI VOLPI: GESTIVA UNA SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE CHE AIUTAVA LE IMPRESE ITALIANE CHE VOLEVANO FARE AFFARI IN IRAN…
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1 - DAGONEWS
Sullo stallo legato alla presidenza del Copasir, palazzo Chigi è rimasto in silenzio. I presidenti di Camera e Senato, Fico e Casellati, hanno ributtato la palla ai partiti. Della seria, sbrigatevela da soli. Lo stesso Mattarella ha mantenuto una rispettosa distanza da una faccenda che riguarda il Parlamento. Tra i molti nodi che riguardano il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica c'è quello che riguarda Adolfo Urso.
Il senatore di Fratelli d'Italia, candidato numero uno a prendere il testimone dal leghista Volpi alla guida del Comitato, prima di tornare in Senato, gestiva una società di intermediazione che aiutava le imprese italiane che volevano fare affari in Iran. In un'intervista a "il Tempo" del 2017, Urso raccontava la sua esperienza di lavoro con Teheran: "Almeno una volta al mese vado per incontrare i miei partner, formare i collaboratori e i dipendenti, seguire direttamente i progetti".
L'ex colonnello di An mostrava grande entusiasmo per la vittoria elettorale di maggio 2017 con Rohani è stato riconfermato presidente: "È una vittoria senza precedenti perché il confronto era netto e chiaro con la Guida Suprema che aveva appoggiato il suo antagonista e con tutti coloro, pasdaran e fondazione religiose, che pensavano di fermare l’accordo sul nucleare. Hanno vinto i giovani, la storia va avanti". Parole di miele sull'Iran e il suo presidente che alcuni non hanno dimenticato. E' opportuno che il presidente del Comitato che vigila sui servizi segreti abbia avuto un rapporto così stretto con un paese, l'Iran, che i nostri alleati americani guardano ancora con sospetto?
2 - COPASIR: URSO RIMETTE MANDATO A CASELLATI
(ANSA) - Adolfo Urso ha consegnato una lettera alla presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati con cui "rimette il suo mandato" da componente del Copasir. Lo si apprende a Palazzo Madama.
"Preso atto che il suo invito ad una soluzione politica non ha finora avuto risposta da parte dei gruppi di maggioranza e della successiva richiesta del presidente del Copasir affinché tutti i componenti il comitato rassegnino le proprie dimissioni, le manifesto la mia intenzione a rendere disponibile il mandato con gli altri membri che avranno analogo atteggiamento se lei ritiene che ciò possa servire a dirimere la questione", scrive Urso a Casellati.
"I presidenti dei gruppi parlamentari di Fratelli d'Italia hanno già dichiarato di essere disponibili a lavorare su una composizione concordata con i gruppi di maggioranza, sottolineando che tale questione è però diversa e separata da quella imprescindibile che riguarda la funzione di garanzia che la legge conferisce al presidente del Comitato", conclude.
3 - COPASIR: VITO (FI) SI DIMETTE DA COMITATO
(ANSA) - Elio Vito, uno dei due membri di Fi del Copasir, si é dimesso dal Comitato con una lettera al presidente della Camera. "Signor Presidente - scrive Vito - è con rammarico che Le comunico le mie dimissioni dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica.
Non è più tollerabile, in un Organo così importante ed in un momento così delicato, il perdurare di una situazione non corrispondente alla legge, con alla presidenza un esponente della maggioranza". "È evidente che per risolvere tale situazione - prosegue la lettera , non dovrei essere io a rassegnare le dimissioni, ma spero che questo gesto indichi la via del rispetto delle regole istituzionali, a chi avrebbe dovuto già seguirla" conclude Vito
3 - URSO: "IO, EX COLONNELLO DI AN, ORA AIUTO LE IMPRESE IN IRAN"
Estratto dell'articolo di Antonio Rapisarda per "il Tempo"
«Scusami un attimo. Sto controllando al centralino la prenotazione dell’aereo…».
Dove va di bello Adolfo Urso?
In Iran…
E che ci fa nel Paese degli ayatollah?!
Lavoro per le imprese italiane, ho aperto un ufficio della mia società a Teheran e almeno una volta al mese vado per incontrare i miei partner, formare i collaboratori e i dipendenti, seguire direttamente i progetti. Stavolta troverò una città in festa per la vittoria di Rohani…
Fermiamoci un attimo. Adolfo Urso, 59 anni, siciliano di Acireale, ex viceministro, ex colonnello di An. È stato tra i finiani di punta e “di allora” che seguirono Gianfranco Fini nello scontro fratricida con Berlusconi. Imploso tragicamente quel progetto e messa su una start-up, oggi si è ripreso le chiavi della sua fondazione Farefuturo. Sostiene il percorso Giorgia Meloni, «come un fratello maggiore sì, ma che ha fatto i suoi errori».
Perché è così contento del successo di Rohani?
È una vittoria senza precedenti perché il confronto era netto e chiaro con la Guida Suprema che aveva appoggiato il suo antagonista e con tutti coloro, pasdaran e fondazione religiose, che pensavano di fermare l’accordo sul nucleare. Hanno vinto i giovani, la storia va avanti.
C’entra qualcosa con il suo business l’esperienza da ex viceministro con delega al Commercio estero?
Molto, ovviamente. Io non percepisco il cosiddetto “vitalizio” e quindi, chiusa la mia esperienza istituzionale, nel pieno rispetto della legge sul conflitto di interessi, che altri hanno aggirato, ho realizzato una società di consulenza alle imprese che opera in molti paesi del mondo. Già quattro anni fa, avevo percepito che la situazione stava cambiando e che saremmo giunti a questo punto, per questo ho scommesso sull’Iran ed ho avuto ragione.
Trump sarà visto con il diavolo lì dopo la stagione Obama…
È un pregiudizio. Il governo iraniano aveva “consigliato” la comunità iraniana che vive negli Stati Uniti di votare Trump, perché lo riteneva meno legato agli stereotipi ideologici rispetto alla Clinton. Peraltro, non è facile spiegare al mondo perché l’amministrazione Usa preferisca l’Arabia Saudita, Paese dove Trump proprio in queste ore ha firmato accordi miliardari per la vendita di armi, rispetto all’Iran. L’Iran è in guerra contro l’Isis, come noi…l’Arabia Saudita ha giocato con il fuoco finanziando i fondamentalisti. […]