CHE SUCCEDE A PUTIN? IL PRESIDENTE RUSSO HA CANCELLATO LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO, IL RICEVIMENTO AL CREMLINO, LE TELEFONATE IN DIRETTA CON LA POPOLAZIONE E GLI ALTRI APPUNTAMENTI DI FINE ANNO – SECONDO I CRITICI, VUOLE EVITARE DI DOVER RISPONDERE A DOMANDE SCOMODE SULLA GUERRA IN UCRAINA – MENTRE NON TROVANO ALCUNA CONFERMA LE RICORRENTI VOCI SUI PROBLEMI DI SALUTE DI “MAD VLAD”…
-Fabrizio Dragosei per il “Corriere della Sera”
Prima una settimana di continue apparizioni televisive in circostanze diverse, ma sempre tra persone più che fidate, dalle quali non ci si poteva attendere alcuna domanda imbarazzante. Poi gli annunci di appuntamenti canonici cancellati senza una spiegazione ufficiale: niente conferenza stampa di fine anno, nessun ricevimento al Cremlino.
Non ci sono comunicazioni sull’annuale linea diretta con le telefonate del pubblico, ma pare proprio che anche in questo caso l’agenda di Vladimir Putin risulterà troppo piena. Rimane per ora in programma, anche se la data del 27 dicembre non è confermata, il discorso alle Camere riunite che il presidente russo è obbligato a tenere in base alla Costituzione.
Che succede? I critici del Cremlino non hanno dubbi: Vladimir Vladimirovich vuole evitare le occasioni nelle quali potrebbe trovarsi di fronte a dichiarazioni o domande «fuori dalla linea» sull’Operazione militare speciale in Ucraina o, addirittura, scomode. Questo perché gli eventi di cui abbiamo parlato venivano tradizionalmente tenuti in diretta.
Ma bisogna dire che in ogni caso sarebbe assai semplice per i collaboratori del presidente organizzare il tutto in maniera da evitare brutte sorprese. Come in realtà avviene spesso. Nella conferenza stampa annuale, alla quale si accreditano centinaia e centinaia di giornalisti, la parola viene quasi sempre data unicamente a reporter che chiedono quello che non è sgradito ai vertici del Paese. E le telefonate in diretta dei cittadini russi (maratone che in genere durano quattro ore) sembrano accuratamente filtrate.
Negli ultimi giorni, d’altra parte, si è visto che il presidente può tranquillamente partecipare a manifestazioni pubbliche senza correre alcun rischio. A fine novembre, ad esempio, c’è stato l’incontro trasmesso dalla tv con le madri dei soldati. Solo che dall’evento sono state escluse le rappresentanti della principale associazione che da anni si occupa del destino dei giovani coscritti. E che erano pronte a fare domande per lo meno difficili sullo scarso addestramento delle reclute e sulla carenza di equipaggiamento.
Mercoledì scorso Putin ha riunito il Consiglio per il rispetto dei diritti umani. Però pochi giorni prima i membri dell’organismo che avevano espresso la volontà di confrontare il presidente sulla condizione delle carceri russe erano stati rimossi con un decreto presidenziale.
Giovedì altro appuntamento «tranquillo» con gli ufficiali ai quali ha consegnato la stella d’oro di Eroe della Russia. Il presidente è stato ripreso anche mentre chiacchierava informalmente con i neodecorati. Nessuno di loro, naturalmente, poteva avere nulla di spiacevole da dire a Putin.
Infine, la settimana si è chiusa venerdì con una conferenza stampa a margine di un vertice regionale in Kirghizistan. Ma i giornalisti russi erano quelli del cosiddetto pool del Cremlino, inviati selezionati che seguono sempre i viaggi del presidente. Forse prima della fine dell’anno Putin incontrerà nuovamente questi reporter per far vedere che parla con la stampa. Infine, ci sarà con ogni probabilità il solito messaggio di fine anno. Cinque minuti alle 23.55 del 31 dicembre per fare gli auguri ai russi.
Nessuna conferma invece all’ipotesi di una qualche malattia del presidente avanzata da qualcuno. Al Cremlino oramai non smentiscono nemmeno. Negli anni a Putin sono stati attribuiti malanni di ogni genere.