CHE SUCCEDE AL SECONDO TURNO DELLE ELEZIONI FRANCESI? COME SI VOTA? E PERCHÉ IN ALCUNI SEGGI ACCEDONO AL BALLOTTAGGIO TRE CANDIDATI? IL 7 LUGLIO SI VOTERÀ NEI COLLEGI DOVE NESSUNO HA OTTENUTO LA MAGGIORANZA ASSOLUTA. AL SECONDO TURNO SI “QUALIFICANO” TUTTI COLORO CHE HANNO OTTENUTO ALMENO IL 12,5% DEI CONSENSI – LE PEN È IN VANTAGGIO, MA LA DESISTENZA TRA MACRON E LA SINISTRA POTREBBE IMPEDIRLE DI OTTENERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA (A QUOTA 289 SEGGI)
-Estratto dell'articolo di Samuele Finetti per il “Corriere della Sera”
Il numero magico è 289: sono i seggi che un partito deve conquistare all'Assemblea nazionale la camera bassa del Parlamento francese per avere una maggioranza assoluta.
1. Quanti seggi sono in palio?
Il voto rinnoverà l'intera Assemblea. La Costituzione francese fissa a 577 il numero massimo di deputati, seggi che sono suddivisi in questo modo: 558 per i dipartimenti, 8 per la Nuova Caledonia e i territori d'oltremare e 11 per i francesi residenti all'estero.
2. Come funziona il voto?
Possono votare tutti i cittadini francesi che abbiano compiuto 18 anni, in totale circa 49 milioni di cittadini. I deputati sono eletti con un sistema maggioritario a due
turni. Per essere eletti al primo, è necessario ottenere la maggioranza assoluta nella
propria circoscrizione e un numero di voti pari a un quarto degli elettori locali registrati.
[...] al secondo turno, in programma il 7 luglio: si «qualificano» tutti i candidati che abbiano ottenuto il voto di almeno il 12,5% degli elettori registrati nella circoscrizione.
Nella maggior parte dei casi passano due candidati, ma l'alta affluenza ha favorito l'avanzamento di tre candidati: ci saranno decine di «triangolari» e per questo le «desistenze» saranno decisive. Al secondo turno è sufficiente ottenere la maggioranza relativa.
3. Cosa succede se a vincere è un partito di orientamento diverso da quello del presidente della Repubblica?
Si verifica la cosiddetta «coabitazione» tra governo ed Eliseo: ce ne sono state tre
nella Francia del dopoguerra (1986-1988, 1993-1995, 1997-2002). Il governo è responsabile della maggior parte delle decisioni di politica interna, mentre il capo dello Stato guida le forze armate.Non ci sono attribuzioni precise riguardo la politica estera, anche se il rappresentante del Paese fuori dai confini è di norma il presidente. [...]