CHE TORCI-COLLE! - LA TEORIA DEL COMPLOTTO ANTINAPOLITANO (E MONTI) IMPAZZA - SECONDO VIOLANTE, LA “COSPIRAZIONE DEL CETRIOLO” DI GRILLO, DI PIETRO E TRAVAGLIO E’ “UN DISEGNO CHE PUNTA ALLA DESTABILIZZAZIONE DEL SISTEMA POLITICO ITALIANO” - CICCHITTO E CASINI SOTTOSCRIVONO IN PIENO E ANCHE DALLE PARTI DELLE (EX?) TOGHE ROSSE DI MD CI SI PENSA A REGOLE-BAVAGLIO PER I PM…


Dino Martirano per il Corriere della Sera

LUCIANO VIOLANTE

Anche a causa della mancanza di vera attività istituzionale - la Camera torna a riunirsi i primi di settembre con il ddl intercettazioni che sonnecchia in fondo all'ordine del giorno, mentre il Csm ha convocato il plenum per il 12 di quel mese e quello della Consulta deciderà sull'ammissibilità del ricorso del capo dello Stato contro i pm di Palermo solo il 19 settembre - il caldo torrido di fine agosto contribuisce ad incendiare un dibattito sulla giustizia che ora profila anche un attacco per via politico giudiziaria alle massime autorità dello Stato.

LUCIANO VIOLANTE

«Vogliono abbattere Napolitano e Monti», ha infatti detto Luciano Violante, responsabile riforme del Pd a Sussidiario.net che lo ha intervistato al meeting di Comunione e liberazione a Rimini. Per l'ex presidente della Camera, al quale il Pd ha delegato la delicata gestione del conflitto Quirinale-pm di Palermo, quella che sta menando fendenti alla base del Colle non è un'armata Brancaleone ma un esercito ben organizzato in quanto all'attività tattica ma anche agli obiettivi strategici:

Giorgio e Clio Napolitano in vacanza da chi

«C'è un progetto politico portato avanti da diversi soggetti: Grillo, Di Pietro, il Fatto Quotidiano costituiscono uno schieramento politico mediatico che ha l'obiettivo di utilizzare i processi in corso contro il governo. Vogliono abbattere Napolitano e Monti, i due pilastri che hanno saputo mettere in carreggiata il paese. Un disegno che punta alla destabilizzazione del sistema politico italiano». Violante poi si è detto contrario ad ogni ipotesi di amnistia: «Io sono contrario all'amnistia perché è uno strumento per non affrontare il problema del sovraffollamento delle carceri italiane».

GIORGIO NAPOLITANO

E questo è solo un assaggio della campagna elettorale. Tanto che il capogruppo dell'Idv al Senato, Felice Belisario, dice che «Violante continua a farneticare su complotti ma lui, responsabile del Pd per le riforme mancate, è un uomo al servizio dei poteri forti». Ma Belisario va anche oltre: «Violante con le sue dichiarazioni dimostra un'imbarazzante sintonia con Cicchitto sulla giustizia e sulla teoria del complotto. I due sono fatti l'uno per l'altro». La qual cosa, tuttavia, non dispiace a Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera: «È proprio vero che non bisogna mettere limiti alla provvidenza. Ma ho un solo dubbio che l'eccesso di caldo offuschi la lucidità di analisi di Belisario mentre la denuncia di Violante è cosa seria».

beppe grillo incazzoso

Dà ragione a Violante anche Roberto Rao (Udc): «Conosciamo bene il virus del populismo giudiziario, ma contro questo attacco oggi la politica può dare una risposta compatta e convincente. Occorre però mettere da parte le polemiche sul passato e respingere con fermezza le valutazioni personali e politiche di singoli magistrati autodefinitisi militanti della verità e della Costituzione».

ANTONIO DI PIETRO

Ma anche tra le toghe qualcosa si sta muovendo. I mal di pancia che da settimane serpeggiano nelle mailing list - in cui si notano alcuni interventi critici sull'esposizione mediatica del procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia - potranno avere uno sbocco anche nel forum online aperto da Magistratura democratica (la componente di sinistra dell'Anm) le cui domande di accesso sono molto semplici. È opportuno che un magistrato esprima esplicitamente idee politiche anche in manifestazioni di partito? O che si candidi in Parlamento o magari negli enti locali magari in quegli stessi luoghi in cui da pm ha indagato sui reati contro la pubblica amministrazione?

MARCO TRAVAGLIO

Senza fare nomi è fin troppo evidente il riferimento a Ingroia e al pm Narducci che a Napoli è entrato e uscito dalla giunta De Magistris (anche lui ex pm). In buona sostanza Md è pronta a rivedere le sue posizioni: «Tradizionalmente la corrente ha sempre sostenuto che nessun limite può esser posto alla libera manifestazione del pensiero del magistrato. Ma un quadro cambiato ci costringe a rivisitare l'idea che ciascuno di noi aveva maturato sui rapporti tra magistratura e politica e a chiederci se non debbano essere ripensati i limiti da osservare nella nostra comunicazione verso l'esterno».

Monti Napolitano