CHI DICE DAZI DICE DANNI - TRUMP ANNUNCIA IL 25% DI ''TARIFFS'' SU 200 MILIARDI DI BENI CINESI E LE BORSE VANNO A PICCO: SHENZHEN SPROFONDA DEL 7,4% E I MERCATI EUROPEI PARTONO MALISSIMO - SEMBRAVA CHE IL NEGOZIATO FOSSE VICINO ALLA FIRMA FINALE, EVIDENTEMENTE IL PUZZONE DI WASHINGTON VUOLE STRAPPARE QUALCHE ALTRA CONCESSIONE LAST MINUTE. LA CINA PRIMA MINACCIA DI FAR SALTARE LA VISITA DEL VICE PREMIER, POI CAMBIA IDEA
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Ore 10. La nuova offensiva di Donald Trump sul fronte commerciale manda a picco tutti i listini asiatici, in una giornata che si preannuncia difficile per i listini di tutto il mondo. L'Europa parte in profondo rosso: Milano cede l'1,92%, Francoforte l'1,63%, Parigi l'1,95% mentre Londra è chiusa per festività.
I principali indici in estremo Oriente registrano alla conclusione degli scambi un rosso pesantissimo: il Composite di Shanghai crolla del 5,58%, mentre Shenzhen sprofonda del 7,38%.
A innescare la paura degli investitori il tweet di ieri sera con cui il presidente americano ha annunciato dazi al 25% sull'import di 200 miliardi di dollari di beni "made in China" che dovrebbero scattare a partire da venerdì. Una mossa a sorpresa proprio mentre è in corso il rush finale dei negoziati che avrebbero dovuto invece portare a una tregua commerciale tra i due Paesi, con un'intesa che secondo alcuni osservatori sarebbe potuta arrivare proprio questo venerdì.
Pechino per in un primo momento aveva lasciato intendere di valutare anche l'annullamento della visita del vice premier Liu He a Washington ma in mattinato ha fatto sapere che la delegazione cinese "si sta preparando per andare negli Usa" per il nuovo round negoziale sul commercio dell'8 maggio, come da programma. Il portavoce del ministero degli Esteri, Geng Shuang, ha aggiunto di sperare che "Usa e Cina possano trovare una soluzione a metà strada"
Sul fronte valutario è stabile l'euro: la moneta unica si posiziona a 1,119 dollari. Partenza invece al rialzo per lo spread: il differenziale Btp-Bund schizza in avvio a 259 punti dai 253 della chiusura di venerdì. Il rendimento del nostro titolo decennale si attesta al 2,59%.
L'effetto Trump si fa sentire anche sul petrolio, le cui quotazioni sono in deciso ribasso in mattinata. Il Wti cede 1,36 dollari a 60,58 dollari nelle borse elettroniche in Asia, il Brent è crollato di 1,40 dollari a 69,45 dollari.