CHI DIFENDE OBAMA DAL SUO (EX) MINISTRO DELLA DIFESA? - ROBERT GATES SPARA UN NUOVO SILURO CONTRO IL PRESIDENTE: ''NON HA CAPITO IL REALE PERICOLO DELL'ISIS, HA RISPOSTO IN RITARDO E MALE. ORMAI I VIAGGI IN EUROPA PER GLI AMERICANI SONO OFF-LIMITS, HANNO PAURA DI ATTENTATI JIHADISTI''


barack obama in lacrime annuncia misure contro le armi 7

Francesco Semprini per “la Stampa

 

Barack Obama non è stato in grado di comprendere il reale grado di pericolo dello Stato islamico, ha risposto in ritardo all' avanzata del Califfo in Siria e Iraq, che ha causato la fuga dei rifugiati verso l' Europa, un fenomeno che col tempo avrà ricadute anche in America.

 

barack obama in alaska 5

L' ex segretario alla Difesa, Robert Gates, consegna la sua eredità politica al pubblico del Council of Foreign Relations, nel corso di un incontro nel quale non lesina affondi a Barack Obama senza mai chiamarlo per nome. Il Presidente ha preso sotto gamba lo Stato islamico, ha sottostimato il grado di terrore che esso poteva scatenare in America.

 

barack obama

«Ho parlato con alcuni operatori del settore turistico qui a New York, e loro mi hanno spiegato che i viaggi in Europa sono off-limits, nessuno ci vuole andare. Molti newyorchesi hanno cambiato destinazione, perché temono per la loro incolumità nel Vecchio continente».

 

Gates spiega che in realtà la frequenza degli attacchi è bassa per la legge dei grandi numeri, quindi si tratta di un effetto psicologico, di una sindrome quella che sta colpendo gli americani. L' inquilino della Casa Bianca «ha completamente sbagliato la lettura dell' effetto psicologico di questi attacchi condotti da gruppi sponsorizzati dall' Isis o da individui autoradicalizzati sui cui attentati l' Isis mette la firma ex post».

 

«Reazione tardiva»

ROBERT GATES E OBAMA

Questo il primo grande passo falso secondo il capo del Pentagono, l' unico ad aver servito in due amministrazioni, quella repubblicana di George W. Bush e quella democratica di Obama. L' altro errore è nell' approccio del presidente al problema degli attentati, quando assicura che lo risolverà: «È inconcepibile solo pensare di essere in grado di risolvere un problema di questo genere» che al massimo si può contrastare.

 

ROBERT GATES E JOE BIDEN

Si tratta quindi di rassicurazioni senza fondamento per l' ex segretario che sulla guerra al califfato racconta come i militari «hanno dovuto fare a lungo pressioni affinché l' amministrazione adottasse le misure che solo di recente, e con una certa riluttanza», sono state intraprese per fermare Abu Bakr al-Baghdadi.

 

In particolare il sostegno alle tribù sunnite e ai curdi e, a un livello più contenuto, alle forze di sicurezza irachene, attraverso l' addestramento, l' armamento, l' assistenza logistica, l' intelligence e l' invio dei corpi speciali.

 

ROBERT GATES E IL PRESIDENTE AFGHANO HAMID KARZAI

«Questa era l' unica alternativa al massiccio dispiegamento di forze terrestri da parte dell' America, ed è stato fatto tardi, per questioni politiche, per la riluttanza dell' amministrazione, come raccontano anche i miei successori, Leon Panetta e Chuck Hagel», anche loro dimissionari.

 

«E questo ha avuto un certo impatto nel mondo», prosegue Gates che menziona in primis la crisi dei rifugiati, uno dei problemi più difficili «con cui gli amici europei devono confrontarsi, assieme al rischio che tra poco possano essere ripristinate le frontiere e la Gran Bretagna esca dall' Unione, tutti fattori che possono avere ricadute notevoli anche su di noi americani».

ROBERT GATES E HILLARY CLINTON
BARACK OBAMA E ROBERT GATES
ROBERT GATES CON DIETRO PETRAEUS
ROBERT GATES CON OBAMA E JOE BIDEN
IL LIBRO DI ROBERT GATES DUTY MEMOIRS OF A SECRETARY AT WAR

 

ROBERT GATES CON OBAMA