CHI FERMERÀ TRUMP? - SONDAGGI: È IN TESTA NEI PRIMI TRE STATI DELLE PRIMARIE - SPARA ANCORA SU MEGYN KELLY: FOTO SEXY E FOTO FALSA PER RICORDARE CHE TRA GLI AZIONISTI DI FOX NEWS C'È LO SCEICCO SAUDITA ALWALEED - CAMILLE PAGLIA SU HILLARY: ''SE NON SCALDA I CUORI DEGLI ELETTORI, LA COLPA NON È CERTO DEGLI UOMINI, MA DEL SUO MODELLO DI FEMMINISMO''
1.TRUMP PUBBLICA LE FOTO SEXY DI MEGYN KELLY: ''PROPRIO LEI PARLA DI COME IO TRATTO LE DONNE?''
Dagonota - Continua anche oggi il fuoco di Trump su Megyn Kelly: su Twitter pubblica le foto della giornalista per ''GQ'', corredate dalla scritta: ''Lei accusa Trump di trattare le donne come oggetto e poi fa servizi fotografici come questi''. Non solo: ritwitta pure un'immagine (falsa) della Kelly abbracciata allo sceicco saudita Alwaleed e a una che dovrebbe essere sua sorella ma è probabilmente solo una generica donna col burqa. ''Forse non sapete che lo sceicco è co-proprietario di Fox News. Googlatelo!''.
In realtà Alwaleed, che vuole essere la ''faccia buona'' dei sauditi in America, e che ha attaccato molto duramente Trump, ha un fondo di investimento che a sua volta possiede una quota di 20th Century Fox, la società della galassia Murdoch di cui fa parte anche il canale all-news. Quanto basta però per mettere la Kelly (e il canale) nel mirino degli anti-islamisti seguaci di Trump...
2.USA 2016:SONDAGGIO, TRUMP DOMINA IN PRIMI TRE STATI PRIMARIE
(ANSA) - Il magnate Donald Trump domina il campo dei candidati repubblicani alla Casa Bianca nei primi tre Stati delle primarie, compreso l'Iowa dove inizialmente il suo rivale Ted Cruz era in testa, secondo un nuovo sondaggio targato Wall Street Journal/Nbc/Marist. Resta invece il testa a testa in Iowa tra i due principali candidati democratici, Hillary Clinton (48%) e Bernie Sanders (45%), che sembrano invece aver ipotecato ciascuno uno degli altri due Stati (New Hampshire e Sud Carolina).
In Iowa il re dell'immobiliare guida con il 32% davanti al senatore del Texas (25%), mentre il senatore dell Florida Marco Rubio e' fermo al 18%. Nel New Hampshire e in Sud Carolina Trump ha un vantaggio molto piu' ampio su Cruz: 31% a 12% (con Rubio all'11%) e 36% a 20%. Tra i candidati democratici lo stato piu' incerto dei tre resta lo Iowa, con Hillary Clinton che conduce 48% a 45% su Bernie Sanders. Il senatore del Vermont domina largamente nel New Hampshire (57% a 38%), mentre nel Sud Carolina il rapporto si ribalta a favore dell'ex segretario di Stato (64% contro 27%).
3.CAMILLE PAGLIA CONTRO HILLARY
Da “la Stampa”
«Se Hillary non scalda i cuori dell’elettorato maschile, la colpa non è certo degli uomini, ma del suo modello di femminismo». La scrittrice e storica femminista Camille Paglia volta le spalle all’unica candidata donna alla Casa Bianca. «Purtroppo - osserva Paglia sulle colonne del magazine “Salon” - l’ex first lady ha fatto proprio il motto “prenditela con gli uomini” di Gloria Steinem, una corrente di pensiero che relega le donne al ruolo di vittime dei soprusi dell’altro sesso e costantemente bisognose del sostegno del governo».
La saggista di origini italiane fa riferimento al tono «di superiorità misto a insofferenza» con cui spesso la Clinton si rivolge agli uomini. Un atteggiamento «frutto probabilmente di alcuni episodi della sua vita privata: dal rapporto con un padre autoritario all’infedeltà del marito». Ombre del passato che ¬ secondo Paglia ¬ si allungano minacciose sull’Election Day di novembre.
4.MEGYN, BIONDA E DURA LA STELLA DELLA DESTRA FA FUGGIRE TRUMP “NIENTE TV SE C’È LEI”
Federico Rampini per “la Repubblica”
La destra americana ha una nuova star, la donna che ha fatto fuggire Donald Trump. Megyn Kelly, 45 anni, origini irlandesi, anchorwoman di punta della Fox News.
Giovane, bella, conservatrice fino al midollo, è diventata l’idolo dei repubblicani “rispettabili”, una razza non ancora del tutto estinta. Ma il complimento più clamoroso gliel’ha fatto un mostro sacro della sinistra, il regista Michael Moore: «Lei ha fatto quello che né Jeb Bush né Rubio o Cruz sono riusciti a fare, ha spaventato Trump, lo ha zittito, lo ha messo in fuga».
I seguaci di Trump la odiano, per altri è diventata perfino un feticcio erotico: basta scorrere Google per trovare delle sue foto truccate, il suo volto incollato col photoshop a provocanti nudi femminili. E tuttavia lei stessa non ha disdegnato, all’occasione, di comparire sulle copertine di alcuni magazine per soli uomini. Vanity Fair le ha dedicato la copertina, facendola intervistare da una delle sue grandi firme, Evgenia Peretz.
Il “caso Kelly” dura da cinque mesi e mezzo, è diventato una “storia parallela” dentro questa campagna elettorale: fino al clamoroso annuncio di Donald Trump che ha disertato l’ultimo dibattito tv, ieri sera, perché Fox aveva confermato la Kelly come intervistatrice. Lui aveva posto il veto, dopo il memorabile scontro del 15 agosto.
Allora la Kelly aveva apostrofato Trump, durissima: «Lei è sicuro di avere il carattere adatto per fare il presidente? Lei ha insultato le donne che non le piacciono, chiamandole di volta in volta grasse scrofe, cagne, prostitute, animali disgustosi. Nel suo show Celebrity Apprentice lei disse che avrebbe voluto vedere una concorrente in ginocchio ai suoi piedi. Se si trovasse contro Hillary Clinton, non crede che lei lo accuserebbe di essere contro le donne?».
La replica più dura da Trump arrivò in una successiva intervista alla Cnn. Donald disse di avere visto una Kelly «con il sangue che le usciva dagli occhi, anzi da tutte le parti».
Un’allusione al ciclo mestruale, un’altra volgarità da aggiungere al termine bimbo (più o meno “bella pupa”) più volte rivolto da Trump alla giornalista. Da allora i due non hanno smesso di condurre una guerriglia a distanza: lei con una superiorità in fair-play, lui col vantaggio dell’oltre 30% nei sondaggi presso la base repubblicana.
La Kelly è diventata il simbolo di una guerra più vasta e importante, per l’anima della destra, per il destino del partito repubblicano. Una guerra capace di riservare ancora chissà quali sorprese. Tant’è che lacera la stessa Fox News.
Dopo lo scontro di agosto la Kelly fu tradita da molti suoi colleghi. Cominciando con Bill O’Reilly, che fece di tutto per invitare Donald Trump al suo talkshow garantendogli un trattamento coi guanti di velluto. Praticamente tutti i talkshow della Fox hanno avuto Trump come ospite da allora, con giornalisti (uomini e donne) compiacenti e docili pur di agganciare l’audience stratosferica che segue il magnate-candidato.
Per fugare l’impressione che Megyn fosse stata abbandonata – e le voci di una sua partenza verso altri network – è dovuto scendere in campo l’amministratore delegato Roger Ailes, braccio destro di Rupert Murdoch, prendendo le difese dell’anchorwoman. E lei non ha esitato a tornare all’attacco, con dure critiche a Trump sulla sua proposta di chiudere le frontiere Usa a tutti gli islamici.
Nell’intervista a Vanity Fair la Kelly rivela un retroscena: «Prima Trump era un mio ammiratore, mi mandava ritagli di giornali lusinghieri su di me, con la sua firma, mi telefonava per complimentarsi ». Lei che fino all’età di 33 anni faceva l’avvocato in tribunale, oggi dall’alto dei suoi 9 milioni di stipendio annuo non ha paura di nessuno.
E’ quasi un’icona femminista, se non fosse che non perde occasioni per attaccare anche Hillary. Un altro uomo di spettacolo di sinistra, Bill Maher, spiega così la strana attrazione che la Kelly può esercitare: «La vediamo come l’unica sana di mente là dentro Fox News. E’ come la ragazza bionda del drago nel Trono di Spade: tutti gli altri sono zombie o nani o hanno rapporti incestuosi con una sorella».
5.TRUMP ALLA PROVA DELLE DONNE
Paolo Mastrolilli per “la Stampa”
Se Donald Trump verrà eletto presidente, gli Stati Uniti avranno per la prima volta nella loro storia una first lady che ha posato nuda sulla copertina di un giornale. Melania Knavs, la modella slovena che ha sposato in terze nozze, lo fece nel 2000 su Gq, proprio per celebrare la loro focosa relazione. Questo dice qualcosa sull' America che verrebbe con lui, e su come l' aspirante capo della Casa Bianca vede le donne?
Lo scontro con la «Fox» La domanda è lecita perché Trump, fra le altre cose, ha appena annunciato che stasera non parteciperà al dibattito presidenziale fra i candidati repubblicani, ospitato dalla Fox. Motivo: non sopporta la giornalista Megyn Kelly, che sarà fra i moderatori. La disputa era cominciata nel dibattito del 6 agosto scorso, quando Megyn aveva ricordato a Donald di aver definito le donne «maiali grassi, cani, animali disgustosi», e quindi gli aveva chiesto se questo era un linguaggio accettabile da parte di un Presidente degli Stati Uniti.
Lui se l' era cavata con una battuta, «mi riferivo solo a Rosie O' Donnell», e poi aveva aggiunto che la correttezza politica è il cancro dell' America. La polemica ora è sfociata nella decisione di boicottare il dibattito di stasera, ma ha pure alimentato un dibattito sulla misoginia di Trump, a cui lui ha risposto esibendo appunto Melania, la figlia Ivanka, e tutte le donne che ha assunto in posizioni dirigenziali.
Modella slovena Melania è nata nel 1970 in Slovenia, e ha studiato architettura all' università di Lubiana. A 18 anni aveva firmato con un' agenzia di modelle milanese, e da allora la sua vita era cambiata.
Nel 1998, durante la «fashion week» di New York, era andata ad una festa organizzata da Paolo Zampolli al Kit Kat Club, dove aveva incontrato Donald. Lei aveva 28 anni; lui, impegnato allora nel divorzio dalla seconda moglie Marla Maples, ne aveva 52. Poco dopo si erano sposati con una cerimonia a Palm Beach, dove lei indossava un abito di Christian Dior da centomila dollari. Ora vive nella penthouse della Trump Tower sulla Fifth Avenue, decorata in stile Luigi XIV con marmi e oro, cresce il figlio Barron avuto con Donald, e cura la sua linea di gioielli.
I l marito la venera, almeno in pubblico, e la esibisce come una delle prove di quanto sia buono con le donne. Sarebbe la seconda first lady nata all' estero, dopo Louisa Quincy Adams che era entrata alla Casa Bianca nel 1825, e certamente una novità assoluta rispetto a Michelle Obama, Laura e Barbara Bush, Hillary Clinton, ma anche rispetto all' attrice Nancy Reagan.
Le donne di Donald Donald dice che la sua storia con Melania smentisce tutte le accuse di misoginia, come pure quelle con la prima moglie Ivana e la seconda Marla, che finora hanno rifiutato di confermare le accuse di maltrattamenti insinuate dai suoi critici. È vero che Donald aveva posato sulla copertina di Playboy, nel 1980, e gestiva Miss Universo, ma per lui era tutto a fin di bene.
La figlia Ivanka è l' erede designata della sua compagnia, la Trump Organization, dove il 43 per cento dei dipendenti sono donne. Nessuna società dello stesso tipo, secondo l' avvocato di Trump Michael Cohen, ha così tante signore in posizioni dirigenziali, tipo la senior vice president Rhona Graff, o la responsabile delle risorse umane Deidre Rosen. Già negli Anni Ottanta Louise Sunshine era stata vice presidente esecutiva della compagnia, e Barbara Res aveva gestito la costruzione della Trump Tower.
Anche per la corsa presidenziale Donald si è affidato ad una rappresentante del gentil sesso, Hope Hicks, che governa le sue relazioni pubbliche e in pratica fa da manager della campagna. Hope è una ex modella di 27 anni, ma questo cosa vuole dire?
Donald dice di averla scelta solo perché è la migliore nel suo lavoro, come tutte le altre donne c he hanno illuminato la sua vita.