CHIAMATE GIANNI LETTA! SENZA BERLUSCONI, FORZA ITALIA VA IN FRANTUMI – VOLANO GLI STRACCI TRA IL VICEPRESIDENTE AZZURRO DEL SENATO MAURIZIO GASPARRI E LA CAPOGRUPPO DI FORZA ITALIA LICIA RONZULLI: “DIMETTITI” - E LEI: “SE LO FACCIO VIENE GIÙ TUTTO” (MA GASPARRI HA SMENTITO LA LITE: “VI HANNO INFORMATO MALE”) – CHISSA’ COSA PENSA MARINA BERLUSCONI DELL’ENNESIMO SCAZZO NEL PARTITO: COME DAGO DIXIT, L’OBIETTIVO SONO LE EUROPEE DEL 2024, MARINA VUOLE ONORARE L’INTESA CON LA DUCETTA E FAR SI' CHE FI SUPERI LA SOGLIA DEL 4%...
-Estratto dell’articolo di Virginia Piccolillo per corriere.it
La riunione era stata convocata per organizzare le presenze dei parlamentari nelle commissioni, ma è degenerata in una lite tra il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri e la capogruppo di Forza Italia Licia Ronzulli.
Gli interessati minimizzano, Gasparri dice che «non è successo assolutamente nulla», ma tra i parlamentari forzisti presenti ieri non si parlava d’altro, anche perché i toni dello scontro sono stati tutt’altro che pacati.
Ronzulli ha aperto la riunione comunicando che, per evitare che ci siano assenze tali da pregiudicare i lavori parlamentari, «tutti devono rendersi disponibili a sostituire gli assenti». Tutti e dunque anche Gasparri che però ha reagito spiegando di non poterlo garantire «perché sono il vicepresidente e ho altri impegni». È stato proprio in questo momento che la discussione si è trasformata in una lite. Gasparri ha accusato Ronzulli di non sapere fare il lavoro di capogruppo, «dimettiti» le avrebbe intimato. Ma lei non ha rilanciato: «Dimettermi? Se lo faccio qui viene giù tutto».
Nel pomeriggio, filtrate le indiscrezioni su quanto accaduto negli uffici di palazzo Madama, tutti hanno cercato di smentire. «Vi hanno informato male — ha detto Gasparri — io oggi sono stato impegnato per le comunicazioni del ministro Santanchè e mi sono occupato d’altro, non so davvero di che cosa si stia parlando».
E Ronzulli spiega: «Ho chiesto di garantire la presenza nelle commissioni, in caso di emergenza, anche ai presidenti di commissione e al vicepresidente, perché dobbiamo garantire i numeri per il sostegno al governo». In realtà tutto il gruppo ha assistito alla lite, i testimoni erano diversi e alla fine, sia pur con la garanzia dell’anonimato, la maggior parte dei presenti non ha più potuto negare quanto accaduto.
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Una linea concordata con la famiglia: «Marina Berlusconi mi ha ribadito, nel rispetto dei ruoli, la vicinanza di tutta la famiglia a FI». Il 15 luglio, al consiglio nazionale, Tajani sarà eletto presidente.