CI VOLEVA UN MUSULMANO PER TENERE VIVI I LABURISTI! LA VITTORIA DI SADIQ KHAN A LONDRA RENDE MENO AMARO IL TRACOLLO DEL PARTITO DI CORBYN IN SCOZIA E GALLES - SI VOTASSE OGGI PER LE POLITICHE, CAMERON DORMIREBBE SOGNI TRANQUILLI
F.C. per il “Corriere della Sera”
I laburisti crollano in Scozia. Arretrano in Galles. Galleggiano a fatica in Inghilterra. Ma riconquistano Londra. E Sadiq Khan è il primo sindaco musulmano della capitale. Straccia il conservatore Zac Goldsmith: 44,2 contro 35 allo spoglio delle «prime scelte», 57 a 43 il finale stimato, considerata anche la «seconda scelta» (chi vota indica sia il primo sia il secondo preferito).
Le elezioni amministrative e per i parlamenti di Scozia, Galles e Irlanda del Nord danno un verdetto che sembra contraddittorio. Ma così non è. Il leader del partito laburista, Jeremy Corbyn, si accontenta e commenta: «Abbiamo tenuto». La lettura dei numeri e le considerazioni che ne seguono suggeriscono diverse considerazioni.
Primo: in Scozia, con gli indipendentisti vittoriosi ma senza maggioranza assoluta (63 seggi, sei persi), in cento anni mai era accaduto che i conservatori superassero i laburisti, ormai terza forza. Va meno peggio in Galles dove però avevano la maggioranza assoluta e la perdono (29 seggi, uno in meno dei 30 richiesti) e dove registrano emorragie a favore dei nazionalisti del «Plaid Cymru» e dello Ukip di Nigel Farage (7 seggi). Nel Nord Irlanda sono marginali.
In Inghilterra, conservano oltre a Londra anche Liverpool, ma le percentuali sono le stesse del 2015 e inferiori a quelle del 2012. Secondo: questo era il test vero per misurare la forza di Jeremy Corbyn. Nella storia politica britannica un nuovo leader, e Corbyn lo è dal settembre scorso, ha sempre ottenuto risultati positivi nelle prime consultazioni amministrative della sua gestione.
Corbyn non convince. Rivendica di avere «tenuto» o di avere ripreso Londra dopo otto anni di governo del conservatore Boris Johnson. Ma occorre avanzare per potere sperare di insediarsi a Downing Street. Terzo: gli analisti elettorali convergono nel valutare la tenuta come il prologo di una lenta agonia. E calcolano che se si votasse per il Parlamento oggi a Jeremy Corbyn sarebbe necessario sottrarre l' 11 per cento dei consensi ai conservatori per diventare premier.
Mancano quattro anni alla scadenza del mandato di David Cameron ma 11 punti sono una scalata quasi impossibile. La questione della leadership laburista si riaprirà. Lo scandalo dei «Panama Papers» e l' opposizione alla Brexit potevano nuocere a David Cameron. Invece ottiene un risultato clamoroso in Scozia e congela le posizioni. Sul fronte euroscettico, lo Ukip avanza ma non sfonda. E a Londra, pur incassando la bocciatura di Zac Goldsmith, resta al palo un conservatore euroscettico. È difficile tramutare il voto di ieri in un banco di prova del referendum del 23 giugno. Ma, pur restando vivi i timori, la somma degli europeisti è davanti. Dipenderà da quanti andranno al seggio.