CI VOLEVA TRUMP PER FAR BATTERE UN COLPO ALL’EUROPA – IL PREMIER POLACCO, DONALD TUSK, CONVOCA I MINISTRI DEGLI ESTERI DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, REGNO UNITO E ITALIA, CHE PER LA PRIMA VOLTA APRONO ALLA CREAZIONE DI BOND UE PER LA DIFESA: “È IMPERATIVO RAFFORZARE LA NATO AUMENTANDO LE SPESE PER LA SICUREZZA E LA DIFESA. SARÀ NECESSARIA UNA SPESA SUPERIORE AL 2% DEL PIL” – CON L’ARRIVO DI TRUMP ALLA CASA BIANCA, L’UE DEVE SMETTERLA DI DIPENDERE DAGLI USA...
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1. MOSCA, ABBATTUTI 5 MISSILI ATACMS SU REGIONE BRYANSK
(ANSA) - Il ministero della Difesa di Mosca ha affermato che le difese aeree russe hanno abbattuto cinque missili americani Atacms sulla regione di Bryansk, confinante con l'Ucraina. Lo riferisce la Tass.
2. MOSCA, 'FRAMMENTI DI UN ATACMS SU STRUTTURA MILITARE'
(ANSA) - Le difese aeree russe, che hanno intercettato cinque missili americani Atacms lanciati dall'Ucraina sulla regione di Bryansk, ne hanno solo "danneggiato" un sesto, i cui frammenti sono precipitati su una struttura militare. Lo riferisce il ministero della Difesa, citato dall'agenzia Ria Novosti, affermando che il missile ha provocato un incendio ma nessun danno né morti o feriti.
3. SUMMIT VARSAVIA,LA PACE PUÒ ESSERE NEGOZIATA SOLO CON KIEV
(ANSA) - I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito, riuniti a Varsavia in occasione dei 1.000 giorni di guerra, ritengono "imperativo rimanere fermi nel nostro sostegno a una pace giusta e duratura per l'Ucraina, basata sulla Carta dell'Onu, riaffermando che la pace può essere negoziata solo con l'Ucraina, con i partner europei, americani e del G7 al suo fianco, e assicurandoci che l'aggressore si faccia carico delle conseguenze, anche finanziarie, dei suoi atti illegittimi che violano le regole stabilite dalla Carta delle Nazioni Unite".
4. POLONIA,'OGGI APERTURA AI BOND UE PER LA DIFESA, È SVOLTA'
(ANSA) - "Per la prima volta qui a Varsavia i cinque più grandi paesi europei concordano sulla necessità di bond europei per la difesa, è una svolta molto importante". Lo ha detto il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski al termine del formato di Weimar con Italia, Francia, Germania, Spagna, Regno Unito e Ue.
5. SUMMIT VARSAVIA, AUMENTARE SPESE DIFESA ANCHE OLTRE IL 2%
(ANSA) - I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito, riuniti a Varsavia in occasione dei 1.000 giorni dall'invasione russa dell'Ucraina, ritengono "imperativo rafforzare la Nato aumentando le spese per la sicurezza e la difesa, in linea con gli impegni assunti in precedenza, ribadendo al contempo che, in molti casi, sarà necessaria una spesa superiore al 2% del Pil per affrontare le crescenti minacce alla sicurezza e soddisfare i requisiti di deterrenza e difesa in tutti i settori dell'area euro-atlantica". Lo si legge in un comunicato congiunto adottato oggi a Varsavia.
"Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito - si legge nella nota - ci siamo riuniti oggi riconoscendo che la nostra sicurezza comune è messa a dura prova come mai prima d'ora.
La Russia sta sistematicamente attaccando l'architettura di sicurezza europea. Negli ultimi 1.000 giorni, nella sua guerra di aggressione contro l'Ucraina, la Russia ha ucciso molte migliaia di persone e ha ripetutamente violato il diritto internazionale.
Il revisionismo sconsiderato della Russia e il suo costante rifiuto di fermare l'aggressione e di impegnarsi in colloqui significativi mette a rischio la pace, la libertà e la prosperità nel continente europeo e nell'area transatlantica. La Russia fa sempre più affidamento su partner come l'Iran e la Corea del Nord per sostenere la sua guerra illegittima".
"L'escalation delle attività ibride di Mosca contro i Paesi della Nato e dell'Ue - prosegue il comunicato - è inoltre senza precedenti per varietà e portata, creando rischi significativi per la sicurezza. Per essere all'altezza di questa sfida storica, siamo determinati a rimanere uniti con i nostri partner europei e transatlantici per pensare e agire in grande sulla sicurezza europea. I Paesi europei devono svolgere un ruolo ancora più importante nel garantire la nostra sicurezza, agendo a fianco dei nostri partner transatlantici e mondiali".
"Oggi, pertanto, riteniamo imperativo: riaffermare il ruolo duraturo di una Nato forte e unita come fondamento della difesa e della sicurezza europea, basata su un forte legame transatlantico, su un impegno ferreo a difendersi reciprocamente e su un'equa ripartizione degli oneri; rafforzare la Nato aumentando le spese per la sicurezza e la difesa, in linea con gli impegni assunti in precedenza, ribadendo al contempo che, in molti casi, sarà necessaria una spesa superiore al 2% del Pil per affrontare le crescenti minacce alla sicurezza e soddisfare i requisiti di deterrenza e difesa in tutti i settori dell'area euro-atlantica; rafforzare la sicurezza e la difesa dell'Europa, utilizzando tutte le leve a nostra disposizione, ivi compreso il potere economico e finanziario dell'Unione Europea, e rafforzando la base industriale europea.
A tal fine, ci baseremo sul lavoro svolto in seno alla Nato, all'Unione europea, tra i gruppi di alleati e con i Paesi che condividono le stesse idee, discuteremo di finanziamenti innovativi ed elimineremo gli ostacoli al commercio e agli investimenti nel settore della difesa;
investire nelle nostre capacità militari critiche, tra cui la difesa aerea, gli attacchi di precisione, i droni e la logistica integrata, nonché nelle infrastrutture critiche e nella difesa informatica, investendo al contempo in ricerca e sviluppo e utilizzando nuove tecnologie; migliorare la resilienza alla guerra cognitiva e alle minacce ibride in Europa, anche tramite i relativi meccanismi dell'Ue, e promuovere la resilienza delle nostre società;
intensificare ulteriormente il nostro sostegno militare, economico e finanziario all'Ucraina, accogliendo al contempo con favore il prestito del G7 di 50 miliardi di dollari per garantire all'Ucraina risorse sufficienti per il prossimo anno; rimanere fermi nel nostro sostegno a una pace giusta e duratura per l'Ucraina, basata sulla Carta delle Nazioni Unite, riaffermando che la pace può essere negoziata solo con l'Ucraina, con i partner europei, americani e del G7 al suo fianco, e assicurandoci che l'aggressore si faccia carico delle conseguenze, anche finanziarie, dei suoi atti illegittimi che violano le regole stabilite dalla Carta delle Nazioni Unite; continuare a dissuadere la Russia, ostacolando la capacità di Putin di sostenere la sua guerra di aggressione e limitando lo sviluppo delle capacità militari della Russia, anche tramite misure restrittive".
"Sottolineiamo il nostro fermo impegno per un'architettura di sicurezza europea basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e dell'Osce, che sono stati gravemente violati dalla Russia negli ultimi anni. Siamo convinti - concludono i cinque ministri degli Esteri - che questo sia il momento in cui dobbiamo ottenere risultati e garantire che i nostri cittadini vivano in pace, libertà e prosperità.
A tal fine, saranno fondamentali un'ulteriore integrazione tra gli Stati membri dell'Ue, una più stretta cooperazione tra l'Ue e il Regno Unito e una maggiore cooperazione tra la Nato e l'Unione Europea. Riteniamo che questa sia anche un'opportunità unica per rinnovare le basi delle nostre relazioni transatlantiche con gli Stati Uniti d'America, rafforzando la Nato e garantendo un'equa ripartizione degli oneri all'interno dell'Alleanza".
6. UCRAINA, FORMULA POLACCA
Estratto dell’articolo di Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera”
Una nuova formula politico-diplomatica esordisce oggi, martedì 19 novembre, a Varsavia. I ministri degli Esteri di Regno Unito e Italia si riuniranno con i colleghi del cosiddetto «triangolo di Weimar», formato da Germania, Francia e Polonia. Il primo vertice nella capitale polacca del nuovo «quintetto» si propone di compattare i grandi Paesi europei, coinvolgendo anche Londra e muovendosi in modo trasversale tra Nato e Ue.
È un’iniziativa promossa dal primo ministro polacco Donald Tusk, il più attivo in questo scenario di incertezza che durerà fino al 20 gennaio 2025, quando Donald Trump si insedierà nello Studio Ovale.
Il piano polacco è ambizioso: mettere insieme un blocco di Stati capace di dialogare con la nuova Amministrazione di Washington in tema di difesa e sicurezza. Naturalmente in cima all’agenda resta la guerra in Ucraina.
Gli europei scrutano con ansia crescente i segnali in arrivo dagli Stati Uniti. Prima la telefonata di Trump a Putin, rivelata dal «Washington Post» e smentita dai russi (ma è difficile anteporre la credibilità di Mosca a quella del quotidiano americano).
Poi la battuta del figlio maggiore di Trump, Donald jr,: «ancora poche settimane e poi basta paghetta per Zelensky». Il leader ucraino cerca di coltivare l’ottimismo, ma è sempre più diffuso il timore che Trump e Putin possano imporre agli ucraini una resa mascherata, male, da pace.
Per il momento, comunque, è ancora in campo Joe Biden. Il presidente americano ha deciso di autorizzare gli ucraini a usare i missili «Atacms» per colpire «in profondità il territorio russo», dato che questi ordigni hanno un raggio d’azione fino a 300 chilometri. È un via libera che Zelensky aveva chiesto già molti mesi fa.
La mossa di Biden ha una sua logica, la stessa che il presidente Usa ha seguito dal 24 febbraio 2022, cioè dall’inizio dell’invasione putiniana e che continua a seguire oggi, dopo che di giorni ne sono passati mille. […]