CIAO, SONO MARIO - DRAGHI HA GIÀ FATTO SUE PRIVATISSIME CONSULTAZIONI, SOPRATTUTTO SUL LATO LEGA DOVE HA NEL BOCCONIANO GIANCARLO GIORGETTI UNA SPONDA AMICA - LA SCOMMESSA DI RENZI È PERÒ CHE L'ARRIVO DI DRAGHI, E LA GRANDE COALIZIONE CHE SI PROFILA, SPACCHI IL QUADRO POLITICO MENTRE L'EX GOVERNATORE DELLA BCE DOVRA' SORVEGLIARE CHE ATTRAVERSO IL RECOVERY SI FACCIA "DEBITO BUONO" E NON "DEBITO CATTIVO"

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Estratto dell'articolo di Marco Conti per "il Messaggero"

 

mario draghi al meeting di rimini 5

[…] Berlusconi e Salvini hanno aiutato non poco Renzi nella battaglia per impedire la formazione di un gruppo di responsabili, in grado di permettere a Conte di fare a meno di Iv.

 

Al Nazareno se ne sono accorti tardi, così come a Palazzo Chigi dove però hanno compreso che il dividendo politico che ne avrebbero tratto Berlusconi e Salvini non era permettere il Conte-ter, ma un cambio deciso di scenario che avrebbe permesso alla Lega di rientrare nella partita del Recovery Plan, ripulendo la sua immagine anti-euro e la sua geolocalizzazione internazionale. Per FI ritrovarsi sotto le ali di Super-Mario significa un po' tornare a pieno titolo in quel fronte europeista nel quale Berlusconi si è sempre trovato a suo agio.

 

GIANCARLO GIORGETTI E MATTEO SALVINI

Il nome dell' ex governatore centrale, come possibile candidato per Palazzo Chigi, girava ormai da giorni anche se ieri l' altro il Quirinale aveva smentito telefonate tra Mattarella e Draghi.

 

Al secondo giorno di trattative e di tavoli del programma, anche Mattarella si è però convinto che la possibilità di rimettere su un governo Conte erano fallite e ha alzato la cornetta trovando l' ex presidente della Bce pronto e disponibile. Super-Mario ha però già fatto sue privatissime consultazioni, soprattutto sul lato Lega dove ha da tempo nel bocconiano Giancarlo Giorgetti un punto di riferimento.

 

GIANCARLO GIORGETTI MATTEO SALVINI 1

[…] L'incognita sui numeri che l'esecutivo potrebbe avere soprattutto al Senato è legata proprio al numero di grillini che prenderanno le distanze dal nuovo esecutivo. Senatori M5S in fuga […] che verrebbero compensati proprio dal sostegno dei partiti di centrodestra che già al momento delle ultime consultazioni non avevano escluso di valutare le scelte del capo dello Stato.

 

Giorgetti Salvini

Dire no a Draghi - e prima ancora a Mattarella - è però complicato anche per Giorgia Meloni che da giorni chiede le urne e che, forse, avrebbe preferito un Conte-ter per altri due anni in modo da potersi imporre come candidato-premier del centrodestra. La scommessa di Renzi è però che l'arrivo di Draghi, e la grande coalizione che si profila, scomponga il quadro politico mentre l' ex governatore sorveglia che attraverso il Recovery si faccia «debito buono» e non «debito cattivo».