DA CICCIO KIM A DR. STRANAMORE – LA COREA DEL NORD PROVA UN NUOVO MISSILE CHE PUO’ ARRIVARE FINO A WASHINGTON. E PRENDE TUTTI DI SORPRESA, RUSSI E AMERICANI NON S’ASPETTAVANO QUESTA NUOVA PROVA DI FORZA, FORSE IN RISPOSTA ALLA DIRETTA TV DELLA FUGA DEL SOLDATO – E KIM NON RICEVE L'INVIATO DI PECHINO
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Guido Olimpio per il Corriere della Sera
Un passo alla volta fino alla meta finale: un ordigno armato di testata atomica in grado di tenere sotto tiro gli Stati Uniti. È questa l' essenza dei continui test nord coreani. L' ultima prova, la ventesima nel 2017 dopo la lunga pausa, ha riguardato un missile intercontinentale che, secondo gli esperti più autorevoli, ha una gittata di 13 mila chilometri e dunque potrebbe colpire anche la capitale americana, Washington. Possibile anche che lo abbiano dotato di un «carico» di prova per studiare gli effetti. Comunque un' arma più potente.
Kim, in questi mesi, ha investito risorse, ha trafficato con l' estero per avere tecnologia e superare gli ostacoli tecnici, ma soprattutto non ha ceduto di un millimetro. Ed ecco il lancio di un vettore ad un' altezza di 4.500 chilometri, rimasto in volo per 54 minuti, un record rispetto ai due precedenti esemplari, con 37 e 47 minuti. Probabilmente si tratta di Hwasong 14, modello monitorato da tempo dalle intelligence asiatiche e occidentali.
Solo qualche ora prima il vice ministro degli Esteri russo Igor Morgulov aveva messo in guardia sui rischi «apocalittici» della crisi, però aveva anche rimarcato come fosse un buon segno che la Corea del Nord non avesse eseguito più prove missilistiche dal «lontano» 15 settembre. Una valutazione non condivisa da ambienti militari sud coreani e Usa che avevano captato da giorni segnali ed attività sospette in un sito missilistico a nord della capitale.
Nei giorni scorsi poi erano uscite molte interpretazioni sullo stop alle provocazioni. Le riassumiamo: 1) il regime ha altre priorità, deve pensare all' economia. 2) I tecnici hanno avuto problemi nella messa a punto dei veicoli di rientro e di altri apparati dei vettori. E di solito - hanno segnalato analisti statunitensi - c' è sempre stato un rallentamento dei lanci nell' ultimo quarto di ogni anno dell' era Kim. 3) C' è una lotta di potere in corso e questo condiziona le attività di ricerca. 4) Pyongyang aspetta che maturino le condizioni per un dialogo diplomatico.
Taluni sottolineavano anche come il viaggio di Trump in Asia, con le importanti tappe a Seul e Pechino, non fosse stato «disturbato» dai nord coreani. Osservazioni spazzate via dal test. Certamente una parte di queste considerazioni hanno un fondamento, ma è evidente come sia complicato decifrare le mosse del Maresciallo, sempre pronto a prendere in contropiede gli avversari.
In realtà fonti diplomatiche avevano espresso qualche timore per la linea in apparenza intransigente del leader che non avrebbe ricevuto l' inviato speciale mandato di recente da Pechino. Più che uno sgarbo, la riprova della volontà di Kim di proseguire sulla sua lunga marcia verso un arsenale nucleare e missilistico completo, con l' aggiunta di un missile balistico lanciabile da un sommergibile.
Foto satellitari hanno raccolto nuovi elementi sui progetti in corso. Il senso è chiaro: il Maresciallo agisce indipendentemente da sanzioni/pressioni internazionali, va dritto per la sua strada e per ora non intende mettere sul tavolo negoziale il suo scudo di difesa. La nuova sfida sarà anche servita - indirettamente - a reagire all' imbarazzante episodio del soldato nord coreano fuggito attraverso il 38esimo parallelo verso il Sud. Incidente avvenuto in diretta e che deve aver avuto un impatto a Pyongyang. Infatti sono state cambiate tutte le guardie alla frontiera ed hanno iniziato dei lavori che fanno pensare a sistemi per ostacolare altre diserzioni.