- - E ALLE CINQUE BERLUSCONI SI E’ FATTO IL PISOLINO – “L’IMBROGLIONE” A ARCORE INCAVOLATO NERO: PER UN SOFFIO GLI E’ SCAPPATA LA “RIMONTA PERFETTA” - SE SE SE, SE AVESSE INIZIATO PRIMA LA CAMPAGNA ELETTORALE AVREBBE LA MAGGIORANZA ALLA CAMERA - LA “CARTA” IMU GIOCATA MALE E CONDIZIONATA DALLE SOFFIATE AI GIORNALI - “SE INTORNO A ME NON CI FOSSERO TANTI CACADUBBI…” - POI CHIEDE AI SUOI: “MEGLIO ALLEARSI CON GRILLO O CON BERSANI?”… -


Ugo Magri per "la Stampa"

Alle cinque di ieri pomeriggio, proprio mentre la storia italiana scartava dai binari, Berlusconi se n'è andato a letto. Privo di energie. «Come svuotato», lo raccontano i pochi che hanno libero accesso nel villone di Arcore: la fidanzata Francesca, l'avvocato Ghedini, l'assistente Rossi e la figlia Marina. Manifestava un po' di tachicardia, sebbene il professor Zangrillo si sia subito precipitato a dichiarare che Silvio «sta da dio», mettendo così sull'avviso i cronisti più maliziosi.

SILVIO BERLUSCONI
SILVIO BERLUSCONI

Un'ansia, quella del Cavaliere, quasi certamente innescata dagli «instant poll», cioè dai primi sondaggi che alle ore 15 davano partita vinta al Pd e il centrodestra condannato all'irrilevanza (sebbene un po' di dispiacere gliel'avessero inflitto pure le notizie della crisi coniugale dell'altro figlio, Pier Silvio, rimbalzate crudelmente sul web). Era così giù di corda, che nessuno ha avuto il coraggio di svegliarlo, fino a quando lui stesso è riemerso verso le sette di sera. A quel punto gli hanno messo davanti i dati che via via arrivavano da Via dell'Umiltà, convinti di renderlo felice del «miracolo» (come lo definiscono nella sua corte).

Ma anziché brindare e ubriacarsi di gioia per la piega presa in Senato, dove il centrodestra ha fatto scintille, chi era lì racconta che il Cavaliere s'è rabbuiato in volto. Quasi gli avessero dato una ferale notizia. E il suo umore è precipitato, se possibile, ancora più in basso non appena ha scoperto che alla Camera stava maturando un distacco davvero minimo: proprio come pronosticava tra gli scetticismi Alessandra Ghisleri, sondaggista mai così apprezzata dal Capo.

PIERSILVIO BERLUSCONI

Hanno tentato di consolarlo col luogo comune secondo cui la storia non si fabbrica con i «se», però inutilmente. Berlusconi si mangia le mani perché «avrei certamente vinto se io avessi iniziato la campagna un mese prima», e «se la proposta-choc di restituire l'Imu fosse stata meglio confezionata senza fughe di notizie a "Repubblica"», e «se la Lega non mi avesse messo tutti quei bastoni tra le ruote», e «se intorno a me non ci fossero tanti cacadubbi...», e via sacramentando. Qualche conseguenza pratica forse ci sarà, perché Verdini pare abbia già stilato la «lista di quanti erano sul punto di passare con Monti», insomma pronti a tradire. L'idea è di cacciarli come cani in chiesa.

MARINA E SILVIO BERLUSCONI VISTI DA BENNY PER LIBERO

Manda Berlusconi letteralmente ai matti l'idea di aver perso l'enorme, forse irripetibile chance della sua vita. Con il sorpasso alla Camera sfuggito per la seconda volta sul filo di lana (era accaduto già con Prodi nel 2006, quando fecero la differenza 16mila miseri voti). Senza dubbio al Cav sarebbe bastato un pizzico di slancio in più per appropriarsi del premio di maggioranza in barba al mondo intero, di Obama, della Merkel, dello spread e dei mercati. E magari, gettando nella mischia qualche risorsa economica delle sue... Invece stavolta non ha sborsato il becco di un quattrino. Il primo a non osare fino in fondo è stato proprio lui.

Marina Berlusconi

Stamane l'irritazione sarà in parte sbollita poiché poi sempre il realismo subentra. Con lo sguardo non più al latte versato ma rivolto in avanti, l'uomo prenderà atto di quanto il saggio Bonaiuti va ripetendo: «Ora il centrodestra ha un potere reale e concreto di interdizione, nessuno potrà fare alcunché senza il via libera di Berlusconi». Si smonta la leggenda buffa del «Giaguarone» che, esulta la «pasionaria» Santanché, «si è sbranato vivo chi lo voleva smacchiare».

TRIBUNA A SAN SIRO ALESSANDRO SALLUSTI IN MEZZO A DANIELA SANTANCHE SILVIO BERLUSCONI E MARIA ROSARIA ROSSI

Per effetto dei nuovi equilibri parlamentari, l'Impresentabile diventa l'Imprescindibile. La nuova veste non gli dispiace nemmeno un po'. Tanto che ieri sera, tra una lamentazione e un'altra, già conduceva un sondaggio dei suoi tra chi gli stava intorno. Il quesito era: «Meglio accordarsi con Grillo o con Bersani?». Risposta unanime dell'entourage: «Meglio Bersani!». Con il quale, guarda caso, durante la campagna il Cavaliere non ha mai incrociato la spada. Si è un po' risentito solo quando il segretario Pd l'ha definito «imbroglione». Ma in fondo se ne dicono tante, nei comizi... Silvio, pur di rientrare in gioco, è pronto a passarci sopra.