CINQUE STELLE CADENTI - A CHE PUNTO SONO LE TRATTATIVE TRA CONTE E CASALEGGIO? DOPO SETTIMANE DI SCONTRO TOTALE IL MOVIMENTO E ROUSSEAU SI SONO CONFRONTATI PER CERCARE DI ARRIVARE A UN COMPROMESSO (ED EVITARE LE VIE LEGALI) - CASALEGGIO AVREBBE DATO LA SUA DISPONIBILITÀ A TRATTARE SUI 450MILA EURO DI MANCATI VERSAMENTI DEI PARLAMENTARI, ACCETTANDO UN COMPENSO MOLTO INFERIORE, MA AL MOMENTO…
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Emanuele Buzzi per il “Corriere della Sera”
Una trattativa al cardiopalma. Cinque Stelle e Rousseau si sono finalmente confrontati - dopo settimane di ostilità - per cercare di arrivare a un compromesso che permetta di evitare le vie legali. Ventiquattro ore di interlocuzioni fitte, con tanto di confronto tra le parti. Davide Casaleggio - secondo quanto filtra dalle indiscrezioni - ha chiuso non del tutto la porta verso i Cinque Stelle, dando disponibilità a trattare sulla cifra di 450 mila euro richiesta per sanare i mancati versamenti dei parlamentari.
L' imprenditore avrebbe accettato un compenso molto inferiore, tuttavia il Movimento avrebbe dovuto saldare direttamente le spese legali dovute ad avvocati e professionisti. In caso di intesa, di fronte alle garanzie bancarie, - spiegano fonti parlamentari - Casaleggio avrebbe consegnato i dati e permesso la votazione per l' insediamento di Giuseppe Conte.
Al momento, però, non risultano significativi passi avanti tra le parti: il tavolo è ancora aperto, tuttavia la strada verso una soluzione è in salita con Vito Crimi che frena, al punto che il Movimento si appresta a fare i primi passi formali con il Garante della Privacy (e anche con il tribunale).
Oggi ci saranno nuove interlocuzioni, ma i tempi ormai sono stretti. «Forse è il caso di un confronto in assemblea su una questione così spinosa: siamo noi eletti a dover finanziare la trattativa», propone un deputato. E prosegue: «Dovrebbero spiegarci nel dettaglio lo stato delle cose».
Il fronte anti-Casaleggio, che viene accusato di voler mantenere un ruolo politico da parte di deputati e senatori, è sempre compatto, ma si sta ragionando sull' opportunità di «tagliare i tempi e ridurre i rischi rispetto a una causa». Nel gruppo parlamentare nelle ultime ore ci sono stati parecchi contatti.Diversi sono gli esponenti favorevoli al dialogo, molti di loro propongono anche un passo indietro di Crimi.
Un nodo che ostacola in qualche modo la trattativa è proprio la mancanza di risorse da parte del Movimento: in cassa ci sono al momento circa 100 mila euro e un accordo con Rousseau richiederebbe in ogni caso un intervento immediato da parte degli eletti. Il progetto del nuovo Movimento intanto prosegue.
«Tutta questa diatriba, ora in corso anche in qualche aula di tribunale, è solo per poter arrivare finalmente a votare», dice Federico D' Incà a Porta a Porta . E assicura: «Tutti vogliono Giuseppe Conte alla guida del M5S. Entro fine maggio o massimo inizio giugno potremo fare questa votazione».
Intanto nel M5S ci sono tensioni tra una fetta di parlamentari del Sud e Stefano Patuanelli. Gli eletti avrebbero contestato al ministro la modifica dei criteri di ripartizione dei fondi Fesr per l' agricoltura. Patuanelli, rivela l' Adnkronos , avrebbe minacciato le dimissioni.