CINQUE STELLE, QUATTRO CORRENTI (ALMENO) – TRA I GRILLINI È GUERRA ALL’ULTIMO SANGUE PER LA SCELTA DEL NUOVO CAPO POLITICO. DIBBA NEL MIRINO DEI “GOVERNISTI”: “PROVI A FARE IL CAPO, LO LOGORERANNO GIORNO DOPO GIORNO. IN QUESTE CONDIZIONI DURERÀ TRE MESI” – IL TWEET DI PAOLA TAVERNA DEL 2014: “COLPA DEL GOVERNO SE L’INQUISITO DESCALZI È ANCORA LI’”. ORA IL GOVERNO È IL SUO… – VIDEO
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Emanuele Buzzi per www.corriere.it
Tutti contro tutti. Il Movimento — lacerato in almeno quattro correnti — si prepara alla lunga campagna interna per scegliere il nuovo capo politico. E dalle fazioni avverse partono fuochi incrociati. Sotto tiro la fronda ribelle capeggiata da Alessandro Di Battista, Barbara Lezzi e Ignazio Corrao, che i rumori danno con il vento in poppa per contendere la leadership del Movimento.
Dopo le critiche in assemblea, a sparare le prime cartucce pubbliche è la fichiana di ferro Gilda Sportiello, che in un post su Facebook ha bacchettato l’intervento sulle nomine della fronda ribelle, sostenendo che le critiche sono mosse «con l’obiettivo di acquisire posizioni interne». A lei replica al Corriere Barbara Lezzi: «A Sportiello e a chi la pensa così chiederei se si ritrova in quelle nomine, se sono lo specchio dei suoi valori».
Ma nella guerra contro Di Battista iniziano a muoversi anche i piani alti pentastellati. «Di Battista? Provi a fare il capo politico, durerà tre mesi in queste condizioni. È lui che ha legittimato le raccolte firme e i documenti interni. È inevitabile che lo logoreranno giorno dopo giorno». Già, perché i governativi spostano la battaglia sul terreno dei gruppi parlamentari, dove Di Battista si è creato con le sue invettive qualche nemico.
«Alessandro? Ha tutte le capacità che servono», controreplicano indirettamente alcuni pentastellati. Ma l’ex deputato non è il solo nel mirino. Nel M5S balcanizzato c’è chi tira in ballo Paola Taverna e ricorda un suo vecchio tweet del 2014. «Scandalo Eni: colpa del governo se l’inquisito Descalzi è ancora lì». Sei anni fa. Un’era geologica per i Cinque Stelle. Che ora iniziano una nuova stagione, già ricca di veleni. Intanto dal M5S sono stati espulsi il consigliere regionale del Lazio Davide Barilari, oltre che il senatore Mario Giarrusso e il deputato Nicola Acunzo.